Avete mai letto la scritta Wids in autostrada? Un tempo sì, ora meno. Era il corrispettivo appena meno diffuso di “Dio c’è”.
Magari non sapete cosa significa, Wids. È l’acronimo di Viva Il Duce Sempre e campeggia tra l’altro sulle felpe che si smerciano negli spacci nostalgici di Predappio, dove il sindaco Pd ha appena lanciato una Mussolandia che presto attrarrà il pellegrinaggio di altri camerati.
Perché Wids lo leggete meno, tra un Camogli e l’altro?
Perché attiene a un’era geologica precedente, quando ancora il neofascismo non era così cool, così sdoganato, e andava in qualche modo mediato. Un barlume di vergogna (e di eccitazione carbonara) permaneva ancora. È lo stesso ritardo storico del carabiniere di Firenze, quello che si è appeso in cameretta, accanto al poster di Salvini, la bandiera del Secondo Reich, simbolo neonazista di risulta massimamente utilizzato in Germania per aggirare le prescrizioni contro i rigurgiti hitleriani.
Una sospensione temporale che sembra aver colpito anche la presidente del Borgo Panigale Calcio, Barbara Antinori, che ha preso cappello contro chi critica l’ingaggio di un tizio, Enrico Maria Luppi, che poche settimane fa, per festeggiare un gol, è andato a fare il saluto romano a Marzabotto, ha indossato la bandiera della Repubblica di Salò, e ha sfregiato in un attimo la memoria dei 1800 morti di Monte Sole.
Ai genitori dei bambini che non volevano tale, maldestro, esempio accanto ai loro figli, Antinori ha risposto stizzita che sa come educare i giovani, e che chi non è d’accordo può prendere la porta. Di fronte al presidio antifascista durante la partita di domenica scorsa, ha fatto spallucce e ribadito che trattasi solo di rinforzo tecnico (da due categorie inferiori? Ma dai). E nulla ha commentato davanti alla presenza di una rappresentanza di Forza Nuova, che sembrava fosse lì a rivendicare l’intera vicenda: “Che c’è di male a dirsi fascisti?”.
Già, che c’è di male? Che c’è di male a portare quei lugubri colori a pochi passi dal luogo dell’eccidio di Casteldebole? Nel percepito diffuso, ormai poco o niente. Siamo un Paese che non ha fatto i conti con le proprie colpe e ancora si balocca nella narrazione degli italiani brava gente. Ipocriti che hanno concesso alle curve di diventare il luogo magico in cui il cupore intellettuale e il proselitismo autoritario si sposano e poi donano le fedi alla patria.
E allora coraggio, presidente, ci dica la verità. Che l’ingaggio di Luppi è un gesto consapevole, da rivendicare, figlio di un clima in cui certo pedigree non è un inciampo ma un pregio. E se non è così, ci racconti cosa le è saltato in testa di urtare in questo modo una comunità che ancora si fonda su certi valori. Quelli a cui si ispirava anche Loris Ropa, storico presidente del Quartiere in cui lei curiosamente esercita, scomparso proprio ieri.
Un uomo perbene, un grande amministratore, un antifascista vero. Se non vuol darla al povero scrivano, la riservi a lui, una risposta.
Possibilmente degna.
Mille grazie al rottinculo di arcore per aver sdoganato questa feccia.
WIDS può essere interpretato come What Idiots Do Stinks, mi sembra più attinente a chi lo scrive.
Bellissima analisi.
Triste
Bellissima
Ma se il comunismo italiano è diverso da quello degli eccidi di massa… perché il neonazismo italiano non può essere diverso?
Infondo quando i presidenti della Repubblica ignorano le vittime delle foibe e dei massacri compiuti dai compagni, ricoprendo un ruolo ben più importante di un deficiente che calcia un pallone, non è forse qualcosa di deprecabile?
Suvvia non prendiamoci in giro, certi esseri umani valgono più di altri, e le vittime del Comunismo valgono meno delle altre vittime di Fascismo e Nazismo.
Ripetiamolo il Comunismo italiano è diverso, è buono, le altre ideologie tutte uguali.
Si sta al centro della strada, perché a mettersi a destra o a sinistra ti distrai un attimo e vai fuori rotta.
Caro Luca, analisi profonda e, salvo qualche dettaglio marginale su Luppi, corretta. Io domenica c’ero lì allo stadio. C’ero perché CIVICAMENTE il mio posto non era da nessun’altra parte se non lì! Dispiace che fossimo uno cinquantina ed io (44 anni) uno dei più giovani.
Luca, la tua analisi non fa una piega. Ma perché la Lega ha permesso il trasferimento e continua a permettere a tale giocatore di calcare (per questa stagione) i campetti di periferia? Non vale la prova televisiva o le prove fotografiche? Solo il referto dell’arbitro può portare alla sospensione? Sembra di vivere in un altro paese…
perché a quel che mi risulta, essere fascisti e tenerlo per sé non è reato, ma professarlo dovrebbe esserlo.
Mi associo a Flavia: bel post Luca, grazie.
Purtroppo la richiesta formulata in chiosa a quel fenomeno di presidente resterà amaramente, inesorabilmente inevasa…