Stasera si fronteggeranno due messaggi di fine anno. Non so se il presidente Napolitano e il suo antagonista faranno un riferimento forte e chiaro alla criminalità organizzata. So che, potendo scegliere, vorrei che l’anno prossimo al Quirinale fosse seduto un galantuomo coraggioso come Nino Di Matteo, e che fosse lui a parlare agli italiani di mafia, della mafia che vuole ucciderlo, di come, lo diceva Peppino Impastato, sia quella la montagna di merda che ci rende sudditi e non cittadini, anarcoidi che scambiano i privilegi per i diritti, e che continuano – continuiamo – a sentirci assolti anche se, delle condizioni in cui versa l’Italia, siamo tutti responsabili. In questi tre minuti scarsi il giudice Di Matteo ringrazia gli italiani che sono orgogliosi di lui. Cerchiamo di esserne all’altezza.
Il discorso alla nazione di Nino Di Matteo