Unioni civili, una parola di chiarezza: l’intervento di Renato Zero a San Remo

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zeroDi Renato Zero

Perché è il momento proprio di fermarsi un attimo a riflettersi, a guardarsi un pochino intorno.

Significa anche, eeeh, dare un’occhiata al pianerottolo. Al nostro condominio. Perché se la guerra sta lì, sta dappertutto.

Quindi dovremmo cercare un po’ di far pace con questi sorpassi.

Perché se riusciamo a guadagnarci la macchina che è davanti a noi, non abbiamo sicuramente risolto nulla della nostra vita.

Perché i sorpassi bisogna farli con sacrifici, con rinunce (applausi), con una grande prova di tenuta.

Quindi, io mi aspetto che questo disco, proprio, ci consenta a tutti, anche a me che l’ho scritto, a me che l’ho prodotto, che ci consenta proprio di fermare un po’ le macchine. Di guardare un po’ anche a questa nostra piccola vita privata, questa, questa famiglia, no? Che ottenga finalmente quel significato e quel valore che i nostri genitori, perlomeno i miei, mi avevano così felicemente inculcato.

La famiglia è importante, se ne parla adesso come se fosse una novità.

Da quella famosa capanna, eeeh, dove faceva molto freddo, e il signore era lontano quella notte, abbiamo imparato molto, abbiamo imparato che la convivenza dev’essere esercitata tra le quattro pareti di casa e poi avere casomai l’ambizione che questo nostro pensiero si affermi anche altrove.

Grazie di esistere a tutti. (applausi).

 

24 pensieri su “Unioni civili, una parola di chiarezza: l’intervento di Renato Zero a San Remo

  1. Sarà che è domenica mattina, sarà che non ho dormito bene, sarà che di quello che fa Renato Zero tra le quattro mura di casa non me ne f***e un c@z**, ma non ho capito una beata fava di quello che ha detto immagino ieri sera durante San Remo. Luca, poi me lo studio meglio e vedo di capire, perché la chiarezza è imporntante! 😀

  2. Francesca

    Luca, grazie. Solo per pigrizia non l’ho fatto io. E tutta sera, ieri, ho scancherato contro sta gente che riesce a parlare (e a cantare) per interminabili minuti senza dire assolutamente una mazza fionda. Il prossimo passo è fare la trascrizione del testo di Dolcenera.

  3. Ren

    Se fosse stato “mandato a cagare” un esponente della comunità omosessuale sarebbe scoppiato il finimondo!
    La verità a quanto pare sta da una parte sola e se non si è da questa parte allora si diventa oggetto di insulti e derisione. E per fortuna che si parla di omofobia… E se fosse arrivato il momento di parlare di “etero o famiglia fobia”?!

    • Luana

      Grandeeeee…. hai detto una verità assoluta….. ste lobby gay hanno strarotto il caxxo!!! È UNICO RENATO. Si capisce perfettamente ciò che ha voluto dire…. IL CORAGGIO DELLE IDEE DI UN GRANDE UOMO OMOSESSUALE 😉

  4. Giovanni

    Vorrei ricordare a Renatino questo suo passo lirico indimenticabile :”… se ti do il pelo tu che mi dai? “. Per non dimenticare. Per non sorpassare.
    Giovanni

  5. Luigi

    Com’è che Renato Zero, Dolce e Gabbana, Malgioglio (e ovviamente anche i preti cattolici e i loro sostenitori di CL e Opus dei) fanno a gara a chi sembra più omofobo?
    Sono alla disperata ricerca di un’accettazione sociale attraverso un’immagine di persone serie, affidabili, responsabili, religiose, moraliste, intelligenti e conservatrici.
    Secondo me, così facendo, i gay di questo tipo non fanno altro che avvalorare il pregiudizio di chi ritiene la categoria umana psicologicamente handicappata, con una marcia in meno, eternamente adolescenti, incapaci d’assumersi le proprie responsabilità nei confronti del compagno e del figlio adottivo, all’interno di una coppia legale.
    Altro che intelligentissimi: stupidissimi mi sembrano.

  6. Cinzia

    Ragazzi ma avete mai sentito i lunghi discorsi di Renato ai concerti?…non si e’smentito incomprensibile come sempre..parole..parole…parole ma senza un senso

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