La vergogna del miracoloso jobs act negato agli statali

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(ANSA - AMSA) Una curiosa scritta apparsa nella Via Lattea subito dopo che il ministro Poletti ha annunciato l'esclusione degli statali dal jobs act

(ANSA – AMSA) Una curiosa scritta apparsa nella Via Lattea subito dopo che il ministro Poletti ha annunciato l’esclusione degli statali dal jobs act

E quindi la legge sul lavoro (altrimenti detta Jobs Act) è il motore della ripresa, uno straordinario meccanismo di modernizzazione, il miglior modo per riavviare le assunzioni e non si attacca al lavoro del tuo dentista.

Ma non per gli statali.

Dico sul serio: ce lo chiede l’Europa, funzionerà, finalmente si sale sul treno della ripresa.

Ma per gli statali no.

Fossi un dipendente dello Stato sarei in piazza a protestare contro l’iniqua discriminazione. Ma come, direi, ci tenete fuori da cotanto provvedimento? Ci impedite di sedere alla tavola imbandita che finalmente cancella co.co.pro e co.co.co disegnando una nuova Italia? Ci estromettete de facto da un mercato del lavoro che creerà occasioni per tutti?

Ma non vedo striscioni. Non vedo piazze piene. Non vedo picchetti davanti ai Ministeri.

Forse perché proprio nello Stato, a fronte di tanti dipendenti leali, c’è una sacca di prevaricazione che si sentirà difesa nel proprio fancazzismo.

O forse…

Sarà mica perché gli statali sanno quel che Renzi e i suoi conoscono perfettamente, e cioè che certe tutele svuotate funzionano (dove funzionano) in modelli come quello americano dove il welfare è poco meno di un’ipotesi? Sarà mica che gli statali sanno quel che Renzi conosce a menadito, e cioè che, in un Paese nel quale le aziende socializzano le perdite e privatizzano gli utili, si mette un potere di vita o di morte nelle mani di una categoria in larghi strati corrotta e corruttrice? Sarà mica che Renzi e gli statali sanno che finché non si pone mano a quel malcostume dilagante che ha fatto marcire il tessuto civile, con le inchieste – altro che protagonismo – e le condanne, gli assunti a termine saranno sempre in balia di un capitalismo senza regole o quasi, che viola quel “quasi” tutti i giorni con enorme nocumento di tutti?

Sarà. O forse era sabato sera e c’era shopping.

Nel frattempo il Jobsact è la panacea, l’occasione, la #voltabuona.

Ma per gli statali no.

15 pensieri su “La vergogna del miracoloso jobs act negato agli statali

  1. Francesco

    Facciamo così, iniziamo ad equiparare gli stipendi (da fame) del pubblico a quelli del privato, mettiamo i concorsi per entrare nel privato, mettiamo anche gli scatti di anzianità automatici nel pubblico (Dove gli stipendi e gli scatti sono bloccati da 7 anni) e poi chi piange che vorrebbe uguaglianza pubblico -privato comincerà ad avere qualche ragione. Potrà anche prendersela con i pubblici dipendenti. Fino a quel momento farà bene a starsene zitto. P.s. Chi vuole entrare nel pubblico può comunque sempre farsi il concorso e provare a vincerlo

    • Gli stipendi nel privato sono da fame esattamente come quelli del pubblico, salvo per i dirigenti (ma la stessa cosa vale per il pubblico), ma il mercato è stato reso una giungla completa. Nel privato, salvo raccomandazioni esattamente come nel pubblico, si entra per selezione del proprio curriculum tra migliaia di altre persone e colloquio in cui ti giochi tutto. Non hai idea di cosa sia la selezione nel privato, io ho visto tante persone rifugiarsi nel pubblico (ad es. l’insegnamento) perché non sarebbero mai state in grado di farsi assumere da un’azienda!!! L’uguaglianza tra pubblico e privato è il minimo in un paese moderno nel 2015, in Inghilterra gli statali sono licenziabili esattamente come tutti gli altri, e vengono licenziati (non è solo sulla carta). Più che fare un concorso pubblico dovremo ricorrere alla Corte Costituzionale per chiedere conto della validità di questa legge palesemente discriminatoria.

    • piero

      Chi vuole entrare nel privato puó sempre provare a vedere cosa significa lavorare con qualcuno a cui rispondere di quello che fai. Dove il fancazzista non ha ragione di esistere, e dove se non fai un cazzo dalla mattina alla sera nessuno ti dice niente

      • Francesco

        Chi protesta contro il dipendente pubblico è il cittadino che DEVE far presente a chi di dovere se non riceve quello che gli spetta.
        Credo che il lavaggio di cervello che è stato fatto agli italiani sul pubblico impiego ed i dipendenti pubblici ha prodotto solo pareri parziali e superficiali.
        Perché invece non ve la prendete con chi dovrebbe pensare a scrivere regole che premiamo capacità e merito ed invece pensa solamente a ridurre servizi ai cittadini ed a creare ulteriore disoccupazione spacciandola per miglioramento? ??

  2. Francesco

    Quando gli stipendi (da fame) degli statali saranno equiparati a quelli dei privati, quando anche gli statali (che hanno il contratto bloccato da 6 anni) avranno gli scatti di anzianità automatici, quando dovrà essere fatto un concorso per entrare nel privato, quando anche lo statale potrà ottenere un aumento in busta paga allora da quel momento si potrà iniziare ad invocare la parità di trattamento anche sulle altre cose.
    Fino ad allora vedete di non piangere troppo e a chi rode può sempre provare a vincere un concorso…

    • Luca

      Caro Francesco, perché mai un lavoratore del privato dovrebbe fare il concorso per un posto nella pubblica amministrazione? Lo dici tu stesso che nel privato si sta meglio… anzi, fossi in te manderei il mio CV in giro nelle aziende private, metti che qualche privato fosse disposto ad assumerti potresti abbandonare l’incubo del posto pubblico!
      P.S. io non tirerei tanto in ballo il fatto di aver fatto un concorso e di averlo anche vinto, per un posto di lavoro da fame ecc.ecc., rischi di passare per poco intelligente…

        • Luca

          Concordo, la mia era una semplice provocazione ovviamente, senza intenzione di offendere.
          Quello che intendevo dire è che nel privato non ci sono tutta una serie di garanzie di cui invece gode chi ha un posto pubblico.
          Sugli stipendi nel privato non mi risulta che siano più alti che nel pubblico, salvo eccezioni. Però di questi tempi sai quanta gente conosco che ha stipendi arretrati? Io ad esempio percepisco uno stipendio inferiore di circa 150 euro/mese di un equivalente dipendente pubblico e sono indietro di 2 stipendi e Tredicesima. Poi se tutto andrà male, cosa già oggi nota purtroppo, l’azienda dovrà licenziare. È la situazione di una marea di gente. Ah, per il TFR spesso tocca fare causa, pignoramenti a vuoto ecc.
          Ora, per capire, di quanto sei in arretrato tu o un qualsiasi tuo collega? Quanta paura hai di essere licenziato? Quante difficoltà potresti avere ad esempio a richiedere un mutuo casa?
          Ora, io non tolgo i diritti agli statali, come il rinnovo del contratto, per cui avete ragione a protestare, ma obiettivamente la situazione direi che è molto meno grave se confrontata all’attuale giungla del privato.
          Dici di fare un concorso… il primo che mi capita stai tranquillo che lo faccio al volo, purtroppo ne escono pochissimi e piuttosto blindati… non so se mi spiego.
          Questa è la mia esperienza personale, poi ognuno è libero di portare la sua.
          Saluti e buon 2015!

  3. Stavolta Bottura non ti capisco. Io lavoro nel settore metalmeccanico privato e ho protestato contro il Jobs act. Mia moglie lavora per un ministero e ha protestato alla stessa maniera. Questo annuncio di Natale aumenta la confusione su un progetto di legge (controriforma reazionaria) che libera le mani ai licenziamenti ad imprenditori senza scrupoli ( e fascisti). Nel pubblico c’e’ il blocco del turn over, il blocco degli aumenti dei contratti da tanti anni, chi lavoro ha dei carichi di lavoro duplicati nell’ultimo quinquennio. E’ ovvio che l jobs act non venga applicato alla Funzione Pubblica, non essendoci nuove assunzione e distruggendo le tutele quotidianamente… è difficile pensare ad un posto peggiore. se poi ci sono sacche di raccomandati da scovare, non saranno certo i decreti a scovarle, visto che i dirigenti/funzionari pubblici che le hanno create se le manterranno buone ( e i dirigenti si sono visti aumentare le retribuzioni grazie a Berlusconi, e non poco). divide et impera, ancora una mossa di Renzi per spezzare la forza unitaria delle proteste.

  4. Paolo Mancini

    Allora vuol dire che qualcuno fa fatica a capire la tua ironia, nel frattempo diventi uno dei tanti che delegittima il dipendente pubblico, perché stai certo che c’è chi leggerà il tuo post intendendolo come un attacco ai dipendenti pubblici, ma ne farà un’arma per le sue argomentazioni contro… D’altra parte, anche tu sbagli: qualche anno fa commentasti uno striscione a una manifestazione contro la mafia non riuscendo a coglierne l’ironia, accusando quelli che lo portavano di essere delle pedine della malavita organizzata…

  5. Angelo

    …”che libera le mani ai licenziamenti ad imprenditori senza scrupoli”… Questo è proprio quello che ci vuole per alzarsi presto e domani andare ad aprire quella saracinesca che da lavoro a venti famiglie.
    In questo periodo non si sento altro. Pazienza se ho impegnato tutto ciò che ho per continuare ad investire senza chiedere alcun sacrificio a nessuno compreso il personale.
    Così, almeno qui, quando parlate di imprenditori, per cortesia, potete scrivere i nomi di quelli senza scrupoli o, in alternativa, escludermi?
    Grazie, domani apro più serenamente.

  6. Dipendenti del privato o del pubblico non vi scannate pensando di essere tanto diversi anche perché non è detto che quello che farà la ministra della pubblica amministrazione non sarà peggio del JOB’S ACT, siamo tutti nelle mani di potenti e sfruttatori dalle quali dobbiamo liberarci. Una domanda sorge spontanea: ma perché tutte le INCHIAPPETTATE hanno un nome inglese, in un paese in cui la lingua inglese ha una pratica a dir poco scarsa. Adesso capisco perché a scuola non ci hanno fatto studiare l’inglese come nel resto d’Europa. … chiaro….. per fregarci con quella lingua. Comunque invece di dividerci per categoria (pubblico o privato impiego), uniamoci in una lotta che porti alla vittoria di lavoratrici e lavoratori qualunque esso sia l’impiego. CHIARO?

  7. Rita

    Gli statali protestano da anni, ma sanno di non essere ascoltati nè dallo Stato nè dal pubblico, perchè i tagli che subiscono sono per la stabilità, per il bene della nazione! Quando lavoravo nel privato percepivo stipendi più alti e facevo carriera; me ne sono andata schifata da comportamenti umani indegni (disonesti e discriminatori) e orari di lavoro incompatibili con la famiglia. Nel settore pubblico lavoro con gli adolescenti, quindi posso educarli ad essere diversi e migliori di tanti pessimi soggetti che ho conosciuto. Per entrare nella PA ho fatto un concorso onestamente nel 1999; ad oggi non ho ancora avuto il riconoscimento della mia anzianità di servizio. Nella PA già ora si potrebbe licenziare per vari motivi. Perchè non licenziano chi lo merita? Non c’è adeguata collaborazione da parte dei testimoni, la raccolta di prove è difficile, le procedure legali sono sfinenti. Chi di voi sarebbe disposto a partecipare ai processi? Nessuno! Quando gli utenti mi segnalano problemi oggettivi, chiedo loro di mettere la segnalazione per iscritto, di testimoniare,,, ma ai brontolamenti non segue nulla, tutti fuggono dalle responsabilità. Questo atteggiamento di finti onesti scandalizzati che poi nei fatti supportano i disonesti con la propria omertà non fa altro che mantenere un servizio inadeguato.

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