Di Matteo Renzi
Il Partito Democratico è una grande forza politica votata da milioni di italiani che ambisce al governo del Paese rispettando e cercando di rappresentare anche le istanze di chi non l’ha votato e non lo voterà mai.
Per questo una riforma epocale e ormai improcrastinabile come quella della legge elettorale va fatta con la più ampia maggioranza possibile, a beneficio e garanzia del Paese, e di chiunque, in virtù di un sistema di voto chiaro e condiviso, andrà a governare con poteri finalmente pieni.
In questa prospettiva diventa opportuno coinvolgere anche chi ha usato la legge precedente, il cosiddetto Porcellum, come una clava nei confronti di Romano Prodi, creando volutamente le condizioni per azzopparne la vittoria. Non è il momento di guardare indietro. Dunque è doveroso, anche per il rispetto degli elettori che democraticamente hanno votato il Pdl alle ultime politiche, considerare l’interlocuzione con Forza Italia.
Naturalmente, nella prospettiva di una politica finalmente nuova che ha animato la mia candidatura, mi sarebbe impossibile ripetere gli errori che il Pd ha compiuto negli anni, legittimando, come nei governi Monti e Letta, una morale andreottiana in cui la real politik prevale su concetti come la legalità e il bene comune.
Discutere il futuro dell’Italia con un condannato in via definitiva per frode fiscale sarebbe irricevibile per i nostri elettori e, in generale, un pessimo segnale lungo la difficile strada per un Paese normale. Per questo invito il presidente Berlusconi a designare un proprio rappresentante*, dotato di ampia delega, col quale il Pd possa costruire un futuro di governabilità per il Paese.
Sollecito inoltre il Movimento Cinque Stelle, se lo ritenesse opportuno, a velocizzare i tempi delle proprie consultazioni online, cosicché si possa discutere anche con loro, che rappresentano un quarto dei voti, ed evitare il voto col sistema proporzionale puro che ci precipiterebbe direttamente a Weimar.
L’Italia non ha più bisogno di tattiche, serve una strategia. Per cambiare davvero verso.
* Così ti salvavi il culo senza fare la figura del bischero