Il 40 più 3 per cento di Renzi

Standard

Renzi ha congelato la legge che depenalizzava l’evasione fiscale sotto il 3 per cento di imponibile perché, gli è stato fatto notare – e ha persino finto di stupirsene – sarebbe stato un favore a Berlusconi e il viatico a una sua ricandidatura.

Ha però ribadito che si tratta di una ottima idea, di buon senso, che semplifica il rapporto tra i cittadini e il fisco, e punisce i furbi salvaguardando i i deboli.

Perché?

No, non è una domanda retorica: perché depenalizzare l’evasione sotto un certo tetto dovrebbe semplificare il rapporto tra i cittadini e il fisco, punire i furbi e salvaguardare i deboli?

Poniamo che uno dichiari una cifra ragionevole, chessò, 20,000 euro l’anno. Se evade il tre per cento, significa che non dichiara 600 euro. Che interesse avrebbe? Che risparmio comporterebbe? Nessuno. E infatti nessuno rischierebbe sanzioni per così poco, con tutto che le sanzioni al momento sono ridicole e quindi gli eventuali errori sono sanabili con due paste e un cappuccino.

Poniamo invece che una persona molto abbiente, cui daremo un nome ipotetico, tipo Milvio Fantasconi, dichiari in un anno 20 milioni di euro. Egli saprebbe già da ora di poter evadere 599.999 euro senza alcun rischio.

Lo farebbe?

Già, e perché non dovrebbe farlo?

Diciamo dunque che la legge in questione, lungi dal semplificare il rapporto dei poveri cristi e delle persone normali col fisco (piccoli imprenditori, partite Iva, categorie che vengono talvolta dipinte – ma non è vero – come se fossero composte solo da truffatori) gratificherà e garantirà un salvacondotto solo ai grandi patrimoni e alle grande aziende.

E rilancerà con solide basi giuridiche il fatto che in Italia reati odiosi come le false fatturazioni, le frodi fiscali, il latrocinio ai danni dei contribuenti onesti, siano in parte fisiologici. Dunque tollerabili. Dunque depenalizzabili.

Incoraggerà il benaltrismo. Farà grugnire, potenzialmente, il Berlusconi che è in ognuno di noi. Oink. Sarà altro veleno iniettato nel corpaccione malato chiamato Italia.

Che poi, certo, come diceva Jean Jacques Rousseau, potete comunque continuare a prenderci per il culo.

Però la prossima volta, prima, ricordatevi di darci almeno un bacino.

 

7 pensieri su “Il 40 più 3 per cento di Renzi

  1. Maurizio Cruciani

    Luca non è proprio così … premesso che io per primo vorrei cavare gli occhi a quei due loschi figuri, e che le norme allo studio in ambito tributario (aumento soglie di punibilità e norma “salva-berlusconi) sono delle autentiche porcherie scritte da mani delinquenziali, il soggetto che dichiara 20000 non è punibile penalmente per una evasione di 600 euro, perchè comunque a monte devono essere superate le soglie di 150000 euro…
    Così, per la cronaca, anch’io ci stavo cascando…. 🙂

  2. Leonardo Lesti

    A me questa storia delle soglie nei reati tributari m’è sempre sembrata una grande presa per il culo. Ma forse che se uno ruba un etto di mortadella non si becca la condanna per furto? O se da una sberla al vicino quella per lesioni? Ma poi, se volevano dare una mano ai poveri cristi che dichiarano quattro soldi con la scusa della giungla fiscale non potevano prevedere al contrario che superato un certo importo, che so, 100.000 euroni, la causa di non punibilità andava a farsi benedire. Insomma, bisogna stare attenti a dire che se non pago poche tasse in fondo sono una brava persona, perché altrimenti non le paga più nessuno. O no?

  3. È l’ennesima prova che il problema è a monte. Renzi non dovrebbe essere lì. Mai come ora avremmo bisogno di un governo serio. Certo, dovremmo prima trovare dei serii elettori.

  4. Luca Marchesi

    ma tanto grazie al art.18, come dicevi tu, al confine c’è la fila di investitori esteri per venire in Italia.
    come diceva Richie Cunningham a Fonzi? Eh già, già già

  5. Carissimo Luca, mi è venuta una idea folle. E se questa storia del 3% facesse emergere il sommerso? Mi spiego meglio…. se ad esempio il mio macellaio di fiducia adesso non dichiara il 70% di quello che guadagna, dopo per non rischiare troppo non dichiarerà il 4-5% (sperando che non lo becchino per tutto quello che ha evaso).
    Lungi da me difendere persone inutili, senza passione politica se non per il potere e che considerano le vite umane come numeri su un foglio di calcolo.
    Ma se avessi la certezza che questa norma fosse abolita dopo un paio di anni, ci penserei seriamente su.
    Forse ci metterei anche la regola che l’evasione non può superare comunque i 200.000 euro, tanto per mantenere la decenza e non fare troppi danni al fisco.
    Ah e nel frattempo centuplicherei i controlli della finanza per tutte le rimesse delle barche in tutta Italia, nelle località sciistiche e nelle località marine.

Rispondi a Leonardo LestiAnnulla risposta