Matrimoni gay: Ivan, magna pure tranquillo

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Conosco Ivan Scalfarotto da anni. Superficialmente, ma abbastanza per stimarne il nitore personale e la passione politica.

A suo tempo gli feci pure endorsement per le primarie Pd.

Però.

Però, quando ho letto che è in sciopero della fame per ottenere il riconoscimento delle unioni civili ho assistito al curioso fenomeno fisico del mio apparato riproduttivo che precipitava verso il centro della Terra.

Questo perché, credo di non sbagliarmi, Ivan Scalfarotto è al Governo. Quindi, invece di – o oltre a, veda lui – rinunciare ad alimentarsi, basterebbe che prendesse la parola durante il Consiglio dei Ministri e dicesse: “Raga, ma ‘sta roba incivile quando la mettiamo a posto?”.

In alternativa – o inoltre, veda lui – potrebbe prendere la parola in parlamento e cercare una maggioranza sui matrimoni (questo devono essere: matrimoni) per dimostrare che in Italia non solo la legge, ma nemmeno le parole, possono essere rivendicate da una sola religione.

Potrebbe tentare di stanare quelli che “uno vale uno” su una modesta proposta di civiltà. Gli regalo anche lo slogan: “Due valgono due”.

Invece (per ora) ha smesso di mangiare.

Coraggiosamente,

Per motivi nobili, incontestabili, condivisibili.

Però quello potrei farlo pure  io, e forse mi farebbe bene. Solo che sono meno coraggioso di Ivan. Ma ho anche meno possibilità di cambiare le cose. Perché a differenza sua non sono al Governo.

Anche se, come lui, nessuno mi ha votato per esserci.

O, perlomeno, nessuno ha votato per mandarmi al Governo con quelli che una legge sui matrimoni gay non la voteranno mai.

18 pensieri su “Matrimoni gay: Ivan, magna pure tranquillo

  1. Enrico

    Uno dei commenti più deprimenti che abbia mai letto. Capisco l’ignoranza malevola, il tanto peggio tanto meglio, il supremo gusto di non fare una mazza per criticare chiunque qualcosa faccia. Il Governo, questo Governo, è il primo nella storia repubblicana ad esprimere aperto appoggio ad una legge (che è e resta di iniziativa parlamentare) che, per parziale ed insufficiente che sia, va nella direzione della civiltà e del rispetto dei diritti umani. Qui non c’è bisogno di stanare nessuno: gli “uno vale uno” hanno già espresso il loro appoggio al ddl Cirinnà, e gliene va reso credito e merito. Il problema è che il sistema italiano (e non lo si vede solo con il Cirinnà) è fatto apposta per dare molti strumenti ai veti. Il gesto forte di Scalfarotto, fra l’altro motivato da cose che meriterebbero rispetto da parte di chiunque, intende porre come priorità una questione che parti consistenti di questo Paese e di questo Parlamento non ritengono tale. Per lei è una priorità? In questo caso si rimbocchi le maniche e dia una mano. Se per lei non lo è, resti pure a fare sarcasmo snobistico. Scusi lo spirito polemico, ma trovo ridicolo che, mentre gli integralisti si coalizzano e lanciano la loro sfida arrogante, i libertari si facciano le pulci gli uni con gli altri. Salutl.

  2. Gian Carlo

    Luca non toccargli il governo del fate che s’arrabbiamo e allungano i commenti. Che poi anche un membro del governo confermi indirettamente che non stan facendo una cippa nel è solo nella tua mente di radical chic, pennivendolo, prezzolato etc et.. E comunque la risposta è 42.

  3. Pierangelo

    Scusi Enrico, ma io da semplice cittadino mi pongo le stesse domande di Luca. Mi può spiegare, senza sarcasmo, polemica o altro, perché Scalfarotto parte da uno sciopero della fame prima che provare a porre l’argomento in consiglio dei ministri e in parlamento? Quale risultato e nei confronti di chi vorrebbe così ottenere?

  4. Manuela

    No scusate… quindi secondo basta che lui magicamente si alzi e dica ” oh dai votiamo sto ddl” e tutto andrebbe per il verso giusto?
    Se è arrivato a tale gesto è perchè forse c’è bisogno di uno scossone in più, eh.

  5. Non vorrei scrivere scemenze ma, da quel che ho letto nel sito di Scalfarotto il suo sciopero della fame è per attirare l’attenzione sugli oltre DUEMILA emendamenti presentati in commissione: da questo punto di vista c’è poco da fare, penso, per il governo.
    Trovo che sia un modo discutibile per far sentire la propria voce, e soprattutto che sia un modo tipico di chi sta all’opposizione (o è abituato a starci), però mi pare di capire che la volontà di Scalfarotto sia chiara: lavorare in parlamento per far avanzare la proposta di legge, usare lo sciopero della fame per far conoscere tramite i media e la risonanza che ottiene quante difficoltà stia incontrando questa proposta di legge a causa di esponenti che nel governo non siedono e di una società civile che sembra, secondo lui, più rumorosa quando rema contro le libertà civili rispetto a quando rema a favore.
    Potrei aver capito male, ma da quanto scrive mi sembra sia proprio così, fatevi la vostra idea: http://www.ilpost.it/ivanscalfarotto/2015/07/02/sciopero-fame-unioni-civili/

  6. Ciao Luca,
    a proposito di parole che possono essere rivendicate da una sola religione, ti segnalo che sul sito dell’Accademia della Crusca si dice: “…matrimonio, rispetto ad altri termini che vengono correntemente impiegati con significato affine, pone, almeno in origine, maggiore enfasi sulla finalità procreativa dell’unione: l’etimologia stessa fa riferimento al “compito di madre” più che a quello di moglie, ritenendo quasi che la completa realizzazione dell’unione tra un uomo e una donna avvenga con l’atto della procreazione, con il divenire madre della donna che genera, all’interno del vincolo matrimoniale, i figli legittimi.”
    Forse è per questo che si può più comunemente parlare di matrimonio non per una, ma un po’ per tutte le religioni, mentre il termine unione civile viene utilizzato là dove questa non può evidentemente avere fini procreativi?

  7. beh, io credo che la via più semplice per risolvere la cosa sia un’altra.
    scalfarotto di nascosto si mette d’accordo con civati e cuperlo.
    civati e cuperlo prensentano tipo duemila emendamenti per boicottare il disegno di legge per le unioni civili e promuovono una manifestazione di piazza contro le unioni civili, mandando a parlare la bindi e d’alema.
    a questo punto, renzi vede che la sinistra (del PD e non del PD) si oppone a una legge e in quattro e quattr’otto ti mette la fiducia sul disegno di legge che entro due giorni viene approvato alla camera e poi passa pure al senato.
    machiavellico, ma efficace.

  8. ilcasalino

    Caro Luca, così facendo Scalfarotto ha ottenuto un minimo di visibilità.
    Detto questo un politico di professione come lui, cosa che non dovrebbe esistere in natura – questa dovrebbe essere una battaglia di civiltà, altro che prendersela con le unioni omosessuali – dovrebbe usare altri strumenti e mezzi che sicuramente non gli mancano.

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