Riposare. In pace

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Ieri un imprenditore si è ucciso per la disperazione.

Non è il primo, non sarà l’ultimo. L’Italia è un Paese economicamente alla deriva. Chi ha rischiato in proprio si ritrova spesso, drasticamente, nel mezzo di una strada che conduce a un muro. E, rispetto ai dipendenti, non può contare su alcuna rete di protezione.

L’imprenditore era padre di un consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle.

Comunicando la notizia, il blog di Beppe Grillo ha parlato di Omicidio di Stato. E ha definito i colpevoli di quanto accaduto, Assassini di Stato.

Senza entrare nel merito della vicenda (lo Stato ha molte colpe, quasi quante, in altri casi, ne hanno avute ad esempio gli usurai) mi limiterò a osservare tre cose:

1) Purtroppo i suicidi per povertà sono una caratteristica del mondo occidentale dalla quale non sono esenti i salariati, specie quelli a tempo determinato.

2) L’eloquio “Omicidio di Stato” e “Assassinio di Stato” prevede, tecnicamente, una guerra civile in risposta.

3) Un anno fa a Perugia uno squilibrato sparava a due dipendenti della Regione.

Se è possibile, una certa attenzione al lessico potrebbe risultare utile.

Un pensiero, un altro ancora, all’imprenditore così solo e disperato da farla finita.

E un’ultima considerazione: siccome lo Stato siamo noi, significa che in quella morte siamo tutti coinvolti. Da chi non ha saputo garantire una gestione umana del debito – nel caso fosse appunto nei confronti dello Stato – a chi non paga le tasse e riduce risorse per gli ammortizzatori sociali, ben più presenti in Paesi diversi dal nostro.

Sarebbe ora che imparassimo a prenderci le colpe, senza pensare che basti urlare più forte per sentirci assolti.

3 pensieri su “Riposare. In pace

  1. Manu

    Ancora tre mesi e a maggio saranno 4 anni che sono, fieramente, un ispettore dell’Inps. Dopo anni di studi, concorsi e contratti part-time, un lavoro degno di chiamarsi tale. Perché ho uno stipendio ogni mese, ma non solo, é un lavoro che mi piace, e penso con questo di dare il mio contributo. Ad aiutare i lavoratori. Ad arginare un po’ l’evasione.
    Poi però sento l’affabulatore del popolo di turno. E tu che fai un lavoro che tende a cercare di sistemare le cose, vieni trattato peggio delle SS. Giornalisti e politici che cavalcano l’onda dell’emozione popolare per loro tornaconto, per fare più ascolti.
    Io continuerò a fare il mio dovere, così come la stragrande maggioranza dei miei colleghi. Ma le parole di certi, non fanno che mettere in pericolo le nostre vite. A dar retta a quello che dicono taluni, le regole servono, ma solo per gli altri.
    No, ne abbiamo tutti bisogno.

  2. Lo Stato siamo noi.
    Tu lo dici spesso ma secondo me pochi si rendono conto di cosa voglia dire questo concretamente: e questo tutte le volte che per pigrizia, per apparente quieto vivere, per sconforto o strafottenza l’italiano tipo non va oltre l’invettiva, o non va oltre la lettura di un titolo di giornale (e difficilmente arriva al corpo dell’articolo), per poi girare la testa e pensare ‘sì, ma poi, in fondo, a me?’. Ah, non farò quella col dito puntato, perché mi ci metto dentro comodamente, a quella fetta di popolazione che (volendo essere ottimisti) alterna indignazione e avvilimento, desiderio di fare qualcosa e sconforto più totale. Io spero di essere diversa ma non ci credo poi tanto. Come faccio a ritenermi diversa quando considero l’ipotesi di astrarmi, a volte di non votare, rimanendo ferma al solo principio di avere sempre un’idea mia sulle cose (cosa che in astratto serve davvero a poco)?
    Ebbene, l’Italiano Immobile non capisce che ha (per me) le stesse colpe dell’Italiano Furbo che votava Berlusconi dicendo ‘fa i suoi interessi, saranno anche i miei’. Quell’italiano, per intenderci, che non capiva che la frase va girata, e nell’istante in cui il Berlusconi di turno ‘se ne fotte di un argomento X, se ne sta fottendo anche di te’.
    Per l’Italiano Furbo, se gli interessi coincidono, va tutto bene: il Berlusconi di turno se ne starà fottendo di qualcun altro.
    Non lo capisce, che nella migliore delle ipotesi dovrebbe interessarsi a tutti gli argomenti X, partecipando della vita di tutti anche se non toccato in prima persona, perché è giusto farlo; e nella peggiore delle ipotesi, potrebbe egoisticamente pensare che prima o poi verrà anche per lui un argomento X su cui il Berlusconi di turno lo fotterà, perché non lo riguarda direttamente, e quindi gli converrebbe interessarsi.
    Lo Stato siamo noi. Sono parole che hanno un senso. Grazie per ripeterle spesso e cercare di spiegarle a chi ti ascolta e legge.

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