Luca e il professore: secondo estratto

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Riassunto delle puntate precedenti: per una sfavorevole congiunzione astrale incappo in un livorosissimo articolo del professor Alberto Bagnai sulla chiusura de l’Unità. Significo al Bagnai, su Twitter, una certa qual forma di irritazione ed egli mi risponde in modo piuttosto sgangherato.

Lo scambio epistolare mi porge il destro per un breve commento in cui contesto l’eloquio del cattedratico, l’opportunità del suo scritto e poco altro. Non avanzo, per dire, l’ipotesi che un giornalista de l’Unità abbia in passato giaciuto con una fidanzata – in carica – del noto polemista.

Bagnai si tace.

bagnai bisOggi però torna sul tema, chiamandomi in causa con un altro arguto link  che festeggia a pernacchie compulsive la chiusura del giornale in cui ho avuto l’onore di formarmi.

Lungi da me duellare ancora col professor Bagnai, che da questo momento in poi, per quanto mi concerne, può proseguire in piena solitudine il suo viaggio verso Plutone.

Mi limito solo a segnalare che ‘sta fava si scrive con l’apostrofo. E, dunque, ad avanzare l’ipotesi che egli voglia uscire dall’euro così non dovrà più rispettare regole imposte dalla casta come il fiscal compact e l’ortografia corrente.

Quanto all’epiteto di “anima bella”, preferirei – ove concesso – quello, più relativo, di “anima più bella”.

Con certi avversari è davvero facilissimo.

(Aggiornamento Mi si segnala che il professor Bagnai era tornato sull’argomento in modo torrenziale dandomi tra l’altro dello gnometto e del coglione. Lo aggiungo solo per completezza d’informazione. Sarà mia – gratificante – cura non dargli risposta neppure in questo caso)

5 pensieri su “Luca e il professore: secondo estratto

  1. Se è per questo il tuo macroeconomista preferito, nella sua crociata contro l’euro, se la prende anche contro la partita doppia, altra invenzione del gruppo Bildemberg. Sei stato una vittima collaterale della strategia di marketing dell’esimio, piuttosto noto nell’ambiente degli economisti per la classe dei suoi interventi. Complimenti per averci dato a mucchio in fretta.

  2. luca feola (vatuttomoltobene)

    Vabbè, detto da lui, io mi sentirei onorato di essere stato additato come amico di Massimo Rocca e schiavo di Vittorio Zucconi (tra l’altro, come se tutti a radiocapital la pensassero come Zucconi e come se pensarla su un argomento come il proprio capo fosse una colpa).

    La verità è che non capisco tutto il livore del professore, spesso dice cose anche giuste, ma sembrano i titoli del giornale: gridati, definitivi, inappellabili. Le stesse cose avrebbe potuto dirle in maniera molto piu pacata. Avrebbe potuto dire semplicemente che molti all’Unità sono entrati per via della vecchia guardia dei DS (anch’io ne conosco alcuni) e ribadire che questa è una malattia nazionale (non è che a Libero o al Corriere certe cose non accadano). Come lo è non fare lo scontrino e non chiedere lo scontrino. Alla fine il Mercato di Bagnai non dovrebbe elminare (lui lo scriverebbe in stampatello per gridare il concetto) tutte le aziende/negozi che non ce la fanno ad avere ricavi maggiori dei costi? Perchè questo vale per l’Unità e non per il fruttivendolo? E c’è forse un limite al numero di “nero” che posso evadere? C’è forse un nero etico? non c’era nero quando c’era la lira? Ed il debito non lo sa che è denaro preso a prestito che prima o poi va resitituito? Se il professore avesse prestato denaro a qualcuno e questo qualcuno non glielo avesse restituito dicendo che era colpa dell’euro, di Bildemberg e di mia nonna in cariola come l’avrebbe presa? Che lo stato non funzioni, che si paghino troppe tasse a fronte di scarsi servizi, sai che novità? serve forse una laurea? Ma non per questo smetto di pagare le tasse. Oppure me la prendo col tedesco cattivo se noi dobbiamo pagare i baby pensionati dell’epoca di craxi e lui che va in pensione a 65 anni non vuole contribuire.

    Io non me la prenderei piu di tanto. E gli consiglierei un buon gastroenterologo perchè tutto quel livore che lo divora dentro non fa bene alla salute.

    • ampul

      Quanto tempo hai passato sui libri, sui testi, sui saggi, prima di addivenire a cotanta conoscenza? Immagino il tuo pluriennale spremimento di meningi sugli argomenti che tratti… Mi ti immagino concentrato dalla sera alla mattina riverso sui libri in cerca di fonti, tesi, che possano contribuire al tuo pensiero illuminato!
      La tua sintesi è degna del blog di bottura! Grande! A quando il tuo prossimo libro?
      Fammi sapere.

  3. luca feola (vatuttomoltobene)

    volevo anche dire che no, neppure io mi sento meno libero se chiude l’unità, perchè quel giornale secondo me non aveva piu molto da dire ed era diventato tutto ed il suo contrario (prima bersaniano, poi renziano, schierati sempre dove tira il vento). ma l’informazione è un mercato particolare per via del bene che vi si scambia. e senza contare che c’è ancora un certo silvione a capo di metà e piu d’informazione (direttmente o indirettamente influenzabile). è quindi un brutto segnale, un paese che non solo non legge l’unità megafono di renzi, ma che non legge nient’altro, che non si informa, che non ragiona. un paese che oggi perde l’unità e magari domani ilmanifesto, questa si una voce piu indipendente e quindi per questo piu importante. un paese che vede la concentrazione di altri periodici nelle mani di pochi (gli agnelli con la stampa poi il corriere ed ora ilsecolo XIX). perció si, la situazione è preoccupante.

  4. Io fossi in te non me la prenderei, anzi. Oggi se non hai preso almeno una volta del coglione nell’ultimo mese, non sei nessuno. Se sei stato travolto da insulti efferati e reiterati, meglio, vuol dire che conti qualcosa. Certo, se vengono dal M5S e dalla sua cerchia, finisci per essere solo un contributo alla statistica, ma meglio di niente. Su con la vita.

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