Caro “Paolo”,
ho letto la struggente e-mail che hai mandato alla tua ex prof parlando del fatto che non dormi più a causa mia, dei miei due figli, del fatto che mi sarei licenziato perché il mio problema eri tu, il prendere ordini da te, che hai trent’anni di meno, dei capi che mi accusavano di essere lento e poco adatto al mondo competitivo della multinazionale in cui io lavoravo e tu lavori ancora.
Invece è che a 55 anni ho scoperto la figa.
Quindi ciao, “Paolo”. Ammazzati pure di pippe in azienda. Te e quel branco di cazzari imbottiti di coca.
Addio.
Mario
* Ps: la prossima volta prima di rompermi i coglioni con ‘ste lettere per interposta persona, avvisa: è da ieri pomeriggio che ho davanti a casa le troupe di Floris e Giannini che vogliono trascinarmi a un dibattito sul jobs act con Landini, Poletti, Michele Placido, la Camusso, Toni Servillo e i Pooh. Che poi, non ci fosse stata gente poco credibile come la Moretti, magari ci andavo pure.
Sono anni che lo ripeto a chi si lamenta di multe ed autovelox ma è un rimedio troppo semplice per gli intelligentoni.
La lettera se l’è scritta la prof. Cosenza. E’ inverosimile. Molto più interessanti e verosimili i commenti alla lettera sul blog della docente dell’Alma Mater.
la lettera non è credibile; se invece è vera, facciamoci qualche domanda sulle progressioni di carriera in questo paese … illeggibile….