Qui non c’è una foto choccante

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fotoAnni fa Vittorio Sgarbi posò nudo per la copertina di Panorama.

Chissenefrega, dirà il lettore.

Un attimo.

Anni fa Vittorio Sgarbi posò nudo per la copertina di Panorama e su Cuore, settimanale satirico piuttosto noto nei roaring Nineties, pensammo di perculare lo scandalo che ne derivò pubblicando il nudo di un lavoratore metalmeccanico che, a differenza di Sgarbi, mostrava fieramente anche il proprio importante basso ventre.

Tradotto per Salvini: faceva vedere pure l’uccello.

Il titolo recitava: “Nudo operaio: è più scandaloso quello che ha tra le gambe o quel che non ha in tasca?”.

L’iniziativa ebbe successo.

Allora pensammo di alzare il tiro. Di alzarlo molto. Si era nel periodo, se non ricordo male, dell’annuale lamentazione sterile sull’abbattimento del Dc9 di Ustica, la cui icona – per chi abbia la mia età – è una sola: la foto di un passeggero seminudo il cui corpo galleggiava sulle onde del mare.

Volevamo titolare così: “Nudo di Stato”.

Chiamai personalmente Daria Bonfietti, che presiedeva l’associazione familiari vittime di Ustica, per chiedere una sorta di consenso. Mi industriai a raccontare il motivo della scelta, la nostra buonafede, la possibile valenza liberatoria e accusatoria.

Non volle.

E noi non pubblicammo la copertina.

Ciononostante, o forse perché quell’idea estrema era anche mia, sono fieramente d’accordo con la scelta del manifesto che ha deciso di mostrare ai propri lettori l’immagine del piccolo migrante arrivato senza vita sulle spiagge della Turchia.

Sono d’accordo con quel titolo, “Niente asilo”. Condivido forma e sostanza del combinato disposto con l’immagine. Credo rappresenti la naturale mediazione giornalistica di una testata che ha sempre battagliato sui diritti dei popoli meno felici e oggi può a ottima ragione scalciare la pancia di chi si adonta, di chi grida allo scandalo, di chi maltollera la cruda verità che ogni giorno qualcuno rimuove, qualcuno rivendica.

Sono d’accordo perché il mezzo è il messaggio. E perché nei giorni scorsi, quando le prime immagini del disastro umanitario cominciavano ad affollare le bacheche, mi ero chiesto se non potesse essere giusto riversarle sulla bacheca, dico un nome a caso, di Matteo Salvini. Qualcosa del tipo “Bambini per Salvini”.

E mi ero risposto di no. Perché si rischiava di insegnargli un linguaggio. Ero certo avrebbe risposto, fatta decantare la provocazione e assorbiti gli stilemi del caso, postando immagini a caso di italiani con le pezze al culo, italiane molestate da stranieri, varie ed eventuali a stampo razzista.

Questo è il motivo per cui pensavo fosse sbagliato diventare mediatori in proprio di quella disperazione, perché il protagonista sarei diventato io, il mio ego, la mia rivendicazione di stare dalla parte del bene, il mio lavacro della coscienza – che resta niente affatto candida, perché sul tema sono un leoncino da tastiera come quasi tutti -.

Se poi voi l’avete fatto, avrete certamente avuto i vostri ottimi motivi.

Ciao.

8 pensieri su “Qui non c’è una foto choccante

  1. Samuele

    Ho visto la foto solo pochi minuti fa, non posso che condividere la tua posizione.
    Grazie perché spesso riesci a dare una forma a quel che penso e anche quando non sono d’accordo con te (non è questo il caso) mi dai una prospettiva diversa su cui riflettere.

    Buon lavoro e ancora grazie

  2. sperpera

    Bho. Certo che almeno di Auschwitz nessuno sapeva niente con certezza. Adesso muoiono soffocati a migliaia e tutti noi stiamo a guardare. .. bho

    • Marcello

      Se stiamo a guardare e basta lo vedremo. Ognuno può far qualcosa a seconda del proprio ruolo.
      Il mio è quello di “elettore”. Come tale non voterò Salvini. Non basta, ma aiuta.
      Cordialità.

      • Quello di prima

        Facevo solo un paragone tra cosa fu e cosa siamo…

        Ma perchè dici lo vedremo? Lo stiamo gia vedendo, veramente… non voterai quel fenomeno…vabbè..

        Molto onestamente, ti dico, io non ho una soluzione, una proposta.
        Poca conoscenza della materia, troppa attitudine a ragionare di “imperio”, dovrei fare il dittatore per poter applicare le mie caotiche idee..

        So solo che, nel frattempo, andavano salvati. Chi li prende, chi li ferma, chi li affonda, chi spara all’isis… tutte considerazioni e proposte lecite.
        Ma nel frattempo andavano salvati.

  3. enrico rausse

    Si, Si!!! Io nn giustifico tutto di quello k dice Salvini…. Ma vedremo quando in Italia ci sarà una grossa maggioranza di stranieri k allora potranno dire e pretendere la sua… Allora poi nn lamentatevi se saremo soprafatti dalla loro cultura…. Auguri ki a orekkie per intendere intenda….

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