Di vegani, permalosità e altre minuzie

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(ANSA – UOMO BICENTENARIO) Un’intensa immagine di Mork: era vegano ma veniva da Ork. Da cui il concetto di Orkite

Sono vegetariano.

Cioè: non sono esattamente vegetariano. Sono praticamente pastafariano. Ed è per quello che sto diventando una piramide alimentare: avanzo a carboidrati.

Ho smesso di mangiare carne e pesce qualche anno fa, per colpa di un maiale che – tapino – guardava in macchina mentre lo trascinavano verso un destino da culatello. Era un servizio fotografico su L’Espresso. Non pareva preoccupato. Sembrava si chiedesse: “Che succede? Oh, non fate scherzi idioti, dai!”.

Come sapete, i maiali condividono il 98 per cento del Dna con gli umani.

Se hanno fondato Forza Italia, il 100 per cento.

Ne incrociai lo sguardo. Non riesco più.

Attenzione: non è che non mi piaccia. Proprio non riesco. Quando vedo una pizza bianca con la mortadella me ne farei una flebo. Ma quel maledetto suino è lì che mi osserva. E non riesco a mangiarmi il fratellino, o fratellone.

Però non fracasso la uallera agli altri. Non sono il fumatore che ha smesso. Magari non sciorinarmi la tartare davanti, ecco. Non andiamo insieme a comprare la fiorentina. La bistecca non prenderla proprio al sangue. Però fa’ un po’  tu, insomma.

Ho amici vegani. Ce ne sono di normalissimi, che hanno fatto una scelta e la vivono in letizia ed equilibrio. Poi ci sono i crociati. Quelli che ti ritengono un assassino (nel mio caso, come diceva George Carlin, un abortista: le uova le mangio) e mai si congiungerebbero con i carnivori perché emanano afrore di cadavere.

A parte che tutti, temo, prima o poi avremo ‘sto problema, è a loro che mi sono rivolto (i khomeinisti) quando ho innocentemente postato la celeberrima performance di Gigi Proietti sulle notte di Ne Me Quitte Pas, ribattezzata Nun Me Rompe Er Ca’. Era un giochetto, niente di che, ma subito alcuni mi hanno ripreso: che caduta di stile, da te non me l’aspettavo, etc.

Ora: da me c’è da aspettarsi di tutto, soprattutto il peggio.

Però l’occasione mi è grata per rimarcare, da permaloso singolo quale sono, quanto in questo divertente paese sappiamo offenderci quasi solo per famiglie: vegani, grillini, renziani, tifosi del Bologna, guidatori di Fiat, portatori di Hogan, possessori di iPhone, camorristi, ad libitum.

Perché in fondo, a ben guardare, anche la permalosità di popolo è un modo di deresponsabilizzarsi persino di fronte alle minuzie, dacché deresponsabilizzati come cittadini lo siamo, felicemente, da sempre.

Quindi volevo dire due cose:

1)    Su questo difetto pressoché etnico, applicandolo a un tema infinitamente più serio come l’omicidio di Federico Aldrovandi, Matteo Bordone ha scritto un articolo bellissimo. Di cui consiglio la lettura.

2)    Nun me rompete er ca’.

10 pensieri su “Di vegani, permalosità e altre minuzie

  1. Christian

    Sono anche io vegetariano, quindi ti rompo le balle per puntualizzare sulla seconda metà del messaggio: Parziale, come riporta l’ottimo articolo linkato, e ahimè tutta la stampa nazionale, non è segretario del Silp Cgil, ma del Siulp di Ferrara. Sono di parte, ma mi sa che c’è una bella differenza

  2. Da vegana ho molto apprezzato questo articolo!!! Sono totalmente d’accordo, c’è un drammatico conflitto tra quelli che “vivo-in-pace-la-mia-scelta-e-non-ti-fracasso-le-balle” e i “solo-io-possiedo-il-santo-graal-della-verità-cosmica”. Io, che te lo dico a fà, appartengo al primo gruppo di persone e con passione e tanta positività vado avanti nel mio cammino. Diciamo che io punto molto sulla curiosità degli altri verso la cucina vegana! Pubblico spesso le foto dei piatti che preparo, semplici ma gustosi, per mostrare che senza derivati animali si mangia *comunque* benissimo! E sono convinta che attaccando il prossimo non si risolva niente. Offendere quello in fila alla cassa davanti a te perché ha le braciole d’agnello o il latte nel carrello non porta a niente, ti rende solo un cretino abissale. Non saranno le offese, i giudizi taglienti, e le fricassee di uallere a incuriosire verso la dieta vegetariana e vegana! 🙂

  3. Monica

    Perché la considera deresponsabilizzazione? Non è permalosità, è la difesa di un principio sacro, lo stesso che le impedisce di mangiare determinate cose, nonostante voglia mascherarlo solo con l’immagine degli occhi di quel povero maiale. Quello è. Magari ci fossero più di queste famiglie e meno delle altre.
    E, incredibile, anch’io ho amici onnivori, e guarda caso sono loro che rompono la uallera a me povera vegana.

  4. Surya

    Grandissimo Luca! Sono vegan e litigo giornalmente coi vegan illuminati… Quelli che augurano la morte al supermercato perché la vecchia compra il prosciutto, quelli che fanno la foto al carrello del vicino in cassa, poi la pubblicano su fb e insieme ai loro amici augurano tumori e deridono il malcapitato… Quelli che mi odiano perché ho un cane di razza, tanto per continuare gli esempi. Ecco. Questi dovrebbero seriamente farsi curare, perché andando avanti così rovineranno l’immagine del mondo vegan (già adesso mi prendono per psicopatica per colpa di sti soggetti) e poi rimarranno da soli, a cantarsela e suonarsela, con il loro seitan e il loro mopur, avulsi da una società civile. Stanno bene così.

  5. marco

    Questo articolo ha un errore di fondo. Sono d’accordo che la salute è personale, e chi se la vuole guastare mangiando carne e latticini può farlo tranquillamente. Il problema è che l’alto consumo di carne produce inquinamento da co2, deforestazioni, spreco di milioni di litri di acqua e causa dellla fame nei paesi poveri. Quindi direi che se mangi carne è anche un problema mio.

  6. Io sono una curiosa culinaria, nel senso che ciò he non conosco mi piace assaggiarlo. Ho assaggiato dolci vegani e ho capito che non fa per me, proprio non si pone la questione. Diciamo che il nodo cruciale è che ci sono cose a cui non rinuncierei: parmigiano reggiano stagionato 36 mesi minimo, i capelletti di Fusari, la lasagna di mia madre, il gnocco fritto nello strutto dell’avis per la festa estiva. Mi piace tutto e la gallina del brodo la guardo in faccia tutte le mattine.

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