L’ultima chiamata per i pentascudati: votare la legge Cirinnà

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(ANSA – EDUARDO) Di Battista e Di Maio, dopo aver cambiato idea dodici volte sulle unioni civili, si spernacchiano a vicenda

Tre giorni fa la Stampa di Torino è uscita con una notizia in esclusiva: il M5S stava per fare dietrofront sulla legge Cirinnà a seguito di ripetuti incontri con le gerarchie vaticane, tra gli altri di Di Battista e di Roberta Lombardi, quella secondo cui il primo fascismo, in fondo, ma sì, dai.

Il giorno dopo, al contrario, tutti i giornali titolavano con il diktat di Di Maio: o la legge sulle unioni civili resta così, o non la votiamo. Sembrava una smentita alla notizia della Stampa.

Alla luce del grottesco post grillesco di oggi, si trattava invece di un diversivo, nella speranza che il Pd si spaccasse per attribuire ad altri il flop della legge e continuare la politica dei due forni: fingersi libertari, nutrire il ventre molle del popolino.

Poi, appunto, la scoperta della libertà di coscienza. Roba che manco la Dc di Forlani. Fine del vincolo di mandato, fine dell’uno vale uno, fine delle consultazioni online.

Ora Beppe Grillo, tra uno spettacolo e l’altro in cui fa pagare al pubblico ciò che dovrebbe raccontare al suo analista, ha una sola possibilità di non passare per ciò che è, ossia un saltimbanco qualunquista che contende i voti a Salvini, a Berlusconi, alla parte più retriva del Pd.

Quella possibilità si chiama disciplina di partito: avevate detto che volevate le unioni civili, votatele. Sennò risulterà evidente a tutti che destra e sinistra saranno anche concetti superati, ma il M5S li ha superati a destra.

E tutti gli italiani discriminati in base ai propri affetti potranno d’ora in poi ringraziare chi nacque Emiliano Zapata e morì Remo Gaspari.

10 pensieri su “L’ultima chiamata per i pentascudati: votare la legge Cirinnà

  1. paolino

    ecco,ci siamo. alla fine la maggioranza granitica che ha approvato senza indugi ogni cosa,ogni “peggio cosa”,se stavolta non riuscirà la colpa sarà del M5S,e non propria. perchè per le peggio cose sono granitici e le opposizioni le deridono pure,stavolta invece….ma tant’è,non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
    tenetevi Verdini e Cuffaro,e continuate a raccontarvi di quella volta che per colpa di Grillo…

    • Luca Bottura

      ma certo, paolino. tutti quelli che sottolineano le magagne di peppe sono amici di cuffaro, e di verdini, o di qualche altro. tieniteli tu: io mica li voto, questi. e il mondo non è diviso in piddini e non. sveglia.

      • paolino

        certo,tu non li voti,io non li voto,nessuno li vota. proprio come la Dc.
        le magagne di Peppe come le chiami tu sono,nello specifico,la libertà di voto:grande atto di civiltà e responsabilità e rispetto delle sensibilità se la attua il PD (per i più distratti è il partito della Cirinnà,la preponente,e sarebbe meglio si accordassero prima di presentare una legge,se poi non hanno i voti) e invece origine di tutti i mali se la attua il partito del ” saltimbanco qualunquista che contende i voti a Salvini, a Berlusconi, alla parte più retriva del Pd” per citare un lucido e distaccato analista poltico.
        quando la finirete di fare gli ultras non sarà mai troppo tardi.

        • Safety61

          minchia, sentire un grillino che dà di ultras a qualcun altro è quantomeno spiazzante!

          poi, di grazia, mi spiegheresti il fatto che se “uno vale uno”, perchè devono intervenire dall’alto per indicare la strada?

          Non è naturalmente insito nell’ “uno vale uno” la libertà di pensiero e di azione?

          ma mi faccia il piacere! (cfr. Principe De Curtis)

    • Fra le tante, te ne rendi conto, spero, che tu (inteso come categoria di risposte, ninnante di personale) fai esattamente ciò che contesti? Possibile che se qualcuno prova ad esprimere un dubbio o una critica sul Movimento, il discorso deve sempre arenarsi in partenza su “e allora il PD” in tutte le sue amabili varianti?
      Se il DDL Cirinnà, che pareva la grande battaglia giusta e santa di Renzi, di SEl e di una fetta grossa del PD, come pure del M5S, non passerà, tutti quelli che non lo avranno sostenuto devono assumersene la responsabilità. Tutti. Pure il M5S, che ieri diceva una cosa, oggi ne dice un’altra. Perché loro non dovrebbero essere chiamati in causa, fammi capire?
      E di certo fa più scalpore una “svirgolata” nel M5S che nel PD, perché il primo ha costruito se stesso proprio all’insegna dell’essere diverso dagli altri, alieno ai giochetti, non a caccia del voto o del punto nei sondaggi, ma attento solo alla volontà popolare, proclamando coerenza e onestà, pure intellettuale. Tutte cose che, lo sappiamo, fidati, il PD non ha. Ma questo non vuol dire che per forza allora il M5S le possieda lui solo perché lo dice.
      Ma perdiamo tutti tempo, tanto io resterò della mia idea, tu della tua e Renzi, Grillo, tutti gli altri o chi per loro continueranno a fare quello che già fanno, imperturbabili ed indisturbati.

      • paolino

        etichettare questa “mossa” come ricerca di consenso a destra,come fatto sopra,è miopia mista a malafede. chiunque sa che a destra i 5S hanno già raccolto tutto il dissenso possibile,e non appoggiare con forza la Cirinnà rischia di far perdere una larghissima fetta di consenso che i 5S hanno a sinistra,vero serbatoio naturale.
        se il ddl non passerà è perchè il Pd si è lanciato in una avventura al buio,senza nemmeno avere uno straccio di certezza al suo interno, e sperando di far leva sulle contraddizioni altrui per raccogliere i voti necessari.
        operazione “sporca” ed evidentemente solo politica,il merito del ddl interessa realmente solo alla Cirinnà stessa e pochi suoi colleghi,agli altri frega un tubo.

  2. Qualsiasi fede cieca è indice di profonda ignoranza. Se penso ai simpatizzanti cinquestelle che ho conosciuto non li vedo poi così diversi da tutti gli altri. Le persone sono persone, qualunque sia la loro appartenenza politica. I cinquestelle non sono santi come non lo sono gli altri, con la differenza che pretendono di esserlo o di apparire come tali. La politica è una cosa complicata, non puoi giocare se non sei disposto a farlo alle loro regole semplicemente perché in caso contrario non arrivi ad essere lì e a contare qualcosa se non scendi a compromessi. Il movimento cinque stelle ha avuto un’occasione irripetibile, ma per orgoglio e testa dura di qualcuno questa occasione è stata gettata via. Ora si ritrovano a scontrarsi con la dura realtà che chi fa politica da più tempo di loro conosce bene, ovvero non perdere il loro elettorato. Buona fortuna.

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