Landini, Renzi e il consenso delle persone oneste

Standard

(ANSA – HANNIBAL) Maurizio Landini subito dopo aver dimostrato a Renzi che i comunisti non mangiano solo bambini

La credibilità conquistata da Maurizio Landini negli ultimi tempi aspettava solo una buccia di banana su cui scivolare.

E’ arrivata sotto forma di una frase “Renzi non ha consenso degli onesti” sulla quale il Pd sta imbastendo una campagna di sdegno molto pervasiva (e piuttosto in malafede: ieri Matteone aveva detto che con lui c’è l’Italia perbene, stessa roba).

Landini ha comunque sbagliato.

Non è vero che Renzi non ha il consenso degli onesti.

Nel 40 per cento che ha scelto il Pd alberga sicuramente una parte (quella del vecchio Pd? Azzardo: quella del vecchio Pd) che frequenta l’onestà quasi fisiologicamente, per formazione culturale.

Inoltre, anche gli acquisti recenti – quelli da destra, per usare categorie novecentesche – non possono essere tacciati di disonestà soltanto perché per vent’anni hanno sostenuto il fronte dell’illegalità con la quale il Pd sta riscrivendo la Costituzione. Altrimenti il discorso varrebbe anche per larga parte della base a Cinque Stelle.

Landini avrebbe potuto dire, con molta maggiore aderenza alla realtà, che Renzi non cerca i voti degli onesti.

Questo non significa che voglia quelli disonesti. Non significa che Renzi sia un paladino delle leggi violate. Significa solo che il tema della legalità è stato pubblicamente affrontato per la prima volta da questo governo durante l’ultimo G20 in Australia, con un fugace cenno alla criminalità organizzata che allontana gli investitori stranieri.

Prima e dopo, niente.

Nella mirabolante macchina di propaganda messa insieme dal presidente del consiglio, mancano all’appello parole chiare, hashtag, iniziative mediatiche contro le mafie. Anzi: due anni fa alla Leopolda fu ospitato il meritevole Pierfrancesco Diliberto (Pif), il quale chiese un repulisti nelle zone opache del Pd siciliano e iniziative chiare. Due anni dopo, i potentati opachi del Pd ancora dominano la Sicilia e Pif registra i danni concreti che si combinano quando la legge sull’autoriciclaggio la scrivi con i nipotini di Mangano.

Nel frattempo, alla gente comune viene raccontato che che gli scontrini vanno aboliti, a beneficio della completa tracciabilità elettronica e di un fisco amico. Intanto che la tracciabilità prende vita, il messaggio che passa è quello di abolirsi lo scontrino in proprio – fatto! – mentre agli evasori colti in flagrante si offrono sconti se perlomeno non accoltellano i finanzieri durante le verifiche.

Dicendo che l’Italia onesta non sta con Renzi, insomma, Landini ha sbagliato frase.

Doveva cambiarle verso.

 

5 pensieri su “Landini, Renzi e il consenso delle persone oneste

  1. Denis

    Oddio…mi immagino schiere di esperti di marketing e valletti renziani fissi su schermi e giornali ad aspettare il passo falso del Renzi Enemy Number One. Quel passo falso è giunto, appena una buchetta nel terreno a dir la verità, non di più. Ma ora possono finalmente sfogarsi, e giù di scure mediatica!
    Mi farebbero pena, se non mi facessero schifo.

  2. Ciccio

    Forse (e dico forse, ché non voglio farmi interprete di Landini) semplicemente cercava un sinonimo al novecentesco termine di sfruttatori.

  3. Maurizio.

    Hai ragione, nel senso che, quando si deve rispondere a degli esperti di marketing che scrivono le battute ad un uomo di paglia, bisogna stare attentissimi a cosa si dice e cosa si fa. Peggio ancora quando, diciamocelo chiaro, l’apparato propangandisco è orientato a solleticare la pancia dell’elettorato, fuor di eufemismo a coltivare la stupidità e la pigrizia mentale dell’elettore.
    Oggi come oggi, in un momento in cui gli idioti sono dei diversamente intelligenti, gli ignoranti dei diversamente colti, occorre essere molto molto attenti alle frasi.

  4. piero

    A luglio scorso Vasco Errani si è dovuto dimettere per una condanna in appello per falso ideologico, cinque mesi dopo i potentati opachi del PD ancora dominano l’Emilia Romagna e i cittadini registreranno i danni concreti quando scopriranno che il futuro presidente della Regione è il nipotino di Vasco Errani.

    Hai voglia a far scontrini fiscali per recuperare tutto il denaro pubblico, che ha fatto sparire la banda bassotti del PD in regione, negli ultimi vent’anni.

    Caro Luca cominciamo a cambiare verso anche noi a casa nostra.
    Cominciamo, ad esempio, da Bologna, dall’Emilia-Romagna.
    Un saluto

  5. Giovanni

    Avra’ sbagliato , e si e’ scusato , ma il solo fatto che Renzi voglia riscrivere le regole con Berlusconi e Verdini, mi fa comunque stare con Landini …..!

Rispondi a Maurizio.Annulla risposta