Di Serracchiani, stupri, profughi, buonsenso e senso comune: un articoletto

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Debora Serracchiani (nella foto mentre ci saluta un casino) ha sostenuto – per iscritto – che uno stupro commesso da un profugo è più odioso di uno stupro normale.

La ratio della sua opinione è la stessa che mi hanno espresso alcuni amici internettari “di sinistra” quando ho commentato, criticando, uno svarione che a me odora di razzismo inconsapevole. Essi dicono: “Se ti accogliamo, ringraziaci e non stuprarci”.

In sé è un dato condivisibile: chi ha l’occasione di vivere in Italia e non sotto un bombardamento dovrebbe esserci riconoscente. Molti.

Ma c’è un aspetto che non è stato valutato a sufficienza: i profughi sono come noi. Come noi, talvolta sono fragorosi pezzi di merda. Altre volte sono persone meravigliose. Sono normali, o sono disturbati. Sono perbene o sono delinquenti. E il loro fuggire dall’indicibile non li rende superiori.

Ma neppure inferiori.

La Serracchiani non è razzista, come ha dichiarato tentando di smontare le polemiche. Ma ha incautamente aggiunto di aver detto qualcosa di buonsenso. Invece ha mandato a collidere due elementi che nulla hanno a che fare tra loro per inseguire il senso comune.

Che spesso è l’esatto contrario del buonsenso, ma porta voti. Lo stesso senso comune che ha indotto Renzi a stoppare la legge sui vaccini. A differenza del buonsenso, il senso comune è spesso ciò che una volta si diceva al bar e oggi sui social. Talvolta persino vergognandosene un filo.

Quel che in un moto di rabbia si può persino pensare (Altan diceva: “A volte ho idee che non condivido”) ma mai e poi mai dovrebbe finire sulla carta intestata di un qualunque governo.

Gaber sfotteva le differenze tra Destra e Sinistra quando elencarle era uno stucchevole gioco da salotto. Oggi che sono evaporate, e a quelli come me hanno raso al suolo la casa politica, mi piacerebbe ridurle a una: avere il coraggio dell’impopolarità finché non diventa popolare e vincente.

Non fosse che ce ne sono pure troppi, fonderei un nuovo partito.

 

E lo chiamerei proprio così: “Partito impopolare”.

14 pensieri su “Di Serracchiani, stupri, profughi, buonsenso e senso comune: un articoletto

  1. riccardo

    Via Impopolare e Via Buonsenso. Sulla mappa italiana è molto difficile scovarle. Direi quasi impossibile se ti stai dirigendo verso le famigerate “stanze dei bottoni”.
    Ciao Luca, lo so che non leggi i complimenti, ma volevo ringraziarti per questa riflessione. Da un ascoltatore indefesso di Lateral. Saluti. Riccardo

  2. Chiara

    Luca,

    Da donna non leggo razzismo in quello che ha scritto la Serracchiani. Se le indagini confermeranno quanto scritto dal Piccolo, una ragazzina, per fare ingenuamente una buona azione, ha rischiato amarissime conseguenze.
    Sono consapevole che noi donne non siamo esenti in nessun luogo del mondo dal rischio stupro, ma questa aggressione ha a che fare purtroppo con la cattiva gestione dell’immigrazione.
    Se tu fossi la vittima, troveresti anche tu ancora più intollerabile che colui che ha cercato di farti del male sia una persona che è “teoricamente” qui in Italia per rifarsi una vita.
    E sarà banale scomodare Monsieur Lapalisse, ma se questa persona non fosse stata autorizzata a stare in Italia l’aggressione non avrebbe avuto luogo….
    Chiudo con una provocazione, ma non è razzismo attribuire ai profughi la nostra stessa identità culturale? Non ne abbiamo una omogenea in Italia…

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/05/11/news/diciassettenne-violentata-alla-stazione-centrale-1.15320089

    • Bice

      E se ad alcuni uomini (anche italiani) non fosse stato permesso di riprodursi non avrebbero violentato figlie e figli. E se ad alcuni uomini (anche italiani) non fosse stato permesso di avere relazioni non avrebbero ucciso le proprie compagne o non le avrebbero sfigurate con l’acido. E se ad alcune donne (anche italiane) non fosse stato permesso di avere figli non li avrebbero uccisi. Io, da vittima, ce l’avrei con la persona che mi ha fatto del male, non con la categoria a cui la assegniamo. Io sono nella categoria “donne separate” e mi fa incazzare tantissimo chi attacca la categoria accusandoci di essere tutte sanguisughe che vivono alle spalle del povero marito che ha scelto una vita migliore: io non sono così. E mi sale l’embolo quando vedo i banchetti dei padri separati che lottano per i loro diritti: io ho a che fare con un padre separato che lotta per il diritto di vedere le figlie il minimo sindacale. Categorizzo anche io, in base alla mia realtà, ma poi mi pento, perché ci sono madri che usano i figli per vendicarsi. Sono una persona, non una categoria.

  3. davide s. livorno

    Salve bottura,
    Condivido con lei della necessità di non fomentare intolleranze e questo dovrebbe essere il dovere di un buon politico, cercare sempre di unire e non dividere..comunità, razze, opinioni ecc. A volte forse non è facile. Poi di fronte a certi crimini su minori, è facile non guardare in faccia a nessuno e andare di pancia. Dall’altra parte però non si può nemmeno smettere di discutere di certe problematiche per paura di essere razzisti. Abito a fianco ad una delle tante pensioni che ospitano immigrati. Molti hanno la bicicletta che dal mio balcone vedo come sistemano e che sicuramente non si sono portati sul barcone, hanno cuffie alle orecchie, vestiti come i nostri adolescenti ecc. Senza nulla da fare. Altra gente rispetto agli ambulanti..che se la passano molto peggio.loro sembrano un altro mondo. Non penso che si renda giustizia negando certe evidenze.
    Non sono d’accordo che siano come noi. Ma questo non è un motivo di creare distanze o diseguaglianze, anzi. E proprio nel capire che non sono come noi che possiamo aiutarli a colmare questo divario, di indigenza, rispettare le reciproche culture, integrandoli, capire le loro necessità i loro bisogni e isolare chi è solito annidarsi dietro a queste tragedie per delinquere.
    Il problema e’ che nessuno se ne occupa o pochi..troppo pochi.Non si tratta di razzismo. Anche questi casi di stupro, come a detta di una triestina intervenuta a tg0, non erano mai capitati..è razzismo dire che il problema può riguardare quei 5 o 6 stupratori di origine extracomunitaria? Spero di no..invece di ignorare certe situazioni sarebbe proprio il caso di individuarle e risolverle subito altrimenti la gente non si sente sicura prende le sue precauzioni, si impaurisce e fa le sue considerazioni…senso comune.
    Il buon stato dovrebbe arrivare prima..scolarizzare, inserire, ecc.ma ora la situazione è pesante ed è difficile gestire il tutto. Le risorse non ci saranno sempre per tutti e per quanto si voglia dare solidarietà non si può continuare a lasciare la porta aperta per lasciare dentro casa il caos. Vanno fatte delle scelte. Tra accogliere a casa mia tutti e accoglierne nessuno ci puo’ stare” se ne accoglie finché si può” rimanendo con la coscienza a posto no? Oppure devo lasciare che i miei figli patiscano la fame? Il discorso è difficile e forse va afrrontato da diverse parti
    penso che l’attacco alla serracchiani sia stato esagerato..non è salvini e nemmeno di destra…non sarà forse che invece sono proprio a sinisra che prendono le distanze per non perdere voti?
    Più che per ricercare voti potrebbe essere uscita goffamente una solidarietà femminile per un reato ignobile e se fosse così andrebbe anche compresa.
    Cordiali saluti

    • Bice

      “Anche questi casi di stupro, come a detta di una triestina intervenuta a tg0, non erano mai capitati”

      O forse nessuno li ha mai resi pubblici, per tante ragioni. “Lo zio adesso ti fa una cosa, ma tu non lo devi dire a nessuno, altrimenti la mamma e il papà si arrabbiano con te”… scommetto che sono tante le ragazzine che si sono sentite dire una frase del genere.

      Siamo sempre più propensi a ricordarci che le cose che possono sostenere la nostra ipotesi, piuttosto che quelle che possano negarla

  4. Gianna

    Invece ci vorrebbe un partito molto popolare, che fosse capace di accogliere anche le reazioni non perfette politicamente, Ma umanissime. Perché se l’amico che hai invitato a cena ti ruba il lap top, ti incazzi molto di più che se te lo ruba uno mai coverto. E’ stupido certo, ma umanissimo. I partiti che accolgono i sentimenti umani ( la psiche) sono quelli che vinceranno finché la sinistra si preoccupa di essere perfetta e impopolare

  5. Antonio

    Quindi, per analogia, non dovrebbe esistere aggravante per un padre che stupra la propria figlia? In fin dei conti un padre è un uomo come tutti gli altri – essere un padre non ti rende superiore o inferiore ad altri uomini, con i loro istinti – ed ogni stupro è parimenti odioso…

  6. Alessandra

    Mi sa che a volte si vuole essere un po’ troppo politicamente corretti, guai a parlare male di un immigrato (uno, quella persona particolare), anche se se lo merita. Tutta questa polemica per l’affermazione della sig.ra Serracchiani mi sembra pretestuosa.
    Mettiamola cosi’ : a prescindere da chi fosse l’uomo per terra (immigrato o no), per il fatto stesso che la ragazza si sia avvicinata per aiutarlo e che lui abbia approfittato del suo buon cuore, della sua buona fede, la sua violenza e’ ancora piu’ odiosa. Quella ragazza e tanti altri,che hanno letto l’accaduto, ci penseranno due volte prima di avvicinarsi ad aiutare qualcuno per strada. Vale lo stesso quando c’e’ violenza in famiglia, e’ piu’ odiosa perche’ avviene la’ dove dovrebbe esserci serenita’ e pace.
    Cosi’ e’ accettabile dire che quella violenza e’ stata ancora piu’ odiosa?

  7. Gian Gabriele

    Caro Luca, il tuo post e’ leggermente fuorviante. Infatti Serracchiani non ha detto solamente questo, per esempio ha aggiunto l’aggettivo “socialmente”. E di conseguenza sono in po’ fuorvianti parecchi post di risposta, soprattutto quelli che dicono che Serracchiani implicava due colpe differenti per extracomunitari e non. Quando, invece, e’ stata tremendamente chiara: dopo aver espletato la pena devono essere espulsi. Luca cerchiamo di non fomentare pressappochismo e disattenzione, almeno.

  8. Giuseppe Tinaglia

    Carissimo,

    mi trovo più d’accordo con l’Amaca di Serra sull’argomento che con il tuo post.

    Due reati che devono essere considerati ugualmente gravi di fronte alla legge, possono essere considerati più o meno odiosi da un individuo e non necessariamente per motivi razzisti.

    Sicuro che spesso ci sia del razzismo dietro questi sentimenti, e neanche tanto inconsapevole, è possibile considerare un reato più o meno odioso se ci si sente in un certo modo traditi. Così come se un reato colpisce un mio amico soffro di più di quando lo stesso reato colpisce un estraneo.

    Concordo invece sul tuo discorso riguardo al buonsenso.

    Un bacio in bocca,

    Giuseppe

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