La cosa più divertente è che ti danno del demagogo.
Davvero: in un Paese nel quale evadere, e rivendicarlo, è ormai patrimonio culturale di tutte le ideologie, danno del demagogo a te quando dici che, santiddio, le tasse vanno pagate. E le sanzioni pure.
Sennò vuol dire che rifiuti di far parte della comunità. E allora, bello, all’ospedale, nelle scuole pubbliche, sulle strade statali, ci metto la tua foto con la scritta “io non posso entrare”.
Tipo le contravvenzioni, no? Cioè: tu prendi una multa da, poniamo, 80 euro. Andavi oltre i limiti. Mi dirai: il limite era assurdo. Anzi: lo scriverai a un giornale lamentandoti. E quelli te lo pubblicheranno pure. Ti coccoleranno. Va bene. Magari hai pure ragione. Però la prossima volta va’ più piano.
Prendi la multa – che potresti regolare entro i 5 giorni con lo sconto – e non la paghi. Quella sera lì avevi lo spritz.
Allora ti mandano un avviso che ne alza l’importo. Non paghi. Te ne mandano un altro: non paghi. La cosa passa a Equitalia o chi per lei e i tuoi 80 euro diventano il doppio, poi di più, poi di più.
Allora vai in tv e spieghi il tuo dramma, magari insieme a uno di quei tizi dei comitati consumatori che te li raccomando. E poi la cartella pazza. E il fisco vampiro. E lo stato di polizia fiscale.
Beh, sei un coglione. Un coglione cui tutti chiedono il voto, perché sei maggioranza. Ma un coglione.
Tu che evadi i contributi e poi vai nei talk show “antagonisti” a spiegare che difendi il lavoro dei tuoi operai. Beh, sei un ladro. Di futuro, tra l’altro, agli operai che fai finta di difendere.
Tu che hai doppi o tripli lavori in nero e intanto lucri uno stipendio pubblico, sei un bandito.
Tu che non fai scontrino, ricevuta, fattura… Bravo: delinquente pure tu.
Rubi ai tuoi concorrenti, e allo Stato. E a me. Che tra poco, chez Renzi, pagherò le medicine in base al reddito. Come già per gli esami. Ma mica in base al reddito vero. A quello dichiarato. Cioè le pagherò agli evasori che se le porteranno a casa gratis. Alla faccia mia. E di tutti quelli che provano comunque a pagarle, le tasse. Anche se dall’alto sparano sempre nella tonnara di quelli che sono tracciabili e non possono scappare.
Conosco l’obiezione: parli perché hai il culo nel burro. Perché le tasse puoi permetterti di pagarle. Ed è vero, posso certamente ritenermi un privilegiato perché faccio il lavoro che amo e (quasi sempre) me lo remunerano pure. Ma è pieno di privilegiati che le tasse mica le pagano. E io stesso, se avessi fatto un po’ il furbo oggi sarei ricco. Avrei giù supplito in qualche modo alla pensione che non avrò mai, per dire.
Sì, sì: conosco anche le altre litanie, quelle sulle priorità: le banche, i grandi evasori, le multinazionali cattive. Tutto vero. Andiamo a stanarli, di corsa. Però ‘sticazzi delle banche, dei grandi evasori e delle multinazionali cattive quando diventano attenuante generica: se sono ladri gli altri, nulla ti autorizza a esserlo pure tu.
E poi, aspetta, parliamo dell’evasione di necessità. L’evasione di necessità è quella roba di chi non mette insieme il pranzo con la cena. Ci sto. E’ giusto. Ed è sacrosanto che lo Stato, quel carrozzone spesso debolissimo coi forti e fortissimo coi deboli, metta in condizione chi rasenta o supera la povertà di mettersi in regola con calma. Che tenga conto delle contingenze. Che dimostri umanità. Che condoni e cancelli il debito, se è il caso.
Specie – e capita spesso – quando è colposo e non doloso.
Ma l’evasione di necessità da noi è un concetto lasco. Chi lo stabilisce, il confine della necessità? Il piccolo o grande imprenditore, commerciante, professionista che in tempi di vacche grasse faceva nero a raffica e oggi deve ridurre i propri consumi perché l’illegalità – tra le altre cose – s’è mangiata tutto, è in stato di necessità?
Necessitare di mantenere un altissimo tenore di vita, è necessità?
Alcuni parenti avevano un piccolo mobilificio. Gli aprì accanto un mercatone. Potevano fare bancarotta subito, magari portando qualche soldino all’estero che poi avrebbero scudato nella massima allegria. Spesso fallire (cfr. The Producers) è un vantaggio per te e un dramma solo per i tuoi creditori. Pagarono tutti. Fallirono dopo. Divennero poveri.
Però fecero il loro dovere, cristo.
Perché si chiama impresa, non passeggiata di salute. Perché sei responsabile di quello che fai, delle tue scelte, dei rischi che ti prendi.
E se non ce la fai (succede) magari non è colpa del gruppo Bildeberg. Hai avuto sfiga. Non sei stato capace. Ti sei ritrovato tutti contro. Magari sei stato strozzato dalle stesse banche che – chez Berlusconi – hai votato per vent’anni. Dai politici che non ti danno infrastrutture, legalità, certezze, vera competizione. Ma finché c’era una mancia anche per te si potevano votare.
Per questo sei un ladro.
Perché chi non paga le tasse e avrebbe modo di pagarle è un cittadino di serie B. E’ un suddito che se ne sta buono finché non toccano lui. E’ la malattia di questo Paese. Parlo soprattutto con te, tipo “di sinistra”. Tu che te la sei presa fino a ieri con Berlusconi e in realtà volevi essere come lui. O lo eri già. E finalmente c’è qualcuno anche dei tuoi che ti dà ragione.
Come quegli altri, quelli che “ma che schifo la casta”, ma anche “che schifo il Pos”. Dai, su, non lo useresti manco se i costi fossero a zero. E non vedevi l’ora, pure tu, di applaudire un tizio che ti dicesse, anzi ti urlase: “Ma no, tranquillo, non è colpa tua”.
Beh, è colpa tua. Che ti credi assolto e sei totalmente coinvolto.
E’ colpa tua che ti ricordi di essere un cittadino solo quando ti arriva la cartella di Equitalia.
E’ colpa tua.
Ma chissà quante generazioni ci vorranno per capirlo, in un Paese nel quale i demagoghi sono quelli che anelano uno spicciolo di onestà.
Cazzo.
D’accordo su tutto.
Solo una cosa: tu ce l’hai il POS? Il giornale, la radio, ecc. ti chiedono di pagare col POS? Non voglio fare lo stronzo, voglio solo capire se hai afferrato l’inutilità della cosa.
Ciao
ne ho viste di domande squinternate, però questa è nelle prime 10 (la mia compagna ha un negozio. è in perdita. ha il pos perché offre un servizio ai clienti, nonostante sia molto costoso). abbracci
“Offrire un servizio ai clienti” è DIVERSO da “tenerlo in un cassetto ma averlo, sennò sei un evasore”.
Sulla domanda squinternata: immagino che tu lo sappia, ma se hai una partita IVA (come me) e fai il “professionista” (come me) saresti tenuto ad avere il POS, anche se fai 20 fatture all’anno (come me). Baci
Lo sai che a me con la cartella di equitalia arriva anche la tassa per essere iscritta al mio ordine professionale? E che ci sono iscritta da talmente poco (complici esami fatti col dichiarato intento di ridurre gli accessi) che ancora lavoro semigratis in uno studio che non è il mio? Che anche se dichiaro tutto ciò che prendo (cosa che faccio !!!) non mi cambia niente, xké cmq ho il reddito ridicolo? Che non ho fatto in tempo a mettere da parte niente in periodi di vacche grasse xké stavo studiando, e poi lavoravo gratis (praticantato, che ipocrisia) per ingrassare le vacche degli altri? Che nonostante le mie entrate siano ridicole devo spendere i soldi per il POS e per altre emerite str… (chiavette, assicurazioni, iscrizioni obbligatorie etc…) che si stanno inventando al solo scopo apparente di rendere la vita, soprattutto di chi entra ora, impossibile? (e sorvolo sulla situazione della mia famiglia, tanto che te ne importa) E poi devo sentirmi dire che sono una ladra? Certo, perché no, dimmi anche questo, figurati, ma ti assicuro Luca, con tutto il rispetto che ho per la tua opinione: attualmente è l’ultimo dei miei problemi. Se trovassi un altro lavoro mollerei tutto, almeno avrei uno stipendio e potrei lamentarmi di tutto e ricevere solidarietà… Solo una cosa però: dall’alto della mia poca esperienza posso garantirti che a volte (e ora: spesso) la gente non paga in ritardo le multe o l’INPS ai dipendenti perché va a prendere lo spritz, ma semplicemente perché NON CE LA FA, e chissà quante altre piccole e piccolissime imprese dovranno chiudere perché persone come te (con tutte le migliori intenzioni del mondo, sono convinta di questo) se ne rendano finalmente conto.
Ciao, scusami ma credo proprio che tu ti senta trascinata nel mucchio senza motivo. Io sono un artigiano, ditta individuale, lavoro solo con ditte e quindi anche se volessi (e non voglio) non posso fare niente a nero.
Fatturo e quando mi va bene mi pagano, se sono onesti entro i 30 giorni, altrimenti rischio che vada in cavalleria. Probabilmente entro pochi mesi dovrò decidermi a chiudere baracca e burattini, semplicemente non ce la faccio più, ma non do colpa agli altri, quando ho aperto il mercato era diverso ma è durata troppo poco perché potessi costruirmi dei risparmi seri quindi mi troverò a raschiare il fondo per un po’ – fortunatamente non troppo, ma un po’ si.
In compenso so benissimo che quel che dice Luca è vero, altresì so che non faccio parte di quelli che chiama ladri perché io le mie tasse le pago e penso anche tu, quindi non sentirti tirata in causa ;).
Ciao
Non si può sparare nel mucchio: l’evasione è quella di chi dichiara di guadagnare meno del proprio dog-sitter e poi va in vacanza 3 volte all’anno i posti sempre da sogno e alberghi 5 stelle, vive in una reggia, ha svariate auto di lusso, mantiene figli all’estero in prestigiose università etc.
Per il resto entriamo nel grigio mondo della sopravvivenza…
Non sempre una PIVA è sinonimo di “evasore di lusso”: sembra uno stereotipo, ma c’è chi evade per necessità. Soprattutto quando avvii un’attività e le entrate sono talmente saltuarie che non sai neanche se domani mangerai.
Però per lo Stato, aprire una PIVA è sinonimo di “ricchezza” (e sappiamo tutti che molte PIVA sono aperte da ex dipendenti licenziati o persone che non trovano altro sbocco lavorativo) e inizia a pagare l’INPS che è fissa anche a reddito 0…
Insomma, empatia e caccia al vero evasore (Che poi magari risiede alle Cayman, intesta tutto al nonno del cane, etc).
ti svelo un segreto: io sono una partita iva e la rai (per dirne una) mi costringe a fatturare i rimborsi che vanno a formare imponibile e mi fanno sfondare le aliquote. eppure penso che pagare le tasse sia giusto. e non sparo nel mucchio: praticamente ho fatto nomi e cognomi. il problema è che sono tanti. alla prossima
Sicuramente pagare le tasse in uno Stato che utilizza i soldi delle tue tasse per pagare servizi a favore dei cittadini, come del resto accade nei paesi del nord Europa e’ sacrosanto, ma in Italia purtroppo non e’ cosi’ e solamente una parte delle tasse che i cittadini versano vanno a remunerare i servizi erogati. Non si spiegherebbe altrimenti come mai con un gettito piu’ o meno pari a quello della Germania, e se consideriamo la tassazione indiretta e quella occulta, anche superiore al gettito tedesco, i nostri servizi siano di qualita’ nettamente inferiore. Questa anomalia viene presa poi come alibi dagli evasori, per giustificare la loro condotta. Il problema e’ che chi ci rappresenta in parlamento dovrebbe dare il buon esempio, invece sono proprio loro i primi ad evadere e, mi riferisco alla forma di retribuzione che percepiscono. Infatti il 50% di quanto viene loro corrisposto e’ a titolo di rimborso spese forfettario e, pertanto esentato da qualsiasi imposta. Una qualsiasi azienda che provasse a corrispondere ai dipendenti la retribuzione utilizzando la stessa forma di rimborso spese forfettario anziche’ a pie’ di lista, verrebbe sottoposta ad accertamento fiscale per il recupero dell’imposta evasa e relative sanzioni. L’onesta’ e il buon esempio devono partire dall’alto ed in Italia non e’ così e finche’ non si voltera’ pagina l’evasione rimarra’ una delle tante piaghe con cui dovremo continuare a fare i conti. Un saluto.
Buongiorno Federico,
l’onestà ed il buon esempio difficilmente arriveranno dall’alto, perchè “chi ci rappresenta” fà esattamente questo: CI RAPPRESENTA.
E se pensano solo ad ingrassare il proprio portafoglio, è perchè sono stati eletti da un popolo che pensa soltanto ad ingrassare il proprio portafoglio. Nessuna rivoluzione dell’etica è stata benevolmente calata dall’alto, ma occorre che sia richiesta a gran voce dal basso.
Dei ladri difficilmente eleggeranno dei giudici onesti, preferiranno farsi governare da ladri simili a loro…
P.S. Io sono una partita IVA da sempre, fatturo 100 e pago 60 di tasse. Mi pagano (quando mi pagano) con bonifico, anche volendo non potrei evadere nulla, ma questo non mi dà fastidio. Starò mica poco bene?
Ho pagato una multa nel 2009, presa a marzo PER accesso in una neonata (e a me sconosciuta) zona ZTL. Notificata (con maggiorazione) a settembre e per distrazione pagata 79€ a novembre ’09.
Maggio 2014: mi arriva cartella Equitalia di 179 €.
Sospendo inviando ricevuta di pagamento.
Giugno: raccomandata della polizia municipale che da luogo a Equitalia a proseguire con la riscossione in quanto sanzione “pagata” fuori di termini.
Evasore? Forse da oggi si.
PS: Nonostante questo, condivido parola per parola quanto da te magistralmente esposto. Ma da oggi passo anche io dall’altra parte, grazie a questo Sistema Debole coi Forti e Fortissimo coi Deboli.
Ineccepibile.
Epperò, aggiungerei (sempre demagogicamente) che anche il dipendente pubblico (ché nel privato sappiamo cosa accade) che timbra il cartellino e passa la metà giornata lavorativa a leggere il giornale; l’infermiere che si fa male giocando a calcetto, e fa finta di essere caduto dalle scale di casa stando in malattia per un mese; il cancelliere che, per “addomesticare” un decreto ingiuntivo, chiede un “extra” (eufemismo) alla parte attrice; non sono anche costoro ascrivibili alla categoria?
P.S.: il dato del gettito fiscale pari a quello tedesco (e loro sono anche più numerosi) è da brividi…
Buongiorno a tutti ,,,
se qualcuno avesse capito il problema non saremmo qui a perder tempo a parlarne…
Per quel che conosco personalmente il problema dell’evasione esiste ma adesso lo gestiscono gli stranieri (comunque grazie alla collaborazione di istituzioni italiane).
Caro Luca,premesso che sono il primo a dire che le tasse BISOGNA pagarle, tu non hai un azienda, e lo si capisce da ogni parola di questo post. Scendete nella realta, venite a vedere cosa deve fare una piccola-media impresa per SOPRAVVIVERE.SOPRAVVIVERE, non guadagnare, ma cercare di non rimettere anche la testa!!!fatevi un giro, uscite un attimo, poi parlate. paghiamo quasi il 60% di tasse e io sarei felicissimo di pagarle se avessi almeno qualcuno dei SERVIZI che mi propongono in cambio. Se un cliente non mi paga io intanto pago le tasse, anticipo l’iva (solo in italia a quello che mi risulta) e poi arriva equitalia e ti dice: dove li hai messi i soldi? hai fatturato! sei un coglione, te li sei spesi a troie!ecco come va l’Italia caro Luca.Abbracci
Io lavoro come dipendente di un’azienda che in 10 anni (da tanto ci lavoro) è passata da 18 dipendenti a 120 dipendenti e paga quanto deve ai dipendenti e allo Stato.
Con clienti che pagano, se va bene, dopo 6 mesi. S-E-I M-E-S-I,
Eppure è un’azienda solida, che fa investimenti (prendere dei ragazzi appena diplomati e formarli e far loro un contratto di 3 anni E’ un investimento) e che guadagna.
E’ qualcosa in cui il mio capo è bravo e che io, personalmente, non saprei fare.
E qui sta la differenza: c’è chi sa fare il suo lavoro e chi no.
E tra i “chi no” c’è chi dice “mea culpa” e chi incolpa chiunque.
Ciao Luca,
sono io (@giovanniturano) che ti ho dato del “demagogo” quando hai scritto il tweet su Guardia di Finanza e POS. Non so se hai scritto questo pezzo pensando proprio alla mia risposta, ma certo io lo penso e te lo ribadisco. E ti spiego anche il perché.
Parlavi solo dei commercianti quando dici che criticare l’obbligo del POS è meritarsi la finanza che ti sorveglia? La nuova legge però lo estende a tutti, anche ai professionisti di altro genere.
Nel tuo pezzo fai l’esempio della tua compagna. Lei dici è commerciante appunto ed é “normale” che abbia un POS per fare un servizio per i suoi clienti e, collateralmente, avere pagamenti tracciati invece di una cassa con tante monetine anonime dentro. Io vivo in Belgio, fa parte della mia lacrimevole storia di manager disoccupato da sei anni che pero qui ti risparmio, insieme a quella di tanti professionisti che conosco bene e che sono sul lastrico proprio perché fra l’altro pagano sempre le tasse come ho fatto sempre pure io. Qui in Belgio, dicevo, il POS ce l’hanno tutti gli esercizi commerciali, pure il giornalaio. Magari non ci puoi pagare con una carta di credito che ha per loro un costo elevato, ma con il bancomat sempre e al limite ti chiedono un piccolo ricarico di una decina di centesimi se l’importo è davvero minimale, giusto per non rimetterci. Ma i commercianti sono commercianti, il loro introito e fatto di tanti o pochi pagamenti grandi e piccoli fatti sull’unghia, è il loro mestiere.
Per il professionista è molto, molto diverso e non perché è più furbo, ma proprio perché le cose per lui girano in altro modo. Forse tu hai in mente il dentista o il fisioterapista quando pensi a questa categoria, ma io ti parlo di architetti ed ingegneri (io sono ingegnere appunto, sono sempre stato dentro aziende, ma metà dei miei amici sono liberi professionisti di questa categoria), consulenti aziendali, formatori, certificatori, collaudatori e la lista potrebbe allungarsi di parecchio. Chi di loro viene pagato in ufficio con una carta di credito? Magari il loro ufficio è proprio un luogo di lavoro loro, neanche un posto dove si ricevono i clienti. Certo non hanno mica un negozio. La normalità per chiunque lavori in questi settori è fare fattura, aspettare 30, 60, 90 o 120 giorni (un paio d’ani o più se hai a che fare con la PA) e, se sei fortunato e ti pagano, ricevere un bonifico. Metodo fra l’altro tracciabilissimo a fini fiscali, aggiungo. Se sei un poco più grosso, hai contratti complessi, con tutta una tempistica di pagamenti di importo stabilito dilazionati secondo tempi e regole scritte nero su bianco e sempre tramite transazione bancaria documentata.
Come mettersi un POS in ufficio risolve il problema dell’eventuale “nero” ed abbatte l’evasione fiscale di questi loschissimi figuri, o anche solo la contiene? Perché se loro lo vedono come un costo stupido ed inutile (in un momento in cui i soldi non ci sono pure per tanti di loro, faccio notare), devono meritarsi un finanziere accanto che li guarda a vista perché li supponiamo dei ladri truffatori nemici della società civile come lasci intendere col tuo tweet? Perché? Loro quel POS non lo useranno mai o quasi, punto e non perché stanno frodando qualcuno.
Vogliamo lasciar perdere questo punto e tornare a generalizzare pensando solo ai dentisti (mi scusino i dentisti onesti, ovviamente, uso solo un luogo comune)? La legge dice che tu devi averlo il POS, ma i tuoi clienti non sono obbligati ad usarlo. Ergo, il cliente che per motivi suoi vuol pagarti in nero, o quello a cui tu hai chiesto di pagarti in nero, lo farà esattamente come prima. Non cambia niente.
Questo per i piccoli evasori dunque, e per i grandi? Cambierà qualcosa ora che alla loro partita IVA sarà associato l’obbligo di un POS? Pensi che un noto ex-ministro dell’economia con uno studio di fiscalisti di altissimo bordo, consulente di questo e quello, con cariche qui e là, pure scrittore e saggista se non erro, uno che riesce a produrre all’apice della sua carriera dichiarazioni dei redditi da metalmeccanico precario, possa realizzare tale primato perché senza POS può fregare sugli incassi? No, lui riesce a generare simili dichiarazioni dei redditi scandalose, applicando trucchi, certo, ma in primo luogo la legge ed i cavilli tecnici propri di chi ha un grande giro di affari ed una situazione economica ricca e complessa, cosa che nessun dipendete o libero professionista o commerciante ordinari potrà mai avere. Là si nascondo le fregature “ideologiche” se non “legali” dove il fisco non arriva. Mettergli il POS cosa gli cambia? Cosa risolve?
Per queste ragioni io ti dico che scrivere un tweet “Natale è vicino. Partecipa anche tu alla campagna: “Regala un finanziere di fianco alla cassa a quelli che non vogliono installare il Pos”” non è altro che una generalizzazione puerile ed una demagogia semplicistica, che non tiene conto dei fatti, neanche da lontano. E te lo ridico anche adesso, senza aver cambiato idea di una virgola dopo aver letto il tuo pezzo.
Io sono un tuo fan, non un tuo contestatore che non aspetta altro che criticarti. Seguo felicemente Lateral tutte le volte che posso, anche ora che stando all’estero devo ricorrere ad internet invece che all’autoradio. Ma su questo, mi spiace, hai torto.
Potrei parlarti anche di come è sbagliato semplificare troppo il “si deve pagare le tasse punto e basta” e di come non sia affatto secondario distinguere caso per caso. Potrei spiegarti perché, quanto sia importante e strettamente legato al dovere di contribuire ai servizi della società e fare esempi di paesi dove il fisco tiene conto seriamente di certe differenze, tanto che l’esattore è il tuo primo consulente fiscale ed il commercialista ti serve solo per la contabilità. Ma sono già andato troppo lungo, anzi, scusa per il supermegaiperpippone ma non ho il dono della sintesi.
Alla prossima (anche sulla mia mail privata che vedi nella registrazione) per continuare il discorso, se vuoi.
Pagare le tasse é giusto, finchè hai i soldi per pagarle.
Poi quando ti ritrovi a dover pagare tasse senza averne i soldi, ti accorgi che non è più giusto.
Giusto? Ovviamente risponderai che le tasse si pagano SOLO sul reddito.
Sbagliato: se nel 2012 ho guadagnato 100 e ci devo pagare 50, e quel 50 lo devo pagare nel 2013 che ho guadagnato 10, quindi non ho soldi per pagare le tasse?
Ecco perchè stanno chiudendo tantissime imprese, anche per questo motivo.
In teoria quei 50 li dovresti aver messi da parte, il problema è che oltre a quelli ti chiedono di pagare 47 in previsione dei guadagni del 2013 ed è questo che ha messo col sedere per terra molti…..
Fermo restando quanto ho esposto sopra e che concordo pienamente con quanto detto da Luca
che due coglioni pure tu…
Intanto ci paga siamo noi dipendenti… Ma sono sicuro che se trovassero il modo, anche questi in qualche modo evaderebbero le tasse… È endemico nell’italiano medio, mediamente disonesto. Non credo che il pos possa essere la soluzione a tutti i mali, come dice Giovanni ci sono un’infinità di sfaccettature nel mondo del lavoro per poter fare una cosa uguale per tutti… Ma se di eliminasse completamente la moneta e ogni pagamento lo si facesse attraverso un sistema bancario certificato e tracciabile (naturalmente abbattendo i costi), forse, ma dico forse, si potrebbe risolvere qualcosa… Ma sono sicuro che i soliti furbi riuscirebbero comunque a escogitare un modo per eludere comunque le tasse dovute… Non è che io ami particolarmente pagare le tasse… Ma s se ci sono vanno pagate, da tutti… Se poi i rappresentanti politici dovessero fare il proprio dovere…
Raramente ho condiviso un testo parola per parola come questo. Benché tu sia virtussino (e vabbé, nessuno è perfetto) hai scritto esattamente ciò che penso sull’argomento e, ovviamente, l’hai fatto molto meglio di come sarei stato capace di farlo io. Andrebbe letto nelle scuole, sarebbe da imparare a memoria. Sinceri complimenti. Gabriele, Milano
Sono inciampato nel tuo articolo. Scusa se ti do del tu è scusa se scrivo inciampato. Non sono contro di te ma trovo poco piacevole quello che scrivi nel tuo articolo. Le ragioni sono due: la prima di tipo sociale, per così dire, mi occupo professionalmente della materia oggetto del tuo pezzo, e mi spiace vedere la confusione tra EVASIONE, e difficoltà nel pagare le IMPOSTE che si è autodenunciati a pagare con la dichiarazione dei redditi. Siamo su due pianeti diversi! Molte imprese che conosco, hanno scelto di pagare gli stipendi e i contributi ai lavoratori….. Stabiliscilo tu lo stato di necessità…. Non è semplice. Voglio farti un esempio, un albergatore che conosco, con appena 32 stanze ha chiuso per l’IMU, circa 38mila € l’anno ! Un bene strumentale che a prescindere dalla produttività viene tassato indirettamente… Ti garantisco che un caso come questo non fa eccezione. Comunque se vuoi creare le liste di proscrizione procedi …… La seconda è di tipo tecnico, scrivi senza avere dati reali sull’evasione. Un dato posso darlo io, abbiamo circa 90.000 norme sulla materia, il DPR sulle imposte più recente è dell’86…. È talmente complessa la materia che lo stato nei contenziosi ti chiede prima i soldi per poter ricorrere… Inoltre quando parli con L’Agenzia delle entrate o la con Equitalia, sono esasperati come i contribuenti per tale situazione. Bisogna riformare e rendere più equo e facile il fisco. Oggi nessuno di noi ha certezza del funzionamento del sistema. Infine… Finanzia la tua compagna, e se chiude in perdita prova a capire, da investitore, quanti soci avete in azienda! Spunterà lo Stato….
ho letto questa risposta che condivido in pieno, specie l’ultima parte, prima di scrivere il mio post con un’esempio lampante di quanto asserisci, appunto nelle ultime righe…
Mi spiace che Luca risponda ad attacchi pseudopersonali ma non su argomentazioni più che valide, sicuramente non per giustificare gli evasori REALI, ma per porre la giusta luce ai millemilliardidifantastilionidieuro che lo Stato asserisce di dover “recuperare”… non è tutto oro quello che spunta dal verde delle buste…
Caro Luca,
ti seguo sempre e ammiro moltissimo la tua arguzia con cui affronti un pò tutti gli argomenti, ti leggo e alla fine, mi ritrovo a sorridere dicendo: ecco come avrei voluto scrivere questa cosa, sperando che tu sia letto da tanta gente che magari possa così ritrovare un barlume di collegamento mentale dei pensieri.
In questa tua sacrosanta campagna che fai contro l’evasione, però ti sfugge un elemento fondamentale che probabilmente non hai mai vissuto, ma che, moltissimi onesti cittadini hanno provato sulle loro spalle.
Tu dai PER SCONTATO che ogni cartella di Equitalia, ogni lettera dell’Agenzia delle entrate, sia inviata ad un evasore, che il furbetto di turno è stato beccato e ora piange che non riesce a pagare la multa che spesso è doppia rispetto la cifra da corrispondere.
Questo mondo dorato di uno stato giusto, è nettamente distante dalla realtà delle cose. Le statistiche parlano chiaro quando dicono che quasi la META’ dei ricorsi vengono persi dallo Stato perchè le cifre non sono dovute.
Questa cosa mi tocca personalmente e profondamente, in quanto mi sta devastando la poca tranquillità che con i denti cerco di costruire.
Qualche anno fa ho avuto un negozio di abbigliamento che è andato male. Ho pagato TUTTI, ho chiuso e mi sono reinventato.
Con un incredibile e assurdo sistema di porte stagne, dove un ufficio non sa cosa fa l’altro ufficio e tutti passano la palla senza risolvere niente, ho iniziato a ricevere delle cartelle per crediti che secondo loro non avevo diritto di utilizzare (mentre erano semplicemente indicati in una dichiarazione integrativa).
Ti garantisco che se non fosse per la commercialista che ha lottato per ogni singola cartella (ovviamente a mie spese), in questo momento avrei 20/30 mila euro in meno del tutto (e te lo giuro sui miei figli) immotivati.
Nel frattempo, se dichiari una perdita perchè l’attività va male, ma tu tenti in tutti i modi di resistere alla crisi e di tirare avanti perchè anche chiudere ha dei costi enormi (a meno di lasciare i creditori e i dipendenti a bocca asciutta, ma non è stato il mio caso), questo dal nostro beneamato Stato non è previsto!.
Ho ricevuto una contestazione sugli Studi di Settore che bellamente mi dicevano che in realtà avevo guadagnato, evadendo quindi Iva e Irpef… come hanno preso quei dati? semplice, medie istat!
Tento la mediazione con la solita commercialista e mi fanno capire chiaramente che il budget (era verso la fine dell’anno) lo devono raggiungere (perchè Equitalia è una ditta non di semplice riscossione, ma che deve creare UTILE) e che, nonostante tutte le documentazioni riportate, se mi arrischio ad andare in commissione tributaria, intanto gli pago quasi 30 cocuzze, altrimenti, azzeriamo sì l’irpef perchè non guadagnavi, ma un 7.000 euro per l’IVA bisogna che ce li paghi e ringrazia che siamo buoni….
L’anno scorso ho pagato l’ultima rata da quasi 2000 euro per una cosa che non ho commesso, ma non per un errore, ma per un sistema…. le cartelle “pazze”, non sono solo quelle che dici tu, ma sono anche quelle spedite sempre ai soliti noti, ovvero l’allegro mondo delle partite iva per i più disparati motivi reali o non, magari anche più volte dopo aver pagato una persona per sistemarle (io ancora ne devo uscire fuori).
Abbi pazienza poi se molti dopo questi furti si stancano di essere brave ed oneste persone….
Questo non giustifica e non diminuisce il problema enorme dell’evasione fiscale, ma permettimi un leggero giramento di balle quando nei miliardi recuperati dalla “lotta all’evasione” sono finiti anche i miei dei soldi e quelli di tanta gente che ha deciso di pagare dietro il ricatto di rischiare una cifra ben più enorme o preso per lo sfinimento di girare come trottole per gli uffici o per le tante persone che magari si fanno fare la dichiarazione dai ragionieri dei Caf piuttosto che usare un commercialista che di queste cose ne vede tutti i giorni e rateizzano cifre assolutamente non dovute per anni.
Sei molto intelligente e sono certo che non pensi che sia tutto o bianco o nero, ma ci sono anche situazioni grigie e ti posso assicurare che è un colore molto più in voga di quello che pensi.
Chissà quante generazioni ci vorranno per liberaci di questo demagogia da 4 soldi.
per la precisione è una demagogia da 120 miliardi di euro l’anno, quelli evasi in italia. capisco che chi evade fatichi a fare i conti, però questi sono facili
Alcune stime dicono 180 miliardi. quindi ogni italiano te compreso deve 3.000 euro. Se tutti pagaste questi stramaledetti 3.000 euro saremmo a posto.
Siamo sempre li, perché io che guadagno 1000 euro al mese e sono dipendente, quindi non evaso le tasse, devo pagare anche per quello che guadagna mooolto di più e non dichiara nulla? Cornuto e mazziato?
Caro Luca,
ti seguo da un po’ con atteggiamento ambivalente: questa è una delle cose che proprio non condivido. Non credo che l’onestà coincida sempre con il rispetto delle leggi: mi sembra banale ricordare che la legge non è sempre giusta, Euripide ce l’ha spiegato abbastanza bene duemila e passa anni fa. E se non sbaglio le tasse troppo alte hanno portato a qualche rivoluzione.
Si è vero ci sono tante situzioni “grigie”, non solo bianche e nere come pare che scriva Luca.
Però ormai l’evasore è ovunque, e ovunque è tollerato.
Sono una ex studentessa universitaria che nonostante l’ottima media non ha mai potuto ricevere alcuna borsa di studio o esenzione perché appartenente alla fascia considerata medio/alta (ci vuole davvero poco per farne parte). E vabé, con qualche sacrificio in più le tasse le pago tutte, niente appartamento a Bologna e faccio la pendolare.
Poi vedo i miei compagni, figli di divorziati che abitano con uno solo dei genitori e che quindi risultano appartenere alla fascia bassa perché in casa loro entra un solo stipendio – oppure manco quello – quando è palese che invece l’altro genitore, pur non abitando sotto lo stesso tetto, contribuisce eccome alle spese e nella maggior parte dei casi da me conosciuti nella fascia medio/alta ci entrerebbero a pieni voti.
In alternativa, ci si intesta uno degli appartamenti di famiglia, tempo due anni e risulti residente lì, studente e senza lavoro.
Quindi succede che il suddetto studente oltre ad avere la totale esenzione delle tasse ha diritto a una borsa di studio (mai inferiore a 1500 € che i sappia), ha PIÙ diritto al part time universitario (retribuito), ha PIÙ diritto a un posto negli studentati (dico “più” perché tutti possono fare richiesta ma una come me non se la fila nessuno).
Questi sono “trucchi” vecchii di quel po’ e dopo un solo giorno di università ti imbattibi almeno in una decina di casi simili.
E questa per me è pura evasione: tu dichiari il falso e ti accaparri agevolazioni che se non fosse per gente come te potrebbero essere meglio distribuiti, non solo tra chi ha davvero bisogno e magari per un euro in più all’anno non rientra nella fascia bassa, ma anche tra quelle persone che pur avendo mamma e papà in fascia medio/alta vorrebbero smettere di dipendere da loro e ricevere i giusti meriti.
Quindi, scoppiate tutti evasori.