FANGO CONTRO IL MOVIMENTO, GRILLO LE CANTA CHIARE AI PENNIVENDOLI. MASSIMA DIFFUSIONE!

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(ANSA – AVENTINO) Beppe Grillo illustra i risultati ottenuti in Parlamento

Peppe Grillo non è un ‘ndranghetista e il M5S non è un partito colluso con le mafie. Tutt’altro.

Siccome però tutti i partiti, anche quelli leaderistici, a volte si ritrovano qualche mela marcia nel cesto, succede che:

1) Un fondatore di Meetup, in Calabria, viene arrestato proprio per ‘ndrangheta.

2) Peppe, come prima reazione, minaccia di querelare chi scrive che è un consigliere.

Quando i giornalisti indicano la mafia, Peppe guarda il culo dei giornalisti. Da prendere a calci come al solito.

Nel frattempo ancora non vedo la notizia su TzeTze. Vabbè, la preparo io. Mettetela online quando volete.

tze tze

Via del Campo

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Via del Campo

C’è un fiumicello

Che d’autunno s’ingrossa e tuona

Ma d’estate ti pare bello

E chi deve poi non ragiona

 

Via del Campo c’è un Ministero

Che dovrebbe dare l’allerta

Ma rimane sotto coperta

Mentre il cielo diventa nero

 

Via del Campo c’è una Regione

Che in tre anni non muove nulla

E ti chiude in una prigione

Di quel fango che ti maciulla

 

Via del campo c’è una puttana

Occhi grandi, la pala in mano

Che fronteggia la tramontana

E assomiglia ad ogni italiano

 

Che ogni volta si sente illuso

Da chi poi tornerà a votare

Da chi “Con il cemento ho chiuso”

Ma poi torna ad edificare

 

Via del Campo ci siamo noi

Noi che siamo anche giù a Pianura

Noi che “sì, ci pensiamo poi”

E ogni volta è persin più scura

 

Ama e ridi se amor risponde

Piangi forse, se non ti senti

Dai diamanti non nasce niente

Dal quel fango nemmeno i fior

 

Dai diamanti non nasce niente

Da quel fango nascano i fior

Demansionare stanca

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(ANSA – POLETTI) Alcuni segretari comunali accettano di buon grado il demansionamento

Il jobs act liberalizza il demansionamento a parità di stipendio.

Esemplifico: hai un qualunque lavoro conforme al tuo curriculum e alla tua professionalità, magari – wow – a tempo indeterminato. Sei un ingegnere? Fai l’ingegnere. Sei un perito? Fai il perito. Sei un meccanico? Fai il meccanico.

Litighi col tuo superiore. Oppure l’azienda ha bisogno di sfoltire, riorganizzare. Il giorno dopo, a parità di stipendio, vai a pulire le latrine.

Se te ne vai, la legge non ti protegge più. Sarai stato tu. Non c’è giusta causa. Non c’è reintegro. Non c’è nemmeno indennizzo.

Forse per questo, una precedente sentenza della Cassazione accostava il demansionamento al mobbing.

Mo’ no. Mo’, il demansionamento #cambiaverso.

* Ultim’ora Grazie a un emendamento della minoranza Pd, i demansionati addetti alle latrine potranno ricevere, oltre allo scopino, anche una confezione mensile di Viakal. Pericolo scampato.

Civati, colpa di Segafredo

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Come sa chi ha la bontà di seguirmi (Equitalia e pochi altri) ho una certa simpatia per Pippo Civati.

Mi capita, per usare un punto di vista inutilmente egoriferito, che lui condivida molte mie idee.

Altre volte sono in profondo disaccordo, ma più di rado.

Come molti, gli ho rimproverato eccessive cautele nel monetizzare il consenso che si è costruito da dissidente rispetto alla reaganizzazione Pd. Pensavo fosse giusto per lui creare una forza speculare al Nuovo Centrodestra e influire sulle sorti del suo partito attuale con un vero potere contrattuale dato da una percentuale di voto.

Il Pd attuale non si scala da dentro. L’Opa – parer mio – dev’essere lanciata da fuori per essere pronti se e quando questa dirigenza avrà mostrato la propria inadeguatezza, o per costruire un pungolo dalla precisa identità nel caso mantenesse almeno una parte degli obiettivi mirabolanti che si è data.

Invece Pippo è diventato (ad ora) quello che intervistano quando serve una dichiarazione a sinistra di Renzi da pagina 14 di Repubblica o 8 del Corriere.

Ieri l’ho visto sul palco di Sel mentre costruiva un asse con Nichi Vendola. Ha poi dichiarato che non è ancora il momento di dividere le sue strade dal Pd.

Per questo, con l’affetto di cui sopra, volevo significargli una brevissima considerazione/avvertenza e un raccontino morale.

Considerazione/avvertenza: Vendola (lasciamo stare le risate sull’Ilva) è quello che a Roma fa lo scavezzacollo anti Renzi e nelle regioni, tipo l’Emilia-Romagna, dove si vota tra poco, si allea col Pdr. E’ esattamente come quando Craxi governava con la Dc a Roma e col Pci nelle zone rosse. Non ne ho un ricordo entusiasmante.

Raccontino morale: il Bologna calcio, la mia squadra del cuore, in questi giorni è stato salvata dal fallimento grazie all’intervento di Massimo Zanetti, l’industriale del caffè Segafredo. Era già intervenuto quattro anni fa in circostanze analoghe, ma poi si era eclissato per via di certi contrasti con gli altri soci. Due settimane orsono un gruppo americano – cinque miliardi di fatturato – stava comprandosi il Bologna tra gli osanna della città. Ma ‘sto Zanetti li ha battuti sul tempo. Dopo però che eravamo finiti in B a causa del presidente che lui, Zanetti, ha lasciato spadroneggiare in sue assenza. Così, buona parte dei tifosi l’ha accolto a pernacchie. Nonostante li avesse salvati dall’estinzione.

Morale, Pippo, a presentarsi sul cavallo bianco in ritardo, la tua squadra retrocede. E, nel caso risalga, rischi pure che diano i meriti a un altro e le uova le tirino a te.

Un abbraccio.

Oggi ho votato per me

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bot tazzinaOggi ho fatto un gesto punk: ho votato alle Primarie di un partito che non ho votato e non voterò.

Per la precisione, ho votato quello che perde.

Mi dicono sia un renziano della prima ora. E nei primi 5’ della prima ora Renzi mica sembrava male.

Mi dicono inoltre sia un underdog, uno che ha governato per cinque anni la sua città – pare bene – avendo contro tutti. Tutti i suoi.

Mi dicono infine (lo dice lui) che si presenta proponendo una forta discontinuità con la precedente gestione Errani. Cioè l’ex presidente, quello che s’è dimesso dopo una condanna. Un tipo – ne sono certo – perbenissimo, che però non si era posto il problema se fosse o no opportuno:

  • Che suo fratello ricevesse appalti dalla Regione;
  • Comportarsi come Formigoni (assurgere a un terzo mandato nonostante una legge contraria).

Credo che Errani ne uscirà pulito in Cassazione. E il terzo mandato era legittimo, secondo l’estenuazione della legge che lo vietava. Però la moglie di Cesare non solo deve essere a posto con la norma, ma dovrebbe agire secondo il senso comune.

Il problema però è proprio questo: il senso comune. Il senso comune che Errani, il suo partito, principalmente il segretario del suo partito, hanno cooptato tal quale dallo stravolgimento che ne ha fatto Berlusconi. Un senso slabbrato per cui promettono opportunità, senza spiegare come, e intanto l’opportunità l’hanno persa per strada.

Ed è per questo che la mia crocetta se la scordano.

Dice: ma allora perché sei andato a votare?

Per vedere i muri. Per vedere se casa mia era ancora in piedi. Per dare un’occhiata alle facce dei due volontari che, in una sede deserta, hanno incassato i 5 euro miei e della mia compagna.

E’ sicuramente postpolitico, ideologico, perdente, presuntuoso, assumere la propria storia come riferimento politico. Però io sono quello: un comunista italiano. Quindi democratico, molto prima che il partito si chiamasse così. E non posso, proprio non posso (ri)andare altrove. E la sinistra sarà anche una categoria Novecentesca, ma una reale difesa degli ultimi, una vera battaglia per la giustizia sociale, la legalità, la condivisione dei doveri – le tasse – per pretendere i diritti, la laicità, il senso dello Stato, un approccio concreto ma progressista ai massimi sistemi, sono ciò che ho sempre cercato in quella casa.

Trovo la sinistra radicale velleitaria come e peggio che negli anni ‘70, Grillo confuso, xenofobo, populista, largamente peggio del meglio (non tanto) che lo sostiene. Il resto invotabile. E quella che era casa mia occupata da un mischione post-ideologico pieno di nulla, fisiologicamente berlusconiano. Che invece di vincere rivendicando i propri valori, modernizzandoli, assumendosi la vera sfida di migliorare il Paese, li ha sovrapposti agli slogan di quello che vinceva prima.

Per questo ho lungamente pensato che casa mia l’avessero rasa al suolo.

Oggi però sono andato a vederla e incredibilmente era ancora lì.

Oggi ho fatto un gesto punk: ho votato per me.