Arrigo Sacchi e il razzismo: no alle strumentalizzazioni

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(ANSA – BINGO BONGO) Arrigo Sacchi mentre mima una caratteristica dei giocatori di colore che non lo rappresenta intellettualmente

L’integrazione e l’immigrazione rappresentano un tema troppo serio per lasciarsi andare a strumentalizzazioni improprie. Ha quindi ragione Arrigo Sacchi quando lamenta, a fronte delle sue dichiarazioni sui troppi calciatori neri che rovinerebbero, a suo dire, le squadre giovanili italiane, un’estrapolazione maliziosa che ha alterato il senso del concet SACCHI E’ UN RAZZISTA DI MER*A to. E’ del tutto evidente che una singola frase all’interno di un ragionamento più complesso non può vanificare il rispetto che si deve a una colonna, un vero e proprio pezzo di storia, del calcio italiano. Invito quindi a non estenuare l’opinione che ho espresso, che spero risulti utile a una serena e motivata riflessione, e a non isolare in modo capzioso singoli passaggi di questo breve scritto. Grazie.

5 pensieri su “Arrigo Sacchi e il razzismo: no alle strumentalizzazioni

  1. Mah! In Italia ormai si può parlare e sparlare di tutto, basta che non si nomini omosessuali, nomadi e persone di colore. Sacchi ha detto una cosa sacrosanta. Le società di calcio ormai fanno business con questi poveri ragazzi trapiantati qui a suon di commissioni pagate ad un esercito di squali che vivono alle loro spalle. I ragazzi di quartiere non costano nulla e quindi non fanno guadagnare nessuno. Poi ci scandalizziamo se in serie A le squadre non hanno più italiani o che la nazionale faccia schifo.

    • alberto

      quindi secondo te invece che ragazzi validi italiani che non costerebbero niente le società preferiscono spendere soldi per bidoni stranieri?!?! ma che ragionamento è? le società fanno businnes pagando commissioni? il business sarebbere prenderli gratis e venderli a caro prezzo, il contrario di quello che dici tu

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