Di patate, oche e prime pietre da scagliare: una riflessione

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monclerAnche a me capitò di essere accusato di sessismo, per una vignetta in cui, con un piccolo carpiato, avvicinavo le oche a Maria Elena Boschi. I miei censori furono tre quotidiani: il Fatto, Libero e il Giornale.

Il pelatone di piazza Venezia diceva “molti nemici, molto onore”. Ed era una cazzata. “Certi nemici, molto onore”, invece, è un po’ la mia filosofia di vita. Quindi mi spiacque un po’ per il Fatto, ma le altre due erano medaglie al valore.

È come se Valentino Rossi ti accusasse di evadere le tasse, o Valerio Scanu di cantare canzoni orribili.

Tuttora penso che quella vignetta non fosse sessista (avessi parlato di Lotti magari l’avrei avvicinato a un asino, per dire) e che un’oca vera avrebbe scritto una riforma della Costituzione più plausibile. Il luogo comune atteneva alle capacità, mica alla bellezza che fa rima con stoltezza.

Poi non so se la rifarei, confesso. Perché ricevetti anche qualche critica sensata. Non capziosa. E quando ricevo critiche tendo ad interrogarmi.

Certamente non avrei mai osato scrivere, eppure faccio satira, o almeno ci provo, che la Boschi veniva “trivellata dai giudici”. Mai avrei chiesto al mio blog cosa fare con la Boldrini in macchina. Mai avrei dato della vecchia puttana alla Montalcini. Mai, come il satirico ufficiale del MoVimento, mi sarei sognato di dare per assodati – in un tweet serio, neanche in una vignetta – ipotesi di rapporti orali tra l’ex premier e un suo ministro.

Perché spero di essere una persona perbene.

Chi oggi si straccia le vesti per il titolaccio orrendo di Libero è il primo responsabile di un’informazione che usa in malafede gli stilemi della satira. Basta leggere Tzé-Tzé. E non è, non sono, almeno in questa vicenda, persone perbene. Sono le vittime del tutto casuali di un cortocircuito innescato da chi – Feltri – possiede la stessa cultura umana, politica, giornalistica del partito politico che ha così malamente attaccato

Il Blog di Peppe, i suoi fan, i suoi lettori, sono sovrapponibili a quelli di Libero. Così può capitare, com’è successo, che sulla linea di fuoco del vaffanculo reciproco finiscano persone innocenti come la Raggi. Cui esprimo piena e sincera solidarietà per essere capitata, senza alcuna colpa, in una pessima partita di giro.

Basta solo sia chiaro a tutti di quale partita si tratta.

È un derby.

14 pensieri su “Di patate, oche e prime pietre da scagliare: una riflessione

  1. Alessandro

    Il problema di base è che in Italia regna e spopola l’ipocrisia, tutti bravi, giustamente a difendere la Boldrini, poi tutti bravi in silenzio per la Raggi.

  2. Condivido e dicevo più o meno le stesse cose ieri parlando con un amico. La questione secondo me va addirittura oltre l’uso sfrontato e becero del dileggio come forma di comunicazione di massa e, anzi, spesso pure di “dibattito politico”, tanto in bocca alle figure istituzionali e affini che alla stampa e ai media in generale.

    La questione secondo me è che oramai tutti sono passati da tutto, al punto da non poter più ergersi a giudici di alcunché.

    Critichi un titolo volgare e gratuitamente offensivo? Hai ragione, ma si scopre facilmente che a suo tempo l’hai fatto pure tu. Ti lanci in una filippica sulla moralità perduta? Hai ragione, ma poi ci si imbatte in pecche più o meno grosse che riguardano il tuo comportamento o la tua etica. I tuoi rivali politici hanno falsificato i risultati delle loro primarie? Peste li colga, poi però i tuoi hanno falsificato le firme sulla presentazione delle liste elettorali da un’altra parte. La stampa diffonde gossip-spazzatura su di te? Tu però hai la Fucina ed i suoi sensazionalismi urlati e vuoti. Mentono? Denunciane le balle! Ma ti rispondono che le dici pure tu e se vai a guardare hanno ragione. Invochi la gogna mediatica? Ti accusano di non fare nulla? Pubblichi una lista di successi per smentirlo, ma dentro ci infili pure cose che non sono tue o sono ordinarie, per fare numero.

    Potrei continuare, ma il discorso che volevo fare spero sia chiaro. Non c’è un “buon esempio” da seguire, c’è solo un litigio continuo e polemico, infantile, a chi ha fatto peggio o meno peggio ed ogni discussione seria si perde su questo sfondo (anche la discussione col mio amico di cui sopra è finita così, e io l’ho lasciato alle sue convinzioni inossidabili).

    La conclusione invece è molto meno chiara, nel senso che non so bene né come uscire da questo circolo vizioso, né verso dove andare in tempio brevi. Che poi, tutto si ridurrebbe a trovare un “chi” che possa sostituire tutto questo ciarpame odierno (e non solo odierno, ma forse ultimamente arrivato alla sua apoteosi).

    PS: io sono fra quelli che ti criticarono per la vignetta sulla Boschi, spero non “capziosamente”.

  3. Germana

    Non è vero che siamo tutti uguali. Non è importante quello che fai ma come lo fai. E il gioco tra M5s che scrive spazzatura, scappa dal giornalismo vero, e poi riceve un assist da Libero è un gioco delle parti.
    Vale per tutti: se si sceglie di non avere rispetto lo fa chi scrive, lo fa chi legge. L’italiano si indigna per le lasagne di Hebdo laddove dovrebbe ringraziare e chiedere quel coraggio al proprio giornalismo e si eccita e sbava sulle patate, sui calzini celesti o quel che era, perché non vuol vedere il marcio altrui, che è il proprio.
    Anche a me non piacque “oca”. Ma pensavo più a noi lettori che a te Luca, perché bisogna provare a diseducare alle patate bollenti e chi può secondo me dovrebbe provare a farlo. Ti ho perdonato perché lo fai sempre e se ogni tanto fai uno scivolone ma vivaddio.
    Anche questo voler paragonare gl’insulti all’una o all’altra donna di volta in volta trattate come trofei, vince chi offende nel modo più volgare e che ci si ricordi bene della bambola di gomma o del sesso orale o della patata bollente:è un gioco di merda per chi lo fa e per chi ci sbava sopra. Che ciascuno inizi ad avere rispetto e a pretenderlo ad iniziare da questi laidi personaggi che dovrebbero rappresentarci e alla fine ci rappresentano, perché noi donne di questa roba ne viviamo tutti i giorni. Poi per fortuna ci sono alcuni uomini e alcune donne che nella vita le incontri e sei fortunato perché non si comportano così e ti fanno bella la giornata.

  4. L’avvicinamento a livello di “cultura politica” e addirittura “umana” tra Feltri e il M5s non lo capisco proprio. Mi pare non c’entri niente. Se invece guardo al panorama mediatico piddino, dal sostegno al “governo Monti” in qua, vedo una cultura politica degna della fognatura berlusconiana, che è arrivata poi a superarla con l’avvento della narrazione renziana. Per carità, diffido di Feltri come diffido di un idiota che usa argomenti impropri, improvvidi e superficiali o sessisti per affrontare ciò a cui il cervello o la cultura non arrivano. Ma diffido ancor di più di chi, pur sapendo, non vuol far sapere se non in un modo pro domo sua. Specie se poi col gran partito ci mangia assieme da sempre, hai voglia a dar lezioni di credibilità e bon-ton. Se proprio devo guardare un derby, preferisco quello tra i partitodemocristiani e gli esuli ulivisti. Coi primi divenuti peggiori del peggior Maurizio Sacconi e i secondi col cilicio dopo aver votato persino la “legge Fornero” (e a chiedersi come si sia suicidato Pierluigi Bersani).

      • Jacopo

        Io il titolo di libero lo associo più a scritti di altri giornali, tipo repubblica o la busiarda (per chi non è di torino, la stampa).
        Scritti nei quali, da mesi, si lancia guano contro la Raggi per ogni cosa (la vera ragione è stato il no alle olimpiadi, tanto care a costruttori, editori, e Bottura vari), e dei quali è giusto ricordare anche un piccolo elemento contenutistico.
        Da qualche mese, infatti, dicevo, è possibile leggere una lunga teoria di insinuazioni, volte a descrivere la Raggi come “amante” di questo e di quello.
        Secondo tali autorevoli ricostruzioni, la Raggi da quando è in Campidoglio si sarebbe trombata Marra, Frongia e Romeo (non necessariamente in quest’ordine).

        Ora, negli articoloni autorevoli di cui sopra, si usano parole diverse, per esprimere identici concetti.
        Negli articoli di Bonini, Cuzzocrea, e company, troviamo espressioni come “frequentazione assidua”, “legame strettissimo”, eccetera eccetera.
        Inoltre,poichè in ogni telenovela che si rispetti anche i personaggi secondari vanno adeguatamente approfonditi, anche l’assessore Muraro è “amante” di qualcuno, nella specie il potente Megadirettoe Fiscon, veneto come lei (sempre secondo la Cuzzocrea, che l’autorevolezza mica è roba di tutti).

        Il messaggio subliminale che si vuole mandare è chiaro: la sindaca, l’assessora, sono arrivate lì anche (se non soprattutto) in quanto “amanti” di determinati maschi, potenti ma defilati, che poi chiedono il conto, quando è ora.

        Questo, a casa mia è sessismo, e del peggiore, perchè insinua senza dire apertamente, allude, getta il sasso e nasconde la mano: mica c’è bisogno di parolacce,per essere sessisti.
        Feltri e il suo “patata” arrivano quando il danno è già fatto, fatto da gente (giornalisti? ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere) ancora peggiore di Feltri medesimo.
        Talmente peggiori di lui che si permettono, con un’ipocrisia che è quasi possibile toccare, di esprimere “solidarietà” alla Raggi.

        Quindi non me la sento di dar torto ai grilloni che, incazzati, se la prendono con i “giornaloni”, ben sapendo che, oggi come oggi, repubblica, stampa, corriere, messaggero, sono molto peggio dei caricaturali libero, giornale e la verità.

        p.s.
        che non si dica che questo è un pezzo della serie “e allora il pd?”
        Io il pd nemmeno l’ho nominato: ho parlato di certi giornali, su molti dei quali scrive Bottura, che sono giornali liberi, indipendenti, plurali, con la schiena dritta e le palle quadre, che fanno le pulci a tutti e in particolare ai potenti, e non nutrono simpatie per alcun partito, e in particolare per il pd, oggetto di quotidiane critiche, stimoli, inchieste durissime.
        Avercene…

  5. nicola

    Per quanto mi riguarda penso che tu non abbia bisogno di non rifare la vignetta sulla Boschi per poter dimostrare di essere una persona per bene e del resto se non fosse cosi’ non ti leggerei, normalmente non indosso il cilicio.

    Cio’ detto la vicenda mi solletica alcune considerazioni che provo a sottoporti.

    Innanzitutto che la prima parola che mi viene in mente e’ coerenza o meglio la mancanza di questa. Non ho altri modi per catalogare chi ti attacco’ per la battuta sulla Boschi e subito dopo la fece “trivellare”, cosi’ come non ho altri termini per apostrofare chi giustamente si indigna per il titolo dedicato alla Raggi e si dimentica di tutto quello che ha detto e scritto della Boldrini. Pero’ se la coerenza e’ una valore, come credo che sia, forse bisognerebbe anche stigmatizzare o almeno non giustificare amici ed (non) direttori quando sono incoerenti con quanto precedentemente detto.

    Secondo punto. Io credo che l’unico vincolo che un giornalista debba avere e’ il rispetto della legge. Certo mi limito a leggere solo quelli che a mio insindacabile giudizio sono coerenti e moralmente inappuntabili, ma se Feltri non ha commesso nessun reato con quel titolo e lui e’ contento cosi’ continui pure. Io continuero’ a pensare che non e’ una persona perbene e non lo leggero’, ma la liberta’ di stampa, dell’essere informati e’ troppo importante per metterlo in gioco a causa dello squadrista di turno.
    Ma cosa puo’ fare il singolo cittadino o il politico che pensa di essere stato attaccato ingiustamente quando non ci sono gli estremi di una azione legale? Cosa puo’ fare la Raggi, cosa puo’ fare la Boldrini o la MInetti della quale a torto o a ragione e’ stato scritto di tutto e di piu’? Rimanere in silenzio perche’ altrimenti e’ un attacco alla liberta’ di stampa? La Raggi ha minacciato querela ed e’ la stessa Raggi che ricorderai riprese dei giornalisti che a suo dire l’assediavano. Ha attentato la liberta’ di stampa adesso, prima, mai? Di Maio ha fatto dichiarazioni di fuoco per il titolo ed ha fatto lo stesso ad esempio per gli articoli di Stampa, Repubblica e Corriere. Ha attaccato la liberta’ di stampa sempre, mai, qualche volta?
    Prima che mi si dia del grillino ad minchiam come diresti tu potrei scrivere le stesse cose per Boschi e Renzi.
    Io francamente non ho una risposta. Credo che, ribadito che i giornalisti possono dire quello che vogliono e nei modi che reputano opportuni, se non vogliamo avere un sistema sbilanciato dovremo fare in modo che anche chi e’ dall’altra parte del foglio possa fare lo stesso. Come non so.

    ciao ciao

  6. paolino

    lo strano caso di Bottura,che coglie ogni pagliuzza negli occhi dei 5 stelle per imbastire articoli livorosi e completamente privi di una qualsivoglia forma di satira (curioso,per uno che dice di camparci,con la satira),e si lascia sfuggire decine di occasioni per scrivere qualcosa di divertente,finalmente,cogliendo quella catasta di travi che stanno cadendo sul PD (oltremodo curioso,per uno che dice di camparci con la satira).
    probabilmente dovremo attendere la probabile scissione per leggere qualcosa in merito.
    a volte il tifo fa perdere di vista anche opportunità professionali,peccato.

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