Stamattina in radio ho proposto di dare la colpa a Paolo Maggioni, già che era sotto la Regione, ma non è giusto che si prenda le responsabilità di una mia alzata d’ingegno. Quindi facciamo così: sono stato io.
A disorganizzare le code per il vaccino, sono stato io.
A sfasciare la sanità pubblica per compiacere i privati, sono stato io.
A distruggere la medicina di prossimità, sono stato io.
A costruire ospedali faraonici per quatto gatti, nei posti sbagliati, sono stato io.
I camici dei parenti, li ho comprati io.
I dati a cazzo di cane, li ho comunicati io.
Lo so, lo so: potrebbe sembrare una provocazione. Ma fate due conti: è forse stato Fontana? Lui dice di no, e se la prende con quelli di Aria.
È stato Gallera? Certo che no, era tutto il tempo in conferenza stampa. E se la prende con i suoi successori.
È stata la Moratti? Ma ci mancherebbe solo. È arrivata ora e se la prende coi vertici di Aria, che hanno nominato i suoi predecessori.
È stato forse Bertolaso? Ovvio che no: giustamente se la prende con quelli che non usano gli sms per avvisare i vaccinandi. Bravo! Ci vorrebbe un commissario, per questo.
Lo so, so anche questo: potreste obiettare che è stata la Lega, i suoi uomini, il pappa e ciccia con la compagnia delle opere, il formigonismo passato nelle mani degli accoliti di Salvini.
Ma sarebbe una strumentalizzazione e comunque non risolverebbe il problema, dacché (o Daccò) la Lega è al Governo del Paese e mica possiamo micronizzare la uallera al Governo dei migliori.
Però per ripartire serve un responsabile, un punto fermo. Quindi facciamo così: sono stato io.
Adesso però che abbiamo risolto il problema dei responsabili dovreste per decenza emigrare in Papuasia e non ripresentarvi mai più.
E sapete perché? Perché c’è il rischio che vi voterebbero di nuovo.
E a quel punto si capirebbe che forse non sono stato io.
Siamo stati noi.
E che avrebbero fatto di male i papuasiani per meritarseli?
Hai solo ragione. Perciò diranno che sei una fake