Ho molti amici renziani, alcuni della prima ora, altri dell’ora media, altri del genere “non possiamo non dirci renziani” che il funambolico Fulvio Abbate preconizza nel suo nuovo libro (fake). Normalmente mi spiegano che Renzi entrerà nelle casematte del Pd e le distruggerà (infatti ha costruito la segreteria col Cencelli), che entrerà nel sindacato e lo distruggerà (infatti pare alle viste un asse con quel sant’uomo di Landini) e che scardinerà il berlusconismo proprio perché non nasce antiberlusconiano (e il primo passo, pare, è far cadere questo pessimo governo avanzando sacrosante petizioni di principio, tipo le unioni civili, ma a scopo meramente tattico). E’ tutto verissimo, inconfutabile, anch’io tra l’altro sono renziano da almeno dodici secondi. E da renzianissimo quale ormai mi sento* volevo dire che riunire il suo Pd per la prima volta a casa sua – Firenze – nel proprio comitato elettorale, sotto un’enorme scritta col proprio nome, rischia di confermare nei cacadubbi come me il sospetto che Renzi possa esautorare Berlusconi perché berlusconiano dentro lo è davvero. Infatti ritenne ovvio andare in visita ad Arcore, e non a palazzo Chigi, per discutere di Firenze, senza accorgersi che col suo gesto stava legittimando una satrapia personalistica che svuota le sedi della democrazia. Normale, poi, se uno così si porta il partito a casetta e lo riunisce sotto una statua equestre che lo raffigura. Si chiama sudditanza culturale.
* sto a scherza’.
Caro Bottura, le ha viste queste?
http://www.flickr.com/photos/whitehouse/sets/72157639230153304/
Testimoniano di un mondo che è cambiato, un mondo in cui l’immagine si è ritagliata un peso prima d’ora sconosciuto. Siamo liberi di pensare che un mondo così faccia schifo e sia il trionfo della fuffa, della forma sulla sostanza, delle facce patinate sui simboli carichi di storia e di storie. Ma così è, né io né lei possiamo farci niente. Quando a luglio la squadra a cui tifa si presenta ai tifosi con le nuove maglie e i nuovi centrocampisti va in scena lo stesso fenomeno, ma che sto facendo, le sto spiegando che l’acqua bolle?
Ecco, io penso che se lei avesse visto Obama riunito coi suoi sotto la scritta “Obama” (e sotto al logo che ha contribuito a farlo vincere, nel 2008) non avrebbe pensato a Berlusconi e a Arcore.
Lei è testimone di un mondo che sta cambiando – e io non sono sicuro che cambierà per forza in meglio, anche se lo spero – e reagisce in maniera, se mi permette, un po’ scomposta, macchiata dai peggiori pregiudizi.
Come tutti gli italiani immuni per loro fortuna da quell’altro ventennale fenomeno, non può non vedere che l’equazione Renzi-Berlusconi non poggia su niente. E non può nemmeno essere così poco sportivo – il termine giusto mi sembra quello – da non dare al sindaco di Firenze il tempo per far seguire alle parole qualche fatto. Nella vulgata crozziana Renzi blatererebbe di fare, del dire del decidere del fare, del desiderare della passione del far amare il fare, insomma: del nulla. Io l’ho ascoltato invece ricordare che alle radici della nostra epoca c’è Srebrenica, non l’arrivo di McDonald’s. Io l’ho sentito accennare al Genocidio del Ruanda, non all’importanza del fitness.
Son parole certo, ma non le ha registrate nessuno. Nessuno ha fatto notare che negli ultimi anni nessuno a sinistra le aveva usate.
Lei accusa di tatticismo le proposte sui diritti di questi giorni, e forse non ricorda l’imbarazzo di Bersani quando gli chiedevano dei temi etici, “non siamo mica qui a mettere un boa di struzzo all’Enola Gay…”.
Satrapia personalistica??? Ma si rende conto di cosa scrive, lei che di solito usa le parole con il dono raro della leggerezza? Per un incontro fiorentino? (a cui è seguito il proposito pubblico di una segreteria itinerante? Mica una cosa nuova, la Giunta regionale di Illi, in Fvg, si riuniva anche nei piccoli comuni di montagna, è sempre quella faccenda dell’immagine di prima…).
“Svuotare le sedi della democrazia”, anche, ha scritto. Scrive questo del leader dell’unico partito che sceglie democraticamente il suo leader ed è spesso solito cambiarlo, il leader. Scalfarotto, Civati, Ignazio Marino, Chaouki, Serracchiani, Cuperlo (ce ne sarebbero altre: che spero riterrà serie pure lei): è convinto che gente così possa non accorgersi che un toscano disinvolto gli sta svuotando la democrazia sotto gli occhi? Che sia gente che china la testa davanti a un satrapo? Vede anche lei che attorno, nel panorama politico, ci sono Grillo (grazie per tutte le volta in cui – facendomi ridere di gusto – lo rade al suolo), Alfano, Salvini, Silvio (?), Scelta Civica, vabbè… Vendola.
Il problema dell’Italia non sarà mica che sul muro della segreteria renziana mancava un quadro di Berlinguer?
C’è bisogno di lei, Bottura. Per pungolare, sferzare, demolire. Anche Renzi, anche il Pd di Renzi. Più potere e consenso otterrà col suo progetto politico, più ci sarà bisogno della sua satira. Ma un post, per giunta serio, in cui dice che Renzi è come Berlusconi si lasci dire che non serve a nessuno. E’ come se a una figlia sedicenne che si concia da velina per andare a una festa di capodanno, io – padre gelosissimo e preoccupato dai maschioni arrapati che le ronzeranno attorno tra fiumi di alcol e sostanze tossiche – ricordassi che rischia di offendere la Madonna del Sacro Cuore di Gesù.
Con stima
CLaudio IOvine
Salve Claudio, è un post serio perché io mi occupo anche di comunicazione e la foto che ho postato comunica, almeno a me, esattamente quello che ho scritto. Se poi Renzi mi stupirà, feste e pasticcini, anche se io appunto mi occupo di satira e quindi normalmente tendo a perculare i campioni della politica. Grazie per le belle e immeritate parole sulla mia persona e per le altre, che trasudano ottimismo. Ce n’è bisogno
Mah… Bottura la adoro, ma questa volta mi sembra che abbia ragione Iovine. Fare il cacadubbi è sacrosanto, quando non causa la distorsione della realtà…
Mah, io non mi adorerei se mi conoscessi bene. In generale la mia è un’opinione sul rapporto forma/sostanza e non ci vedo nessuna distorsione. Forse cambiando verso…
“Il problema dell’Italia non sarà mica che sul muro della segreteria renziana mancava un quadro di Berlinguer?”
la sintesi del perchè della satira del Bottura sta in questa riga. Ecco, è un problema di immagine, perchè immagine non è contenuti, infatti…
Lo vedo solo io o anche voi pensate che il logo di Renzi sembra un marchio di detersivo per lavatrice anni 80?
Andrea,Modena