Renzi, Grillo, Casson e un partito che festeggia le sconfitte: un’inutile riflessione

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(ANSA – BRUGNARO) Renzi indica a Casson un comunista in sala, anziché la security faccia il proprio dovere

In Liguria i civatiani non hanno votato la Paita. E il Pd ha perso.

A Venezia i renziani non hanno votato Casson. O sono rimasti a casa. E il Pd ha perso.

La costante: il Pd ha perso.

E Renzi risponde che invece no, ha perso la sinistra.

I renziani aggiungono che è anche colpa dei Cinque Stelle, che in Laguna non hanno nemmeno saputo votare un personaggio a loro affine (o, meglio: affine a ciò che dicono di voler essere e che Grillo mai sarà) come Casson.

Io non capisco niente, né di politica né di altro, ma a Renzi e ai suoi mi permetto di dare un piccolo suggerimento: occhio a crogiolarsi con l’isolamento grillino.

Oggi, con l’Italicum, il Movimento Cinque Stelle andrebbe al ballottaggio col Pd. E siccome la destra si ricompatta contro i candidati “comunisti” (Venezia, appunto, docet) potrebbe persino vincere.

Questo potrebbe lasciarsi Renzi: un Governo Dibba. Con Salvini all’opposizione (o magari in coalizione: sui migranti hanno le stesse idee).

E, anche, un partito che festeggia le sconfitte.

E’ il combinato disposto di un leaderismo estremo che fabbrica nemici diversi ogni giorno: sindacati, giornalisti, belle anime della sinistra, opposizione interna, tutti trattati come fastidiosi e superabilissimi impacci sulla via delle decisioni ineluttabili.

Non è una domanda di scuola: visto che i tuoi storici avversari, appena possono, si rimettono a sostenere chi hanno sempre votato, fossero anche cadaveri politici come Berlusconi, e di fronte alla marea importante di ruspe e vaffanculo, dove può arrivare uno che si è scelto per nemici parte di quelli che ancora lo votano?

#rifareiconti

3 pensieri su “Renzi, Grillo, Casson e un partito che festeggia le sconfitte: un’inutile riflessione

  1. Claudio Chesini

    Sui migranti Salvini e Di Bttista, secondo te, avrebbero le stesse idee??
    Il Movimento 5 Stelle ha votato l’anno scorso per l’abrogazione del reato di clandestinità e da allora i “grillini” non fanno più breccia tra i leghisti

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