Diciamolo una volta per tutte: sui sindacati Renzi ha ragionissima

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(ANSA – WHAM) Susanna Camusso dopo il celebre furto della parrucca a George Michael

Amici, compagni (?), concittadini, non sono venuto qui a lodare il sindacato ma a seppellirlo.

Il prode #matteorenzi, dichiarando coram populo che ai tempi di Monti essi, i presunti rappresentanti dei lavoratori, non scioperarono contro la Fornero, ha detto una sacrosanta verità.

Grave fu la colpa delle Camusso, dei Landini, degli Epifani, nel non contrastare la macelleria sociale che il governo applicò su esplicite indicazioni della troika.

Essi, i sindacati, si piegarono alla logica emergenziale che sola sosteneva quel governo, non voluto da nessuno, che tra le altre cose usurpava la nostra sovranità nazionale.

Un governo che era emanazione diretta di Napolitano, rinunciando al quale si sarebbe andati subito alle urne, con Berlusconi al 7 per cento, Grillo ancora residuale, e la sinistra ultravittoriosa.

Che schifo i sindacati. Brutti. Vecchi. Inutili. Complici della grande truffa della Bundesbank con il pretesto – fallace – di non finire come la Grecia.

Impossibili da perdonare.

Tu, invece, Matteo, per guidare un governo voluto solo da Napolitano che usa i lavoratori come carne da cannone, che scusa pensavi di usare?

Il nuovo singolo sulle scie kimike di Romina Power: una recensione

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(ANSA – CARMELO BENE) Romina Power quella volta che apparve alla Madonna

Quando Patti Smith cantava People Have The Power probabilmente non si riferiva a Romina.

Eppure è successo. Al contrario. E’ cioè accaduto che l’ex signora Bano abbia deciso di prendersi il people, rappresentarlo, scrivendo ed eseguendo – alla nuca – un brano impegnato. Meglio: s’è impegnata (ma proprio tanto) a scrivere una canzone di/da denuncia, con esiti che gli esperti hanno definito a metà tra un tweet di Maurizio Gasparri e il design di Ciao, il pupazzo di Italia ’90 che viene ancora oggi utilizzato in Costa Rica per spaventare i bambini irrequieti. In alternativa a quello di Gasparri.

Non è dato sapere se il grande passo si leghi in qualche modo al ruolo di politologo internazionale ormai assunto da Al, che discetta di Putin e libertà civili su tutti i giornali come e più di un Antonio Razzi postcoreano. Fatto sta che la canzone (“Un messaggio”, c’è anche la versione spagnola dallo sbarazzino titolo “Un mensaje”) ha in breve tempo scalato le classifiche di Youtube e può attualmente essere definita un successo internazionale, specie dopo aver assunto tre bottiglie di Negramaro.

Il bersaglio di Romina sono le scie chimiche. Anzi, come più correntemente si scrive su Facebook “le sciekimike”. E’ il Sacro Graal del complottismo mondiale. Non solo non siamo mai andati non sulla luna, non solo l’11 settembre è un complotto della Cia, non solo Matteo Salvini è un accademico della Crusca ma si esprime come un rettiliano perché porta un microchip nascosto nella felpa, ma esisterebbe un complotto giudo-pluto-pippo-paperino-mogol-battisti per cui le condense degli aerei in cielo servono in realtà a spargere bromuro e sostanze equipollenti sulle popolazioni di tutto il globo.

Io ci scherzo, col flebile pretesto che si tratta di una s*****ta sesquipedale. Ma fior di siti in tutto il mondo ne sono certi: le compagnie hanno stretto accordi con la Spectre per inondarci di veleni. Ora: posto che se anche fosse vero, qua da noi saremmo comunque colpiti in ritardo per via di Alitalia, alzi la mano chi sentiva il bisogno di un inno contro le scie chimiche. Ringrazio Rocco Casalino per aver alzato la mano e vado a illustrare il piccolo capolavoro.

Intanto la musica, eseguita con un organo Farfisa il cui manovratore solo un mese fa non sapeva suonare. E’ trascinante come Sharazan, innovativa come Felicità, suggestiva e raffinata come Cara Terra mia. E poi il testo, signori miei. Trafugato probabilmente dal sarcofago di Marinetti, presenta una metrica futurista il cui reale potenziale innovativo sarà verosimilmente recepito solo nel 2058 e cioè quando, secondo calcoli della Casaleggio e associati, la Terra avrà vissuto la terza guerra mondiale e ne percepirà “Un messaggio” come degno epilogo.

L’ottimismo, intanto: “In un mondo dove ancora c’è conflitto, seppelliamo amici e famigliari, ma niente fermerà la nostra libertà”. Poi la confessione: “Non pensavo a tanta triste avidità, non pensavo a tanta umana cattiveria, non pensavo che la terra la riducessimo così”. Insomma: non pensava. Quindi le domande più scomode: “Perché? Per chi?”. E ancora la sintassi cubista: “Il mondo va guarito insieme, per poter in pace vivere”. E infine l’attacco ai poteri forti dell’elettricità: “Abbiamo un messaggio. Da portare al mondo però, dobbiamo trovare la luce, per poterci capire”.

Forse le scie chimiche anestetizzanti non esistono. Però in certi casi…

 

 

 

Emilia-Romagna, ultime ore per votare alla Regionali: la guida definitiva

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Stefano Bonaccini

SOSTENUTO DA Pd, Sel, Emilia-Romagna Civica, Quella roba là di Tabacci, Forza Italia*.

IL PROGRAMMA Essere renziano finché c’è Renzi, poi con quello che viene dopo. Ah, dicevate la Regione? Ma quella più o meno è sempre andata benino prima, perché cambiare? Una cosa tipo Errani, diciamo, ma con meno capelli e se possibile senza avvisi di garanzia.

IL PUNTO DEBOLE Non buca il video ma buca l’apparato riproduttivo di chi lo guarda in tv.

IL PUNTO FORTE Non ha fratelli che gestiscono aziende.

LA CURIOSITA’ Curiosità? Bonaccini?

SLOGAN ELETTORALE “Il futuro è un posto bellissimo, andiamoci insieme”.

LA FRASE CELEBRE “Il futuro è un posto bellissimo, andiamoci insieme? Ahahaha. Ma chi l’ha scritta ‘sta ca… Matteo? Perfetta”.

DICONO DI LUI “Sarà anche renziano della prima ora, ma fino a due anni fa credeva che la Leopolda lavorasse alla Bruciata” (Matteo Richetti)

* Non accreditata

 

Alan Fabbri

SOSTENUTO DA Lega Nord, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Fascisti su Marte, Parrucchieri Padani.

IL PROGRAMMA Doppio Slalom o Il Pranzo è servito.

IL PUNTO DEBOLE Poca personalità: molti di quelli che l’hanno incontrato in campagna elettorale credevano fosse uno dei due bodyguard di Salvini. Una volta avvisati dell’equivoco, esprimevano comunque l’intenzione di votare l’altro bodyguard di Salvini, Giangi Lambrate.

IL PUNTO FORTE Vuole riaprire le case chiuse, così se la Regione va a p****ne almeno non si ammala.

LA CURIOSITA’ Suona in una cover band. Quando esegue una canzone dei Nomadi, per coerenza fa prima sgomberare il palco.

SLOGAN ELETTORALE “La Regione dev’essere una casa di cristallo, ma occhio a parcheggiarla lontano dai centri sociali”.

LA FRASE CELEBRE “Non sono razzista. Ho avuto un computer che leggeva i Cd Rom”.

DICONO DI LUI “Grande Alan! Basta con quei bifolchi romagnoli” (i suoi elettori in Emilia), “Grande Alan! Basta con Emilia ladrona” (i suoi elettori in Romagna).

 

 

Giulia Gibertoni

SOSTENUTA DA Movimento Cinque Stelle, Casaleggio e associati, Stop Scie Kimike, Troll Pd pentiti.

IL PROGRAMMA Apriremo la Regione come una scatoletta di to… già usata? Ha portato male? Va bene. Quella del reddito di cittadina… non si può? Ok, indìco le Regionarie e poi vi faccio sapere.

IL PUNTO DEBOLE E’ stata scelta online con appena 266 preferenze, battendo in volata un cugino di Rocco Casalino, Sgabanaza e il campione regionale di Candy Crush Saga.

IL PUNTO FORTE E’ totalmente autonoma rispetto agli eccessi di Beppe Grillo, almeno finché non le cambiano le pile del transponder.

LA CURIOSITA’ Non è stata eletta alle Europee per due soli voti perché purtroppo i due che volevano votarla sono stati espulsi dal MoVimento mentre entravano in cabina elettorale.

LO SLOGAN ELETTORALE Vota Giulia Gibertoni e te li togli dai… futuri assetti politici della Regione.

LA FRASE CELEBRE “Quando vado da Mirandola a Milano passo da Mantova per non rischiare di essere fotografata con Pizzarotti”.

DICONO DI LEI “Quando lavorava come manager alla Maserati è stata fondamentale per l’affermazione del nostro marchio” (Giorgio Porsche)

 

 

Cristina Quintavalla

SOSTENUTA DA L’Altra Emilia Romagna, Lista Tsipras, Trotzkisti anonimi.

IL PROGRAMMA Cioè c***o compagni, nell’ambito di una rivalutazione complessiva della sinistra sociale, e nella misura in cui i rivolgimenti storici e territoriali ridefiniscono il concetto stesso di impegno politico (finito lo spazio).

IL PUNTO FORTE C’è gente a sinistra che pur di non votare Pd voterebbe Sganapino. E Sganapino è candidato numero 28 della Lista Altra Emilia Romagna.

IL PUNTO DEBOLE Ha chiesto di tenere le riunioni del Consiglio Regionale in greco.

LA CURIOSITA’ Nel rispetto del referendum, vuole che l’acqua torni a essere pubblica. Il Pd ha aperto, a patto che le Coop vincano gli appalti per scaldarla e poi scoprirla.

LO SLOGAN ELETTORALE “Errani humanum est, Bonaccini diabolicum”.

LA FRASE CELEBRE “Il percorso partecipato del riformismo richiede scelte impopolari ma nette, manlevando le classi più deboli da logiche di mercato che (finito lo spazio).

DICONO DI LEI “Siamo avversarie, ma la stimo: fa la ceretta tutte le settimane” (Alessandra Moretti)

 

Maurizio Mazzanti

SOSTENUTO DA Liberi cittadini, sua zia, transfughi di Beppe Grillo.

IL PROGRAMMA Tipo quello del Movimento Cinque Stelle ma senza i sacrifici umani di chi dubita del terzo segreto di Casaleggio.

IL PUNTO DEBOLE Il vero front man doveva essere Giovanni Favia, ma purtroppo in un’intervista rubata a La7 ha sostenuto che Mazzanti è un incapace ed è stato messo ai margini.

IL PUNTO FORTE Il punto forte di “Liberi cittadini” è attualmente in fase di ricerca al Cern di Ginevra. Ove arrivasse conferma di una sua esistenza, sarete tempestivamente aggiornati su corrieredibologna.it

LA CURIOSITA’ Mazzanti ha chiuso la campagna elettorale all’ospedale di Budrio perché soffre di reumatismi al gomito e il venerdì pomeriggio fa la ionoforesi.

LO SLOGAN “Siamo tanti con Mazzanti! Tutti insieme! Ehi, dove siete?”.

LA FRASE CELEBRE “Magari confluendo in Tsipras due consiglieri li prendevamo pure”.

DICONO DI LUI “L’ho conosciuto a Budrio ed è un bravo ragazzo. Ma temo sia il classico candidato materasso” (Giacomo Commendatore, titolare Eminflex)

 

Alessandro Rondoni

SOSTENUTO DA Udc, Cdu, Ncd, Ccd, Dc, Cd, Cud, Cl e la partecipazione dei gestori Agip.

IL PROGRAMMA E’ ciellino: il programma verrà reso noto solo dopo presentazione di regolare fattura.

IL PUNTO DEBOLE E’ ciellino: vestendo come un giornalista romagnolo cinquantenne, è lui che fa da look stylist a Formigoni.

IL PUNTO FORTE E’ ciellino: se lo eleggono costruirà un’Emilia-Romagna sopraelevata identica all’originale distribuendo appalti un po’ a tutti.

LA CURIOSITA’ E’ ciellino, e ha scelto personalmente il titolo del prossimo Meeting di Comunione e Liberazione: “La guerra dei sessant’anni alle regioni rosse: mettersi d’accordo sui cantieri e risolverla da subito come Dio comanda senza tante storie”.

LO SLOGAN E’ ciellino: “Una politica nuova per la gente lontana dai soliti personaggi”.

LA FRASE CELEBRE “Ciellino io? Mai stato. Casomai è Cl che è rondoniana”.

DICONO DI LUI “Rondoni? Quello di Comunione e Liberazione?” (chiunque)

Uscito sul Corriere di Bologna 

Landini, Renzi e il consenso delle persone oneste

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(ANSA – HANNIBAL) Maurizio Landini subito dopo aver dimostrato a Renzi che i comunisti non mangiano solo bambini

La credibilità conquistata da Maurizio Landini negli ultimi tempi aspettava solo una buccia di banana su cui scivolare.

E’ arrivata sotto forma di una frase “Renzi non ha consenso degli onesti” sulla quale il Pd sta imbastendo una campagna di sdegno molto pervasiva (e piuttosto in malafede: ieri Matteone aveva detto che con lui c’è l’Italia perbene, stessa roba).

Landini ha comunque sbagliato.

Non è vero che Renzi non ha il consenso degli onesti.

Nel 40 per cento che ha scelto il Pd alberga sicuramente una parte (quella del vecchio Pd? Azzardo: quella del vecchio Pd) che frequenta l’onestà quasi fisiologicamente, per formazione culturale.

Inoltre, anche gli acquisti recenti – quelli da destra, per usare categorie novecentesche – non possono essere tacciati di disonestà soltanto perché per vent’anni hanno sostenuto il fronte dell’illegalità con la quale il Pd sta riscrivendo la Costituzione. Altrimenti il discorso varrebbe anche per larga parte della base a Cinque Stelle.

Landini avrebbe potuto dire, con molta maggiore aderenza alla realtà, che Renzi non cerca i voti degli onesti.

Questo non significa che voglia quelli disonesti. Non significa che Renzi sia un paladino delle leggi violate. Significa solo che il tema della legalità è stato pubblicamente affrontato per la prima volta da questo governo durante l’ultimo G20 in Australia, con un fugace cenno alla criminalità organizzata che allontana gli investitori stranieri.

Prima e dopo, niente.

Nella mirabolante macchina di propaganda messa insieme dal presidente del consiglio, mancano all’appello parole chiare, hashtag, iniziative mediatiche contro le mafie. Anzi: due anni fa alla Leopolda fu ospitato il meritevole Pierfrancesco Diliberto (Pif), il quale chiese un repulisti nelle zone opache del Pd siciliano e iniziative chiare. Due anni dopo, i potentati opachi del Pd ancora dominano la Sicilia e Pif registra i danni concreti che si combinano quando la legge sull’autoriciclaggio la scrivi con i nipotini di Mangano.

Nel frattempo, alla gente comune viene raccontato che che gli scontrini vanno aboliti, a beneficio della completa tracciabilità elettronica e di un fisco amico. Intanto che la tracciabilità prende vita, il messaggio che passa è quello di abolirsi lo scontrino in proprio – fatto! – mentre agli evasori colti in flagrante si offrono sconti se perlomeno non accoltellano i finanzieri durante le verifiche.

Dicendo che l’Italia onesta non sta con Renzi, insomma, Landini ha sbagliato frase.

Doveva cambiarle verso.

 

La prospettiva politica del MoVimento Cinque Stelle: saggio brevissimo

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(ANSA - DUE FIGURE) L'esilarante testo in cui Di Battista si lamenta ché la Pinotti non risponde alla stampa

(ANSA – DUE FIGURE) L’esilarante testo in cui Di Battista si lamenta ché la Pinotti non risponde alla stampa

A un mese dalla prima alluvione e nel bel mezzo della seconda, Matteo Renzi:

  • Non ha ancora firmato lo stato di calamità, congelando i rimborsi per chi aveva subito i primi danni.
  • Non trova di meglio che convogliare le responsabilità sulla “politica del territorio che le Regioni hanno attuato negli ultimi 20 anni”, manlevando in questo modo le scelte di cementificazione dei Berlusconi, dei Matteoli, dei Verdini con cui sta riscrivendo la Costituzione.
  • Non è sul posto, non c’è mai andato, e la macchina dei soccorsi sferraglia parecchio.

Sono tre falle importanti, su cui si potrebbe imbastire una campagna politica concreta senza neppure essere tacciati di sciacallaggio.

In tutto questo, inchiodati all’impatto nullo che stanno avendo sulla politica nazionale, i soldati di Peppe passano il tempo nei tribunali presentando denunce velleitarie che andrebbero bene al massimo come provocazione satirica in una puntata delle Iene.

Vostro onore, non ho altre domande.