Dell’amico Andrea Scanzi, post imprecisi e valutazioni sulla guerricciola civile all’amatriciana tra gente di un certo livello

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(ANSA – MICHELANGELO) Andrea Scanzi, un pupazzo e Luca Bottura (nell’ordine che preferite)

Io non ho nulla di personale contro Andrea Scanzi.

Ho amici Scanzi.

Uno è lui.

E gli voglio più o meno bene da quando portava una lasagna al posto dei capelli e lo invitavo a G’Day, dalla comune amica Geppi Cucciari, a svolgere il ruolo da bello, intelligente e cazzaro che ha successivamente abbandonato a favore di quello del bello, intelligente e indomito.

Vale tutto.

Quando nacque Pubblico, il giornale di Telese, chiamai lui, a Capital, per fargli da traino, ben sapendo che lo odiava in quanto fuoriuscito dal Fatto Quotidiano.

Era un gesto satirico.

Perché io faccio più o meno quello, satira.

Capii che le cose erano cambiate e si era entrati nel mondo del “o con noi o contro di noi” quando, credo un paio di anni fa, scrissi un tweet dicendo ciò che ripetevo da anni, e cioè che dopo la caduta di Berlusconi si doveva andare a votare subito senza le alchimie di palazzo che lo hanno resuscitato (e, peraltro, hanno permesso il trionfo di Grillo alle successive elezioni).

Andrea mi rispose pubblicamente dicendo che “voi avevate sempre detto il contrario”. E per “voi” intendeva quelli di Repubblica.

Gli chiesi “ma voi chi?”, in pubblico, mentre alcuni mie ascoltatori gli rispondevano: guarda che no, lui diceva altro. Ha sempre detto altro.

Ma siccome per lui portavo la giacchetta sbagliata (che poi, non che sia un male lavorare per Repubblica, ma io scrivo per il Corriere e sono un freelance da ormai vent’anni) allora dovevo per forza aver spalleggiato la linea della tessera Pd numero 1.

Gli scrissi un sms sollecitando una risposta. In verità, confesso, ne scrissi più di uno. Ero più amareggiato che incazzato.

Mi rispose con un colpo da maestro dopo circa due ore: “Stavo scopando”.

Quando mi richiamò, peraltro cordialissimo, gli spiegai la cazzatona. Non prima di essermi congratulato per il gesto atletico. Non mi pare, ma posso sbagliare, che abbia mai corretto.

Anzi no: forse scrisse qualcosa del tipo “mi fa piacere per te”. Ma sono anziano, ormai mi perdo tutto. Amen.

Successivamente, fu lui ad invitarmi al suo programma su La3. Non potevo mai, ma sarei andato volentieri. Tutto sotto controllo.

Oggi però è ricapitato.

Andrea ha argomentato sulla sua seguitissima pagina Fb a proposito delle primarie Pd a Napoli, dove com’è noto – e come ha documentato il sito Fanpage, ripreso e citato tra gli altri da la Repubblica – è andata in scena una pagina alquanto scurrile di gente pagata per andare al seggio con cifre tra gli 1 e i 10 euro.

Per la precisione, ha commentato ironicamente che era certo di ascoltare presto gli Zucconi e i Bottura censurare la cosa. “I Bottura”, proprio così. Immagino che volesse sentire anche lo chef per metterlo nell’inserto gastronomico del Fatto.

Ne è seguito tra le altre cose un florilegio di commenti degli estimatori di Andrea sul mio silenzio, sulla mia paraculaggine, su noi gentaccia, sul mio viscidume, gente che voleva prendermi a badilate sui denti, altri che se la prendono perché “fingo di criticare Renzi”, eccetera. Uno, e questo lo trovo da querela, mi ha paragonato a Rondolino.

Siccome rispondo per me (ma mi è grata l’occasione per ribadire che mai, nonostante io mazzi il Pd e Renzi tutti i giorni, Vittorio Zucconi mi ha chiesto fedeltà alla linea) mi preme con gentilezza di far rilevare che ho dedicato al tema buona parte della trasmissione che conduco giornalmente su Radio Capital, rete appartenente com’è noto al gruppo L’Espresso.

Tra le altre cose, ho sottolineato la deliziosa reticenza de l’Unità nel dare la notizia e ho chiesto al pubblico di esprimersi su cosa avrebbero voluto ricevere per andare a votare alle Primarie del Pd, visto che trattasi con ogni evidenza di lavoro usurante.

L’ho fatto in satira perché è il mio linguaggio.

Ora, io non pretendo che prima di dare dell’omertoso a qualcuno si debba verificare di non scrivere una grossolana imprecisione.

Però mi permetto di ribadire che avere un editore non coincide necessariamente, se si ha l’accortezza di tenere la schiena dritta – e magari, per quanto possibile, di scegliersene diversi, di editori – con l’avere un padrone.

Io mi sono sempre comportato così. Anche se col lavoro che faccio sarebbe più comodo e redditizio suonare la grancassa a Renzi. Poi, mi spiace per chi se la prende, non suono neanche quella di Telespalla Casaleggio e di quell’altro tipo che non si presenta alle interviste anche se l’ho pagato per farlo.

Però immagino che se ne faranno una ragione.

Tanto dovevo al mio amico Andrea, peraltro ospite periodico di Capital All News, che saluto con la simpatia di sempre.

 

Qui, se interessa, c’è la puntata.

32 pensieri su “Dell’amico Andrea Scanzi, post imprecisi e valutazioni sulla guerricciola civile all’amatriciana tra gente di un certo livello

  1. Era uno bravo con le parole, prima di anteporre l’ego alle parole.
    E nonostante tutto, a dimostrazione della sua bravura, era riuscito a rimanere bravo anche nonostante l’elefantiasi dell’ego.
    Poi, purtroppo, è stato irrimediabilmente colpito da “sindrome di Gruber” e rischia di finire in un talk di Barbara D’Urso, inondato di luce impropria…
    Che peccato…

  2. nicola

    Caro Luca,

    lungi da me parteggiare per l’uno o per l’altro oltretutto nello specifico hai tutte le ragioni di questo mondo, ma vorrei sollecitati su una chiave di lettura che forse non hai considerato.

    Supponiamo che io non avessi sentito la puntata e supponiamo che invece mi fosse venuto in mente il tuo intervento a difesa dei “cinesi” dove con ogni probabilità è accaduta la stessa cosa di Napoli, ma con la differenza che i cinesi sono stati più furbi nel non farsi riprendere, non pensi che mi sarebbe venuto spontaneo di fare di l’erba un fascio?

    Da un po’ di tempo non sento più Zucconi, ma credimi che più di una volta mi faceva un certo effetto quando perculavi il direttore o il gionalista di turno e non dicevi nulla su quello che il tuo direttore aveva detto 2 minuti  prima, anche o meglio sopratutto quando le argomentazioni erano  identiche. 

    Con affetto e come diresti tu foto di Anna.

    • Luca Bottura

      Ciao Andrea. tre cose:
      1) Zucconi non è il mio direttore, è il direttore della testata giornalistica. Io faccio un programma satirico e ho un direttore artistico che si chiama Danny Stucchi.
      2) Nonostante ciò, Zucconi potrebbe rompermi i coglioni e far valere il suo peso. Ma non l’ha mai fatto anche se su mille cose la pensiamo diversamente. Contribuisce a garantire il pluralismo nella sua radio Non vedo perché dovrei sfotterlo, se non amichevolmente. Gli sono grato: godo di totale libertà. Se non l’avessi me ne andrei.
      3) Io dei “cinesi” di Milano ho detto e ribadisco che, abitando tra l’altro in quel quartiere, non vedo nulla di strano che vadano a votare Sala (magari cammellati dai maggiorenti) se Sala ha fatto un accordo con la comunità di Paolo Sarpi – enorme, e radicata – promettendo loro interesse se sarà eletto. Aver pensato a brogli automatici perché quelli sono colorati di giallo resta per me razzista.
      Spero di esserti stato d’aiuto. Ciao.

      • Bottura secondo me hai ragione nel testo dell’articolo e qui ai punti 1 e 3 (col 2 non mi trovo perchè comunque Zucconi quando le spara le spara grosse – non lo seguo abbastanza spesso da criticarlo come opinionista ma come direttore ad esempio ci sono rimasta male che abbia trasmesso lo spot pro-eradicazioni degli ulivi ed alla luce delle inchieste rese note appena qualche mese dopo capirai – quindi la parte sulla gratitudine mi giunge ostica.. anche perchè senza offesa per entrambi mi suona troppo affine alle argomentazioni di quanti difendevano la loro libertà satirica o giornalistica lavorando con mediaset quando il capo era peraltro capo del governo) ma non lascerei questo commento inutile se non fosse per un avviso di servizio/ richiesta di eventuale chiarimento sull’intestazione del tuo commento di risposta:
        o pensi che Nicola sia un subdolo Scanzi sotto mentite spoglie oppure si tratta di un lapsus che nel suo piccolo potrebbe compromettere del tutto la cordialità con l’uno e l’altro.
        A scanZo d’equivoci eh 🙂

        • P.S. giacchè, a dirla tutta, del punto 3 non condivido la premessa di accettare come normale la consuetudine di “sedurre” l’elettorato in quel modo, ma siccome la penso così personalmente ho rotto i coglioni pure a parenti strettissimi quando m’è capitato di vederli trasformarsi nel televenditore di se stesso candidandosi ad un’elezione comunale, dubito invece che gli avversari di Sala o loro sostenitori volessero criticare un modo involutivo di fare politica.. infatti pigliano a pretesto il dato dei cittadini milanesi di origine asiatica per screditarlo, sleale sul piano della contesa oltrechè irrispettoso a prescindere nei confronti di potenziali elettori quindi pure sciocco, da non-milanese non-piddina che nel caso non sosterrebbe comunque quel candidato lì sono pertanto d’accordo col vederci un sottotesto razziale alquanto grave in chi si propone di governare tutta la città. Va bene ok, ammetto d’aver sorriso a battute (ovviamente non tue) tipo “Lenzi è un glande”.. momenti di debolezza dovuti a pregiudizio verso i filo-renziani.. di qualunque provenienza etnolinguistica siano però, giuro.

      • Nicola

        Caro Luca,

        se vogliamo essere precisi Zucconi credo che sia il direttore della radio per la quale trasmetti la mattina. Se non corrisponde al vero o non vale la proprieta’ transitiva chiedo venia.

        Fare satira secondo me è molto meno innocente di quanto a volte vuoi far intendere. Il “cazzaro” con la sua battuta di fatto esprime un giudizio ed impartisce la pena, la messa in ridicolo. È una cosa che a mio parere tu fai bene, esprimi spesso giudizi morali che condivido ed è il motivo per cui ti seguo.
        Sarebbe bello che lo stesso comportamento venisse messo alla berlina a prescindere da chi sia il direttore, quello de l’unità piuttosto che quello di radio capital, ma posso capire “tengo famiglia” pure io.

        Se i “cinesi” sono andati a votare perché cammellati da qualcuno non vedo proprio la differenza tra il caso Milano ed il caso Napoli, se tu pensi che ci sia io sarò razzista nei confronti dei gialli ma tu credo che lo sei nei confronti dei napoletani.

        Ultima cosa mi chiamo Nicola :-).

        Con affetto e foto di Anna.

        ciao
        nicola

        • stefano

          Nicola, se lei sta a casa sul divano a grattarsi e io le offro cinquanta euro per votarmi è voto di scambio. Se le offro un posto come usciere comunale se mi vota tutta la sua famiglia è voto di scambio. Se lei è un imprenditore del settore edile e io vado da tutti i costruttori e prometto più cantieri per tutti non si chiama ‘voto di scambio’ ma ‘campagna elettorale’. Anche se i costruttori suggeriranno a tutti i loro operai di andare al seggio a votarmi.
          Altrimenti ogni disoccupato che voterà M5S attirato dal reddito di cittadinanza sarà voto di scambio, ogni pensionato che voterà la lega pensionati per avere una maggior rivalutazione sarà voto di scambio eccetera.
          Quello che è successo a Milano non c’entra nulla con quanto successo a Napoli, mi spiace.

          • Nicola

            Veda Stefano lei pensa che ci sia stato voto di scambio, visto che si parla di 1 euro, io penso che sia piu’ logico parlare di cammellati. Lei poi da per scontato che a MIlano l’euro lo abbiano messo quelli che sono andati a votare, io visto i precendeti in altre citta’ non ne sarei tanto sicuro.
            Infine penso che il reddito di cittadinanza piuttosto che gli 80 euro non siano voto di scambio almeno fino a quando le persone che decidono di sostenere un dato partito lo fanno coscientemente e non perche’ lo ha deciso e/o imposto qualcun’altro.

            Non sono un giurista, ma credo che trattandosi di voto alle primarie di un partito il voto di scambio non ci sia in nessun caso.

            Su via non si dispiaccia e grazie per avermi voluto spiegare il suo punto di vista.

    • Donato

      Cara Anna, ma non pensi che, se non avesse sentito la puntata, avrebbe, da giornalista, dovuto evitare di fare commenti su ciò che non sapeva, oppure si si è sentito in dovere di farli perché parlava da populista?

  3. Peps

    Ennesimo scontro tra numeri uno come quello con Luttazzi. Perché la gente che io amo (gli Scanzi, i Bottura, i Luttazzi) deve litigare? Ho capito la colpa è mia… andate in pace (o a fare in ****). Vi amo bastardi!

  4. Luca Nertuccini

    Caro Bottura, come (quasi) sempre, hai ragione. “Qualcuno” finge di non vedere: non vede il mercanteggio dei voti, anche per delle semplici primarie (sarebbe come dire: doping alla gara di tricicli all’asilo …); non vede sindaci ed assessori PD che rubano (compagni che sbagliano … tasca!); non vede ministri incapaci, il cui unico merito pare essere quello di essere nati intra Tevero et Arno; non vede il circo di nani e ballerine già ampiamente praticato nel vecchio (e finito male) PSI, al quale questo PD assomiglia sempre di più. E, se poi qualcuno queste cose le vede e le denuncia pubblicamente, la colpa e tutta sua. Vai avanti, caro Bottura, e seppelliscili di risate!!

  5. Giuseppe

    “mentre alcuni miei ascoltatori gli rispondevano: guarda che no, lui diceva altro. Ha sempre detto altro” ricorda vagamente il modus operandi di qualche “ventennio” fa… vagamente però…

  6. Sai, lo stile comunicativo che tira di più è la contrapposizione faziosa, variante moderna dell’evangelico “chi non è con me è contro di me”. Vale in politica un poco come nel calcio. Fa comodo, è facile, fa proseliti, suscita bagarre, alza l’audience e genera click. Basta andare in calce a qualsiasi pezzo su un qualsiasi giornale on-line e leggere i commenti dei lettori per farsene un’idea. Poi va di moda pure il giornalista fico, altezzoso, che le sa tutte, che dice/scrive le parolacce e che fa più show e teatro che righe di carta stampata. Se sommi le due cose, ottieni Scanzi e mica solo lui.

    Preferisco Lateral, credimi.

  7. Massimiliano

    Dai, non te la prendere, in fondo sei accusato di parzialità da uno che è straschierato con Casaleggio.
    Ma poi, veramente, non fai altro che massacrare Renzi ogni giorno, però se dici mezza parola sui cinque stelle, apriti cielo. È il bello della democrazia dal basso…. ma dal basso tanto!

  8. caro Luca
    da cazzaro quale sei (e lo sei molto bene) capirai che Scanzi, tra un’ospitata e l’altra a questo o quel talk, deve alimentare polemiche. Se non lo facesse, sarebbe come Woody Allen che non sforna il suo annuale film. E la cosa di chiamare in causa gli amici o ex-amici come te e Luttazzi è fatta ad arte per alimentare un ping-pong di post e contro-post che tengono viva l’attenzione su una cosa sola: Andrea Scanzi. Io ascolto la tua rassegna quasi tutti i giorni e ascolto 42 e posso testimoniare (mi cadano gli attributi se dico il falso…) che sei cazzaro, leggero, ma anche feroce con chiunque sbagli a prescindere dal colore politico. Invita Scanzi a Lateral e dagli prova che non ce l’hai con lui sedendoti sulle sue gambe. Il peso del tuo affetto lo farà ragionare, ne sono sicuro.
    Marco
    p.s.: 42 è un programma che senza di te non dovrebbe essere messo in onda…

    • Paola

      Sono molto d’accordo. Luttazzi gli ha fatto il contropelo. Comunque Luca per quel che conta Scanzi ha perso il mio “Like”.

  9. paolino

    io però inizierei a farmi qualche domanda.
    se tutta questa gente (davvero tanta,almeno sui social) accusa Bottura di fare due satire,una strong e una light,può essere che siano tutti obnubilati dal pregiudizio? il fatto che Bottura ogni volta debba rassicurare sul fatto che “faccio satira anche su Renzi,ci mancherebbe” mi ricorda tanto il sopra citato “non ho nulla contro i gay figurati,ho anche tanti amici gay”. peraltro non ci sarebbe nulla di male,tutti abbiamo una squadra del cuore. sbagliano tutti?

    • Eh?!?

      “può essere che siano tutti obnubilati dal pregiudizio?”
      Sì, è possibile.
      Che non vuol dire che è così, ma che potrebbe anche essere così.

  10. Jacopo

    io mi accodo a quello che, educatamente, hanno già detto nicola e giada.
    è vero, luca, spesso perculi anche renzi, e spesso molto bene (come spesso lo percula molto bene il modesto scanzi).
    non ti sento alla radio, per cause di forza maggiore (lavoro lontano 45 chilometri da casa mia e ci vado in treno), ti leggo spesso, su questo sito, nei momenti di pausa.
    io voglio dire solo questo.
    il contesto è importante.
    per cui, tu lavori su una radio che fa capo al gruppo espresso.
    il gruppo espresso, tramite repubblica (meno tramite la rivista), ha intrapreso da alcuni mesi, forse alcuni anni, un’attività di propaganda acritica e sdraiata verso renzi tanto più subdola in quanto mascherata da finto (ribadisco: FINTO) pluralismo.
    alcune caute pseudo-critiche, tardive, leggere, persino leziose, accanto a informate di articoli totalmente proni a renzi (magari vergati dagli stessi che quando le stesse cose le faceva e le diceva berlusconi sputavano il fuoco e le fiamme), spesso con i pezzi di cronaca (che dovrebbero cercare di essere sobri, scarni, il più possibile fedeli ai fatti) ancora più sbilanciati e indigeribili dei commenti politici.
    zucconi non è il tuo “superiore diretto” passami l’espressione, ma è un nome di punta della radio su cui lavori, ed è uno dei peggiori e più faziosi (nella definizione di faziosità che ne diede gaetano salvemini) corazzieri renziani (e, perdonami, rifiuto di credere che uno della tua intelligenza non possa ammetterlo).
    inoltre un conto è una radio, un conto è un giornale come repubblica, che ha un “peso” ben diverso nell’orientare in qualche modo l’opinione pubblica.
    quindi sì, è giusto (ci mancherebbe solo quello), persino doveroso, che tu risponda alle critiche, anche piccato, ricordando quello che dici e che scrivi sempre.
    eppure non si può evitare che a qualcuno (l’avvenente, moderato e compassato scanzi o chiunque altro) salti su quando succedono certe cose.
    e dica che insomma, ci piacerebbe che il gruppo espresso e i suoi uomini – che tanto menano vanto di essere la creme de la creme dell’infromazione italiana, nonchè il punto di riferimento del meglio dell’illuminismo e del liberalismo che ancora resistono e lottano insieme a noi nel paese (quante cagate, eh? eppure ezio mauro le scrive e forse ci crede, o forse prima osserva gli zeri sulla sua busta paga e poi fa un respiro profondo) – picchiassero duro sul pd un decimo di quanto picchiano sui grilloni (di cui specifico: non faccio parte e non li voto).
    e che mettano insieme gli zucconi (con piena ragione) e i bottura (forse a torto).
    e che purtroppo li si possa condividere, nonostante tutto…

    p.s.
    scusa la prosa incerta e verbosa, sto scrivendo in fretta un momento di pausa…

    • stefano

      C’è una parte del gruppo Espresso che ha una linea editoriale favorevole a Renzi. E c’è una parte che lascia la totale libertà ai critici, veda appunto Bottura su Capital o Gilioli sul suo blog.
      A occhio mi pare democrazia e pluralismo questa cosa qui.

      • Jacopo

        diciamo che sono ore d’aria sparse qua e là, a piccole dosi, in un panorama di plumbea e uniforme obbedienza al verbo renziano. l’ottimo gilioli, e l’ottimo bottura, io li vedo più quasi come degli alibi, quelli che possono far dire “ecco vedi? ci sono bottura e gilioli, quindi l’editore è liberale e pluralista”.

        e poi ci sono i furbi più furbi dei furbi, tipo il penoso serra di ieri sull’amaca che dopo mesi di peana a renzi e di vomito su tutti quelli che gli si opponevano (grillo, minoranza pd, sinistra, persino una simpatica riesumazione di berlusconi, il quale peraltro era un renzi meno fortunato, da un certo punto di vista) salta su e dice che toh, le primarie di napoli sono una cosa grave (ma va? e la liguria, e roma, e napoli nel 2011, e la stessa milano, le cui primarie farcite di candidati berlusconiani e con il forte sospetto di truppe cammellate e pagate furono salutate dallo stesso come “festa della democrazia”).
        i furbi più furbi, come serra, sono quelli che fra due o venti anni, quando renzi non ci sarà più, alzeranno il ditino e diranno “eh ma io non sono mai stato renziano, vedi, io l’ho anche criticato”; e allora preferisco la boschi e anche suo papà, che almeno rischia la galera risultando, paradossalmente, più onesto e sopportabile…

    • Eh?!?

      “il gruppo espresso, … ha intrapreso… un’attività di propaganda acritica e sdraiata verso renzi tanto più subdola in quanto mascherata da finto (ribadisco: FINTO) pluralismo.”
      Questa è la tua (ribadisco: TUA) opinione. Altri lettori di Repubblica potrebbero dare un diverso (ribadisco: DIVERSO) giudizio. E questa è semplicemente (ribadisco: SEMPLICEMENTE) pluralità di opinioni.

      Vedi, scrivere “rifiuto di credere che uno della tua intelligenza non possa ammetterlo”, se fai un passo indietro e lo leggi con distacco, equivale a scrivere “rifiuto di credere che uno della tua intelligenza possa avere un’opinione diversa dalla mia (o dare un’interpretazione diversa dalla mia)” su un determinato argomento. In pratica, anche inconsapevolmente, si imposta il confronto su una base (“se non sei d’accordo con me o sei poco intelligente o sei in malafede”) che non è una buona premessa per un dialogo.

      Per quanto forte possa essere la nostra convinzione su qualcosa, non dovremmo mai dimenticare che tale forza, da sola, non è sufficiente a conferire oggettività o valore di verità ad una opinione, ad una visione delle cose (con ragionevoli eccezioni se si tratta di argomenti scientifici, e senza esagerare manco lì).

      • Jacopo

        ti rispondo con qualche esempio (perchè non penso che chi non è d’accordo con me non sia intelligente, figuriamoci).

        il “caso quarto” (così lo hanno chiamato) mal riassunto: un consigliere grillone riceve pressioni dalla camorra, la sindaca grillona più o meno interviene, stoppa tutto, il consigliere viene espulso dal movimento (senza V maiuscola), la sindaca non fa il passo di denunciare la roba in procura, così i grilloni buttano fuori anche lei; lei si dimette da sindaca e poi ritira le dimissioni (viva l’italia). emerge poi che inizialmente la camorra avesse puntato tutto sul pd, che però alle comunali non si era presentato (consegnando una vittoria in carrozza ai grilloni)

        bene, repubblica ha dedicato a questo fatto pagine e pagine e giorni e giorni di attenzione, alimentando i sospsetti di una connivenza fra i grilloni e la camorra quando in realtà non è successo nulla (ben altri sono i difetti dei grilloni, che ancora mi frenano a dar loro il voto in funzione anti pd): ricordo addirittura una seconda pagina sul “caso quarto”, preceduta da una prima pagina su un “discorso storico” di obama e seguita da una terza pagina sui “fatti di colonia”.

        ora, erano i giorni del “caso boschi”, ben più grave e serio; era ancora attuale (ma lo è tuttora) la vomitevole vicenda romana, tra mafie capitali e defenestrazioni di un sindaco eletto, per mezzo notaio, previo ordine di scuderia del premier-segretario. ma in quei giorni successe anche, per esempio, il “caso brindisi” (che non è roma, ma è pur sempre un capoluogo di provincia, a differenza di quarto) con il sindaco del pd costretto a sospendersi dalla carica per connivenze malavitose; e, se vogliamo, persino del “caso brescello” ove il sindaco pd è stato costretto a dimettersi dopo che divenne ormai pubblica e insostenibile la sua corrispondenza di amorosi sensi con la famiglia ‘ndranghetista grande aracri (se il sindaco fosse stato grillone, la cosa sarebbe passata così sotto silenzio?).

        basta una semplice conta delle pagine dedicate all’uno e agli altri fatti per capire come repubblica abbia dedicato più attenzione a una cosa sostanzialmente priva di una vera importanza, come quarto, rispetto a quanta ne abbia dedicata a vicende assai più serie e in cui si partiva da fatti realmente accaduti, non da supposizioni infondate.
        tu questa come la chiami? io la chiamo disonestà intellettuale (e tralascio i commenti e i tweet di uno come zucconi, ormai più patetici che altro, così come il verbo di serra, altro servo furbo).

        quindi ripeto e chiudo (e mi scuso per la pezza): infilare qui e là un innocuo bottura, a piccole dosi, che magari fanno un commentino, per carità, anche divertente, anche giusto, e poi tornano a marciare sul sentiero di un’equidistanza pelosa e complice – fra chi è inadeguato, volgare, rozzo e pericolosamente tendente a destra e chi è inadeguato, volgare, rozzo, pericolosamente tendente a destra e in più ruba e prende in giro una storia pulita e degna, come tutto sommato è quella della sinistra in questo paese – bene, tutto questo non credo si possa definire pluralismo.
        e qui mi fermo davvero

        • Luca Bottura

          sai cosa, jacopo, io penso sinceramente che attribuire ogni opinione altra da sé (e persino le opinioni uguali alle proprie, se non vengono da militanti) a complotti, strategie, foglie di fico, eccetera, sia la stessa malattia che ha portato la sinistra italiana a non vincere niente per 70 anni. magari a voi riuscirà. però va detto che quella sinistra era altrettanto tonta, ma comunque più tollerante e democratica. in genere, naturalmente. ma mi pare che parlare in generale non sia un problema che vi ponete. ti auguro serenità, ciao (foto di anno)

          • Jacopo

            io credo che, mai come ora, il contesto sia importante, più importante che mai.
            pensa che ogni tanto mi capita di vedere giordano, o bechis, per televisione, e di pensare “ma sì va là, su questa cosa non è che abbiano tutti i torti” (capita raramente): ma non posso dimenticare che sono giornalisti, come dire, dipendenti (ecco, dipendenti è la parola giusta) di berlusconi, con tutto quel che ne consegue.

            io non dico che tu non abbia il diritto di avertene a male (ripeto: ci manca solo questa) se qualcuno ti critica su questo punto magari attriuendoti cose che non hai detto o hai detto in parte o hanno detto tuoi colleghi e non tu.
            dico però che coi tempi che corrono (questi tempi, che hanno una loro particolarità), può capitare, eccome.
            ed è comprensibile…

            p.s.
            quello della sinistra italiana che non ha vinto niente per 70 anni è un’argomentazione molto renziana, per la precisione rondoliniana (io comunque in quei 70 anni non c’ero quando sono nato io il pci ha cambiato nome, quando si dice il caso).
            e ti capisco perfettamente se mi querelerai…

    • Zuchov

      “picchiassero duro sul PD un decimo di quanto picchiano sui grilloni (di cui specifico: non faccio parte e non li voto)” Ma di cosa parla????Il problema che i tifosi del M5S non accettano di essere criticati. Io ascolto sempre Zucconi e trovo che dispensi critiche a tutti gli schieramenti destra, centro, sinistra e movimenti vari sempre con acume e chiaroveggenza. Il problema è che i pentastellati prendono come offese personali ogni critica . Affermare: “Una cosa è fare opposizione altro è governare” lo considerano un affronto gravissimo e non una constatazione dei fatti. A proposito di faziosità dell’informazione e pessimo posizionamento dell’Italia nella classifica di “Reporter senza frontiere”, ritengo che le accuse degli attivisti del M5S, anche se alcune volte giustificate, sono frutto di una visione ipocrita, di chi davvero guarda la paglia negli occhi altrui e non riesce a vedere la trave nel proprio.
      Come si permettono di criticare quando il blog personale di Grillo non fa che rilanciare l’informazione trash , clamorosa a tutti i costi dei siti di proprietà della Casaleggio Associati? Jacopo non si accorge che Tze-Tze e la Fucinai gestiti dal sodale di Beppe e da lui pubblicizzati sono uno degli esempi più deteriori dei livelli che l’informazione può toccare? Non ritiene che è un tipo di informazione volto “all’indirizzamento delle masse a loro insaputa”? Io non ho mai sentito Scanzi esprimere critiche in merito. (specifico non faccio parte del PD e non lo voto 🙂

      • Jacopo

        non mi accorgo che tze tze e fucinai fanno schifo, molto semplicemente, perchè evito di leggerli (ho di meglio da fare, come ad esempio leggere bottura).
        dopodichè, se tu ritieni che zucconi si esprima “con acume e chiaroveggenza”, allora credo che potresti andare d’accordo con mio papà che mangia lo stracchino dentro al piatto ancora unto e sporco di sugo al pomodoro. avete gusti simili…

          • Alberto Coraducci

            Ah, Jacopo si ricordi: per Bottura ed i suoi botturiani l’importante è vincere, infatti parla di sconfitte della “sinistra” e ne cerca i cattivi colpevoli. Troppe persone sono trascinate dal tifo e non dalle idee e dai fatti, e anche uno intelligente come luca spesso cade nel tranello dell’ultras da stadio. Uscire da questo schema non è possibile ?

  11. eddieshoestring

    Per favore, niente quote marroni nella satira.
    Il problema non è colpire democraticamente tutti per dimostrare che si è bravi e liberi: basti vedere Scanzi, che quando critica il M5S fa male quanto le barzellette sugli avvocati raccontate dagli avvocati.
    Il problema è l’onestà intellettuale, che a mio parere è una questione personale e che non c’entra niente con la contabilità dei bersagli. Il resto, senza offesa, sono polemiche da pausa caffè.

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