Perché è il momento proprio di fermarsi un attimo a riflettersi, a guardarsi un pochino intorno.
Significa anche, eeeh, dare un’occhiata al pianerottolo. Al nostro condominio. Perché se la guerra sta lì, sta dappertutto.
Quindi dovremmo cercare un po’ di far pace con questi sorpassi.
Perché se riusciamo a guadagnarci la macchina che è davanti a noi, non abbiamo sicuramente risolto nulla della nostra vita.
Perché i sorpassi bisogna farli con sacrifici, con rinunce (applausi), con una grande prova di tenuta.
Quindi, io mi aspetto che questo disco, proprio, ci consenta a tutti, anche a me che l’ho scritto, a me che l’ho prodotto, che ci consenta proprio di fermare un po’ le macchine. Di guardare un po’ anche a questa nostra piccola vita privata, questa, questa famiglia, no? Che ottenga finalmente quel significato e quel valore che i nostri genitori, perlomeno i miei, mi avevano così felicemente inculcato.
La famiglia è importante, se ne parla adesso come se fosse una novità.
Da quella famosa capanna, eeeh, dove faceva molto freddo, e il signore era lontano quella notte, abbiamo imparato molto, abbiamo imparato che la convivenza dev’essere esercitata tra le quattro pareti di casa e poi avere casomai l’ambizione che questo nostro pensiero si affermi anche altrove.
Grazie di esistere a tutti. (applausi).