Dell’impignorabilità della prima casa, analisi breve

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No, quindi, la dico semplice così si capisce, no? Praticamente, secondo me, la butto lì, cioè, se tu sei un poveraccio che ha sempre pagato le tasse, no, e tipo ti hanno licenziato, o hai perso il lavoro, o l’azienda, per un qualunque motivo che sia la crisi, o altro, e ti ritrovi con un debito che non riesci a estinguere, ecco, allora è proprio giusto che la prima casa non ti venga pignorata perché, incidentalmente, è l’ultima chance che ti rimane per provare a risalire, è un gesto compassionevole che lo Stato deve fare, perché lo Stato sei tu e dunque, insomma, ci siamo capiti.

Ma se tu sei uno che le tasse le ha evase, che ha rubato in primis a me, che le pago, che ha vissuto negli anni sprezzando i coglioni che cercavano di fare il loro dovere di cittadini, compiendo sacrifici, rinunce, barcamenandosi sulla soglia della povertà, o al di sotto del benessere, o della ricchezza, semplicemente perché ritenevano l’onestà un valore, perché volevano essere persone perbene, ecco, allora, in quel caso, per dire: TU DEVI ANDARE A DORMIRE SOTTO I PONTI, STRONZO, PERCHE’ HAI RUBATO IL MIO PRESENTE E IL MIO FUTURO.

Voglio dire: la pignorereste la prima a casa a Berlusconi?

Ecco, spero che l’analisi non sia stata troppo sofisticata. Un saluto. Grazie.

11 pensieri su “Dell’impignorabilità della prima casa, analisi breve

  1. lo dico senza virgole tutto d’un fiato che si capisce meglio parlando di aziende che non si fanno nemmeno troppi problemi con strategie di crescita che prevedono chiusura degli stabilimenti in Italia e reimpianto in Paesi “compiacenti”…licenzi gli operari ma prima sistemi i loro debiti altrimenti non ci vai nei Paesi “emergenti”. se vuoi andare nei Paesi “emergenti e compiacenti” prima paghi le tasse e agli operai liquidi quanto gli sia necessario per saldare la casa liquidandogli anche il danno per gli anni di “affitto” della persona che avevi promesso con il contratto che tu hai risolto per avere maggiori profitti.

  2. marco

    …secondo me è un problema di numeri. Sono di più quelli che evadono le tasse oppure quelli che non riescono a pagarle? Sono di più i piccoli evasori che con le tasse evase ci comprano il cappotto o sono di più quelli che si comprano i palazzi? In un paese dove il 10% della famiglie possiede il 45% della ricchezza qual è la risposta?Ti viene mica da pensare che la scomparsa del “nero diffuso” coincida con la scomparse del ceto medio?…i senza se, e senza ma, non portano molto lontani Luca. Prova a fare i conti.

  3. F. Piredda

    Hai poco da fare lo splendido, quando il Movimento 5 Stelle avrà il 51%, questi problemi (e pure di tanti altri) saranno risolti con un colpo di spugna, senza guardare in faccia a nessuno.

  4. mettiamola in questi termini: chi è proprietario di una casa può anche non permettersi di pagare le tasse, tanto sa che la casa comunque ce l’ha e nessuno gliela toglie.
    chi abita in affitto, invece…

  5. Alex

    È da idioti pensare che chi evade e si arricchisce alle spalle di altri si ponga il problema della prima casa pignorabile, perchè se si è arricchito così tanto, evidentemente di case ne avrà tre o quattro. Quindi basta pignorare le altre tre. Il resto è chiacchiera da bar sport.

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