Sono abbastanza vecchio per aver visto Ciccio Marocchi segnare di tacco in Coppa Italia, mi pare col Verona, un centinaio di anni fa. L’ho visto portare il dieci sulle spalle meritatamente, prima di andare alla Juve a fare il Furino ossigenato. Gli riconosco competenza e qualità espressiva. Però. Però come commentatore Sky risulta un filo più doroteo di Ciriaco De Mita. Sempre. Se poi per caso gli tocca il Bologna, ecco che la sindrome diplomatica esplode. Con picchi surreali come il match contro la Roma e prestazioni comunque notevoli come quella di sabato, quando – dopo aver sparso fumo sul rigore non fischiato a Mancosu – ha ammesso con una certa riluttanza che il gol del Toro era venuto dopo un fallo di mano visibile da Saturno. Attenzione, però. Non è colpa sua. E’ un dato di fatto (Sky almeno il Bologna lo trasmette, Premium manco ci ha voluto) che deriva dal peso specifico rossoblù in termini di abbonati e storia recente. Il Toro è Superga. Genoa e Samp rappresentano una città forte. Il Chievo ha una piccola epica di quartiere. Persino il Frosinone e il Carpi, per restare tra le piccole, destano una qualche simpatia. Noi no. Noi siamo senz’arte né parte, a livello di immagine. E anche per questo, tra arbitri e seconde voci, tutti se possono ci tirano un calcetto negli stinchi. Suggerisco perciò a Saputo di presentarsi alle prossime partite sventolando il suo bilancio da 12 miliardi di dollari e il conto corrente da 5, col quale volendo potrebbe comprarsi Sky e usarla come tv di condominio. E, se avanza, anche una punta. A quel punto vedersi una telecronaca potrebbe persino diventare più piacevole.
Uscito sul Corriere di Bologna