Confesso, ho fatto una battuta sulla Meloni.
“La Meloni è incinta. Il primo che aggiunge ‘sempre’ è una brutta persona”.
Tecnicamente è pure una battuta sbagliata, perché il riferimento al celebre proverbio riguarderebbe semmai la genitrice della celebre parlamentare.
Ma è piaciuta, è stata condivisa, e mi ha cagionato la nomination nella nazionale sessisti stilata da Laura Eduati sull’Huffington Post.
Sono recidivo, peraltro.
Tempo fa postai una vignetta sul ministro Boschi (la sua foto e lo slogan: Proteggi le oche, boicotta Moncler) che avevo fatto tale e quale la mattina in radio, ma sulla Minetti, senza che accadesse nulla. Con l’importante differenza che la Minetti pare giacesse con Berlusconi, mentre la Boschi ci stava riscrivendo la Costituzione. Dunque mi sembrava un filo più pericolosa.
Quella foto mi guadagnò le stesse accuse di malagrazia. Per la precisione, arrivarono da il Giornale, il Fatto Quotidiano e Libero.
Un po’ come se Mario Adinolfi ti criticasse la dieta.
Ecco, ci sono ricascato.
Ho motteggiato sulla pinguedine di Adinolfi (che in parte condivido) perché mi pareva buffo. Chiedo scusa. Effettivamente è troppo facile e, se posso, cerco di evitare: il sovrappeso non è un dato politico. Adinolfi ha ragione.
La Meloni, temo, meno. E chi pensa di difenderla dal sessismo, forse, ancora meno. Una figura (uomo, donna, trans, pegaso) che vada al family day annunciando al mondo intero che è incinta, ma fuori dal matrimonio, costituisce occasione di battuta.
Di più, si scrive da sola. E usare la questione di genere per difendere il presunto bersaglio dall’ironia mi risulterebbe ottuso, improvvido, scentrato, controproducente, addirittura un filo ipocrita.
Verrebbe quasi da dire “Farsi una risata: se non ora, quando?”.
Non fosse che quando fai battute ci sta anche che non siano capite.
E che, anche se capite, a qualcuno facciano cagarissimo.
Quindi io mi tengo l’accusa di sessismo, per carità, vale tutto.
Ribadendo sommessamente che era una battuta su una che è andata al family day per dire che è rimasta incinta fuori dal matrimonio.
E che io di figli fuori dal matrimonio ne ho due, ma non è che rompo i coglioni alla gente, in piazza, per dire che quelli come me non meritano diritti.
Ecco.
Tanti auguri a Giorgia, al pargolo, e un abbraccio (foto di Anna)
che poi alla peggio si dovrebbe offendere il nascituro dato che la mamma in dolce attesa è la sua e la battuta cade su lei sola … Vabbè, comunque ti confesso che entrambe le battute ( sia quella della signora Meloni, se pure involontaria, che la tua ) mi hanno fatto ridere parecchio, per motivi diversi ma parecchio…
La De Gregorio nel suo articolo su Repubblica dà del seguace del branco a chi via social ha deriso la Meloni fino all ‘ insulto gratuito, dice lei. La Meloni con la sua uscita sul figlio si è esposta al pubblico sua sponte. Sei ti hanno dato del sessista per la tua battuta io mi sono preso di peggio. Ma da che pulpito è un punto a mio favore. Continua così alla grande.
ma che palle.posso dire che il politically correct ha veramente scassato la uallera? anche perchè chi si indigna per le battute sulla Meloni sono gli stessi che “je suis Charlie”.
avete rotto le palle,basta! ì
La Meloni è una paracula e con questa storia si sta rifacendo una verginità ormai perduta, e qui si ritorna alla sacra famiglia ed il cerchio si chiude. Mi ricorda un bullo tanti anni fa (si c’erano anche nelle elementari di quarant’anni fa) che dopo tanti soprusi al minimo accenno d una mia reazione si mise a piangere come un vitello. Tra un po’ dovremo pure scusarci perchè abbiamo detto che Salvini non ha mai fatto una cippa nella sua vita.